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Una piccola folla per l’apparizione della Madonna

16 Giu

2013-06-15 18.04.47

La stradina che porta alla casa della signora Giuliana è una delle tante che, partendo dalle vie più trafficate, si perdono in piena campagna. Siamo appena fuori Poggio Renatico, in una diramazione di via Ferrara. All’inizio della lungo sentiero ghiaiato alcuni abitanti hanno posizionato, sui lampioni e lungo il tragitto, alcuni cartelli che consigliano ai fedeli e ai curiosi di proseguire “piano”, “adagio”. Infatti, è da ormai più di un mese che nella zona, e in provincia, si e’ diffusa la notizia che questa anziana signora avrebbe da tempo diverse apparizioni mariane. Il 31 maggio scorso nuove visioni avevano attirato circa 150 persone. Il lunedì successivo, il 3 giugno, durante un rosario, alla presenza di pochi intimi, la Madonna avrebbe indicato la data di ieri come appuntamento in vista del quale preparare un piccolo santuario, un altarino, e i particolari della disposizione dello stesso. Così è stato. La sig.a Giuliana, il marito e alcune persone loro vicine, in questi dieci giorni si sono prodigate per rispettare la “santa volontà”. Una struttura di legno lunga 4-5 m, larga 2 e con tetto di plastica accoglie un tavolino con due statue, una di Gesù e una della Madonna. Alcune candele, alcuni fiori e due sedie poste di fronte completano il quadretto. I fedeli si sono disposti, invece, a fianco dell’altarino, all’ombra di un grande albero. Erano presenti circa 50-60 persone, in maggioranza donne, unite dall’attesa di un evento straordinario o anche semplicemente dalla condivisione del rosario mariano. La lunga giornata di raccoglimento e di preghiera è iniziata alle 9 del mattino, è proseguita fino a mezzogiorno ed è ripresa nel pomeriggio fino alle 19. Nonostante il caldo, vi e’ stato un continuo via vai di persone attratte dal mistero di questo evento eccezionale per un piccolo paese come Poggio Renatico, o comunque dalla curiosità di capire cosa avviene in questa umile casa. Una casa così distante dalla frenesia della comunità, e per questo più adatta ad ospitare manifestazioni di una religiosità popolare che sembra, nonostante tutto, destinata a non scomparire.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 16 giugno 2013