Archivio | 14:00

L’umiltà, cuore di Papa Giovanni Paolo I

8 Dic

L’intervento del card. Beniamino Stella alla Sacra Famiglia di Ferrara: un ricordo personale

«La mia vita è stata tutta legata a lui»: con queste parole commosse, il card. Beniamino Stella ha ricordato a Ferrara il Beato Giovanni Paolo I (Albino Luciani) nel 45° anniversario del suo ritorno al Padre.

L’occasione è stato l’invito all’interno della Festa della Dedicazione della chiesa della Sacra Famiglia a Ferrara e il primo anniversario di erezione del Santuario del Cuore Immacolato di Maria.

Sabato 2 dicembre nella chiesa di via Bologna, il card.Stella ha presieduto nel tardo pomeriggio la S. Messa a cui è seguita una sua breve conferenza/testimonianza sul “Papa del sorriso”. Il giorno dopo, il card.Stella ha presieduto, sempre alla Sacra Famiglia, la S.Messa delle ore 10, durante la quale è stato anche presentato alla comunità il nuovo Consiglio Pastorale.

CHI È IL CARDINAL STELLA

Il card. Stella è una personalità rilevante nella nostra Chiesa: Prefetto emerito della Congregazione per il Clero, da Papa Francesco è stato creato Cardinale nel 2014. Dopo aver lavorato nelle nunziature apostoliche a Santo Domingo, Zaire e Malta, nel 1987 Giovanni Paolo II lo nomina Nunzio Apostolico nella Repubblica Centrafricana, Ciad e Repubblica del Congo. Nel 1992 diventa Nunzio Apostolico a Cuba e dal 1999 guida la rappresentanza diplomatica vaticana in Colombia. Nel 2020 il Santo Padre lo promuove all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Porto-Santa Rufina.

Ma dicevamo del suo forte legame con Albino Luciani. È stato quest’ultimo, infatti, nel 1966 – quand’era Vescovo della sua Diocesi di origine, Vittorio Veneto – a consentirgli di iniziare gli studi alla Pontificia Accademia Ecclesiastica. E proprio in questa Accademia dove si formano gli ecclesiastici al servizio diplomatico della Santa Sede, Stella è tornato dal 2007 al 2013 con l’incarico di Presidente.

UNA VITA NELL’UMILTÀ

È l’umiltà il tratto che maggiormente ha contraddistinto l’esistenza terrena di Albino Luciani. Non a caso, Humilitas fu il motto che scelse sul soglio petrino e la virtù a cui dedicò la sua prima Udienza generale.

Ma l’umiltà è Cristo: «imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11, 29) E papa Giovanni Paolo I «l’ha saputa vivere e testimoniare con eroismo. Pensava col cuore che tutto sia merito della Grazia di Dio, della Sua immensa Misericordia. Erano parole davvero incarnate nel suo spirito», ha spiegato il relatore. «Piccoli passi davanti a Dio» è l’immagine di Luciani per descriverne al meglio il senso dell’umiltà, «piccoli passi come quelli di un bambino davanti alla sua mamma».

Un’umiltà che in lui si esplicava innanzitutto nel volto e poi «nel tono familiare del parlare, nella semplicità e nella chiarezza delle parole che tante critiche attirarono dai “sapienti”». Una forma semplice che, però, «si poggiava su una forte sostanza teologica. Uno stile dolce, il suo, quindi, perché la verità dev’essere proposta soavemente, in modo adeguato a ciò che si annuncia».

Umiltà e semplicità si esprimevano in Luciani anche nella nostalgia del cosiddetto «apostolato spicciolo» e in quella ricerca continua «della più forte unità all’interno della Chiesa. Lui che – ha proseguito il card.Stella – «fin da giovane aveva imparato il valore dell’obbedienza», non poteva non considerare «la continua comunione ecclesiale come valore fondamentale».

L’invito conclusivo è conseguente a tutto ciò: «cerchiamo parole e gesti umili, belli e semplici nel nostro vivere quotidiano». Un appello a chiunque e in modo particolare «a chi nella Chiesa ha una qualche autorità». 

Andrea Musacci

Pubblicato sulla “Voce” dell’8 dicembre 2023

La Voce di Ferrara-Comacchio