Archivio | febbraio, 2016

Fino a oggi si possono visitare le mostre di Fordiani e di Greco

29 Feb
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Un’opera di Fordiani

[ ERRATA CORRIGE: LA MOSTRA DI DAVIDE FORDIANI E’ STATA PROROGATA FINO AL 10 MARZO ! ]

Due esposizioni chiudono i battenti a Ferrara nella giornata di oggi.
Inaugurata lo scorso 19 gennaio al Ferrara Day Surgery in via Verga, 17, è possibile visitare dalle 10 alle 19 la mostra di Davide Fordiani, “Cromatismi ed emozioni”, curata da Francesca Mariotti. La mostra personale si lega al 3° Festival delle Arti organizzato dallo Spazio d’arte l’Altrove, della stessa Mariotti, la cui ultima tappa è stata in programma a fine gennaio scorso. Davide Fordiani, classe 1966, propone in parete al Day Surgery una ventina di opere su tela in cui protagonista è il colore.
Inoltre, il Ristorante “381 Storie da Gustare”, in p.zzetta Corelli, 24, ospita, dalle 11 alle 15.30, la personale “Le strade dell’Apartheid” di Luca Greco.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 29 febbraio 2016

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La passione di Samaritani si chiama foto dipinta

28 Feb

Qui è possibile leggere il mio articolo integrale.mia pag. samaritani su nuova

“Le guerre di Aroldo Bonzagni” chiudono all’omonima galleria

28 Feb

mostra bonzagni cento“Le guerre di Aroldo Bonzagni” è visitabile fino a oggi nella Galleria d’Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”, in Piazza Guercino, 39 a Cento.
La mostra documenta l’influenza dei primi conflitti del ‘900 sull’opera dell’artista centese, per offrire un’inedita indagine del suo contributo iconografico alla “narrazione” del conflitto italo-turco e della Grande Guerra. La mostra focalizza il coincidere degli eventi bellici nella vicenda di un pittore che, pur essendo scomparso appena trentunenne nel 1918, ha lasciato una traccia significativa nel Novecento.
Dopo avere firmato i primi manifesti del Futurismo, realizzò immagini e vignette di satira politico-sociale per le principali riviste illustrate e inventò originali manifesti pubblicitari.
La mostra, realizzata col Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e col patrocinio del Comune di Milano, è visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Tariffe: intero € 6,00, ridotto: € 4,00.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 febbraio 2016

Al Centro Mercato di Argenta saluta Vidoni e la Metafisica

28 Feb

mostra vidoni argentaOggi è l’ultimo giorno disponibile per visitare nel Centro culturale Mercato in Piazza Marconi ad Argenta, la mostra “Bruno Vidoni. Dialoghi con la Metafisica”, nella quale, tra l’altro, sono esposti per la prima volta i due manichini metafisici da lui dipinti in stile dechirichiano.
La mostra, pensata in contemporanea con l’esposizione visitabile fino a oggi a Palazzo dei Diamanti, “De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie”, è curata da Greta Gadda, Emiliano Rinaldi e Roberto Roda, protagonisti del progetto di recupero dell’opera vidoniana.
La mostra argentana indaga una parte specifica della produzione artistica di Vidoni, quella in cui l’artista omaggia, rielaborandole, le atmosfere metafisiche dei dipinti di De Chirico e Carlo Carrà. La mostra, a ingresso libero, è visitabile dalle 15.30 alle 18.30. Infine, nel bookshop del Centro Mercato è disponibile il catalogo, “Bruno Vidoni. Dialoghi con la Metafisica” (Ed. Sometti, Mantova).

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 febbraio 2016

Chiusura della mostra storica “Sto bene, non mi manca niente…”

28 Feb

mostra-museo-resistenza“Sto bene, non mi manca niente…mandatemi del pane. Due storie, una vita” è il titolo della mostra a cura di Magda Beltrami e Carlo Benassi, visitabile fino a oggi nel Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, in c.so Ercole I d’Este, 19. Il coordinamento scientifico del progetto è di Antonella Guarnieri, Responsabile del MRR. L’esposizione storico-documentaria è visitabile gratuitamente, e a ingresso libero, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18. La mostra, inaugurata lo scorso 23 gennaio, rientra nel programma della Giornata della Memoria 2016, e narra l’incontro fra una donna e un uomo in un lager nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Sono due persone nate in continenti diversi, con culture e lingue differenti, ma che la guerra unirà. Si intende, in questo modo, contribuire a dar voce, ancora una volta, ai cosiddetti “italiani del silenzio”.
Per informazioni, scrivere a biglietteria@comune.fe.it, oppure chiamare il 0532-244922.

Andrea  Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 febbraio 2016

Alla gallery della Brunelli le foto di Silvia Camporesi

28 Feb

CamporesiDoppio appuntamento ieri per la MLB home gallery di Maria Livia Brunelli in c.so Ercole I d’Este, 3. Nel pomeriggio, la fotografa Silvia Camporesi ha raccontato aneddoti sull’esposizione (visitabile fino a oggi alla MLB), “Le città del pensiero”, e della sua ultima pubblicazione “Atlas Italiae”, un progetto titanico in cui, nell’arco di un anno e mezzo, ha esplorato tutte le regioni italiane alla ricerca di paesi ed edifici abbandonati.
Il libro si presenta come una collezione poetica di luoghi, fondata sulla ricerca di frammenti di memoria. Borghi disabitati da decenni che sembrano non esistere nemmeno sulle mappe, architetture fatiscenti divorate dalla vegetazione selvaggia, archeologie industriali preda dell’oblio, ex-colonie balneari decadenti. A seguire, alle 21.15, ha avuto luogo una visita serale alla mostra di Palazzo dei Diamanti, “De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie”, alla quale la mostra della Camporesi si è ispirata.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 febbraio 2016

«Il ddl sulle unioni civili? Istituisce i matrimoni omosessuali (adozioni a parte)». Parola dei movimenti LGBT

27 Feb

Monica Cirinnà, ad Agorà, su RAI3: «Un ddl sulle adozioni per le coppie omosessuali è quasi pronto. Verrà incardinato alla Camera, dove i numeri sono sicuri, in modo che arriverà al Senato blindato».

12743485_1284736204876984_7839631049692914849_nIn attesa dell’incontro pubblico di domani che vedrà protagonista Mons. Krzysztof Charamsa, ieri pomeriggio in Sala Estense si è svolto il primo evento del Festival TAG, organizzato dai vari movimenti LGBT cittadini. Erano presenti sul palco Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay, Camilla Seibezzi, rappresentante delle Famiglie Arcobaleno e responsabile comitato scientifico “Possibile”, Luca Morassutto, avvocato di Articolo29 e Benedetto Zacchiroli, consigliere comunale PD Bologna.
L’incontro, se non per altro, è stato utile a far capire a molti, non ancora convinti, che il nuovo ddl sulle unioni civili approvato in Senato istituisce di fatto i matrimoni anche per le coppie omosessuali (salvo l’adozione dei minori, almeno per ora, che i presenti si sono rammaricati non fosse presente nel ddl).
Zacchiroli, ad esempio, ha spiegato come «in questa legge è previsto il rito: fra due mesi nella Sala degli Arazzi [del Municipio di Ferrara, ndr] ci saranno matrimoni tra due gay o tra due lesbiche».

Il testo, infatti, recita:
Art. 2. Due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni.
Art. 3. L’ufficiale di stato civile provvede alla registrazione degli atti di unione civile tra persone dello stesso sesso nell’archivio dello stato civile.

«Nella legge – ha proseguito Zacchiroli – c’è il concetto di famiglia. Ora anche le ragazze e i ragazzi omosessuali di 14, 16 anni possono pensare di sposarsi in futuro. Con questa legge, al di là del nominalismo, c’è il matrimonio, che quindi ora non è più un desiderio, ma un fatto».
Per Morassutto, a parte il discorso sulle adozioni dei figli, «c’è tutto, davvero tutto del matrimonio. Addirittura nella legge si parla di “vita familiare”».

Vediamo cosa dice il testo:
Art. 10. Mediante dichiarazione all’ufficiale di stato civile le parti possono stabilire di assumere, per la durata dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi. La parte può anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso, facendone dichiarazione all’ufficiale di stato civile.
Art. 12. Le parti concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune; a ciascuna delle parti spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato.
Art. 20. Al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso. La disposizione di cui al periodo precedente non si applica alle norme del codice civile non richiamate espressamente nella presente legge, nonché alle disposizioni di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184. Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti.

Andrea Musacci

Se la carne e il sangue del reale dimostrano che Dio non è morto

26 Feb

Alcune riflessioni su God’s not dead, film sincero (seppur mieloso)

“Il vero cavaliere della fede è un testimone, mai un maestro.”
(Søren Kierkegaard, Timore e tremore, 1843)

locCome dimostrare l’esistenza di Dio, senza scivolare sull’impervio e sdrucciolevole asfalto delle ipotesi, delle congetture, senza cadere negli agguati delle confutazioni più o meno razionali?
È la vera domanda che, a mio parere, pone God’s not Dead, film diretto da Harold Cronk, uscito nelle sale cinematografiche statunitensi nel 2014, e in Italia solo ieri, 25 febbraio 2016. La pellicola, ispirata all’omonimo romanzo di Rice Broocks, sembra ruotare attorno al rapporto, tra le mura di un college, fra un giovane allievo cristiano, Josh (Shane Harper) e il suo professore ateo di filosofia, Jeffrey (Kevin Sorbo).
Apparentemente, dunque, la trama prende le mosse dall’eterna diatriba, in termini razionali e scientifici, tra il “god is dead” del professore e il “God’s not dead” dello studente. In realtà, però, le varie vicende che coinvolgono i personaggi fanno riflettere molto più a fondo delle, seppur interessanti, disquisizioni accademiche. La vita, insomma, tanto nella sua spietatezza quanto nella sua imprevedibile bellezza, riesce a mostrare la verità del reale, a mettere in moto la ricerca sul senso ultimo delle cose.

A tal proposito, un passo del sopracitato Kierkegaard risulta più che mai chiaro:
“La questione di ciò ch’è il Cristianesimo si deve quindi porre ma non in forma erudita e neppure parzialmente con il presupposto che il Cristianesimo sia una dottrina […]. La questione deve perciò essere posta sul piano dell’esistenza […]. Sarebbe certamente una contraddizione ridicola se un uomo esistente, che domanda sul piano dell’esistenza com’è il Cristianesimo, dovesse consacrare tutta la sua vita a macerarsi su queste riflessioni: perché quando allora costui si deciderebbe a esistere da cristiano?” (Søren Kierkegaard, Postilla conclusiva non scientifica alle briciole filosofiche, 1846)

Un’eccessiva considerazione delle facoltà intellettuali – con un conseguente approccio manipolatorio sul reale – porta un uomo di cultura, com’è Jeffrey, a dichiarare: “Scienza e ragione hanno sostituito la superstizione religiosa, e stiamo tutti meglio”. Oppure, una giovane giornalista a rispondere al terribile annuncio di un male incurabile con queste parole: “Non ho tempo per il tumore”. Come dire che un rapporto distorto col reale, con noi stessi, con la vita ci porta ad attuare una continua rimozione, anche quando la realtà si impone in modo così duro.

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Un fotogramma del film

Una realtà che disturba, perché ci ricorda cosa sia il vero meditare – non astruse congetture, ma le domande fondamentali sulla vita e sulla morte, la sofferenza, la propria fragilità, la speranza. Così, può disturbare pensare alla possibilità che Dio non sia morto, che Dio non possa morire (che poi si accompagna alla nota espressione di Gabriel Marcel: “Ama chi dice all’altro: ‘Tu non puoi morire’ “).
Nello svolgersi di quotidianità svuotate di senso, la realtà arriva a disturbare anche un tranquillo, e cinico, aperitivo tra amici in un interno borghese (la casa nella quale convivono Jeffrey e la sua giovane compagna cristiana, Mina). Sconvolge, insomma, le nostre “comode” nevrosi, le nostre infinite e disperanti ossessioni produttive e idolatriche. Ci permette di evadere, come dice nel film un’anziana affetta da demenza senile, dalla “prigione dorata che il diavolo ci concede”, per incontrare il volto striato di sangue di Jeffrey agonizzante sull’asfalto, o quello deturpato da lacrime di dolore della giornalista ormai prossima alla prematura morte.
“Credere o non credere”, questo è l’aut aut che si pone a ogni persona, il rischio necessario da affrontare, la sfida suprema, esistenziale prima che meramente intellettuale, per non disperare, senza nemmeno esserne coscienti, per non essersi mai veramente posti davanti al proprio destino.
“Di fronte alla questione di Dio, l’uomo non ha l’agio di restare neutrale. […] La questione di Dio è ineludibile, non sopporta astensioni”, scriveva papa Benedetto XVI in L’Europa di Benedetto nella crisi delle culture (2005). Da qui, inevitabile, la scelta più “scandalosa”:

“L’uomo è costretto a dire sì, oppure no. Per il fatto che viene raggiunto dalla notizia che un uomo ha dichiarato: «Io sono Dio», l’uomo non può disinteressarsene […]. Un uomo non può accettare passivamente di essere distolto, distratto da un problema del genere.” (Don Luigi Giussani, All’origine della pretesa cristiana, 1988)

Andrea Musacci

Confronto con Laura Pennacchi in Biblioteca Ariostea

26 Feb

Palazzo Paradiso AriosteaOggi alle 17 nella Biblioteca Ariostea di via Scienze a Ferrara si svolgerà l’incontro “Beni comuni”, facente parte del ciclo “Le parole della democrazia”, organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. La conferenza, introdotta da Roberto Cassoli, vedrà come relatrice l’economista Laura Pennacchi.
Nel dibattito contemporaneo, la questione dei beni comuni e quella etica sono sempre più intrecciate tra loro, ma in modi, forme ed espressioni spesso complesse, dunque da dipanare e ricostruire.
Laura Pennacchi, classe ’48, è stata anche sottosegretario al Tesoro nel primo Governo Prodi. Le sue due ultime pubblicazioni sono Il soggetto dell’economia. Dalla crisi a un nuovo modello di sviluppo (2015, Ediesse), e Beni comuni per la democrazia (scritto con Alberto Bondolfi Alberto, 2015, EMP).

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 26 febbraio 2016

Oggi ultimo giorno per visitare quattro esposizioni nel centro cittadino

26 Feb
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Particolare di un’opera di Michele Rio in mostra a l’Altrove

Ultima giornata possibile per visitare quattro esposizioni in altrettanti luoghi del centro cittadino.
Alla Galleria d’arte “Il Rivellino” di via Baruffaldi, 6, si può ammirare la collettiva di pittura e fotografia “A-mici”, dedicata al gatto. La mostra è visitabile dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
La mostra degli ingrandimenti digitali delle copertine della “Rivista di Ferrara” (1933-1935) realizzate da Mimì Quilici Buzzacchi, è invece visitabile nell’Idearte Gallery in via Terranuova, 44. Le opere in esposizione, a cura dell’Associazione Stileitalico, in collaborazione con Pro Art e Ideasalute, sono in vendita a 100 euro ciascuna a totale beneficenza di ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo). La mostra è visitabile dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.
Per proseguire, allo Spazio d’arte l’Altrove in via de’ Romei, 38, si può ammirare la personale di Michele Rio, “dipinti ‘14/’15 (a lei)”, visitabile dalle 17 alle 19.30, a ingresso libero.
Infine, nella Biblioteca Ariostea di via Scienze, è esposta la mostra “Pagine, carte e carte tra le pagine” per ricordare Lanfranco Caretti attraverso le sue carte e la sua biblioteca. L’esposizione è visitabile dalle 09 alle 18.30.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 26 febbraio 2016