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Una nuova casa per la comunità ortodossa rumena

5 Ott

Da un mese celebra nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano in via Carlo Mayr a Ferrara

Quante volte passando di giorno o di sera abbiamo visto quell’edificio con la facciata a pietra vista al civico 44 di via Carlo Mayr, in pieno centro a Ferrara, chiuso e ancora più degradato dai rifiuti abbandonati dai vicini locali.
Un destino ancora più triste per quella che in passato, se pur per pochi decenni dopo la nascita, nel XVIII secolo, era stata un edifico religioso, la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, consacrata nel 1738. Un edificio di rara bellezza che ora è tornato a vivere, diventando la casa della comunità ortodossa rumena di Ferrara, la Parrocchia di “San Nicodemo di Tismana” guidata dal 2009 da padre Vasile Jora. Una comunità nata nel 2006 sotto il Patriarcato di Bucarest e assegnata alla Metropolia Ortodossa Romena dell’Europa Occidentale e Meridionale con sede a Parigi.
Un gruppo molto consistente quello ferrarese, che raccoglie solo in città 2500 persone, e altre 6mila nel resto della provincia. Una comunità fin’ora nomade, dato che dopo diversi anni nella chiesa di Santa Chiara in corso Giovecca, da maggio ad agosto scorso ha celebrato nella chiesa di Santa Francesca Romana e che invece ora può dire di avere una propria chiesa. Un edificio di proprietà del Comune di Ferrara, venduto a fine 2015 alla comunità rumena, tre anni dopo quel sisma che aveva danneggiato la struttura, rendendola persino inadatta a rimanere deposito di giornali e riviste della Biblioteca comunale Ariostea.
Trecentodieci anni dopo l’inizio della sua costruzione sul progetto di Francesco Mazzarelli, realizzato dagli architetti Francesco e Angelo Santini, e dopo quasi 90 anni dalla sua sconsacrazione (avvenuta nel 1933), lo scorso 6 settembre, una domenica, una comunità cristiana è tornata a celebrare fra le quattro mura nuovamente consacrate: tanta l’emozione dei fedeli presenti, finalmente liberi di dire di aver trovato una loro casa.
Andrea Musacci

Pubblicato su “la Voce di Ferrara-Comacchio” del 9 ottobre 2020

http://www.lavocediferrara.it

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Troppo degrado in Piazzetta del Carbone

18 Gen

La denuncia partita da Paolo Volta della Galleria del Carbone

Foto P. Volta, 10 gennaio '16 (angolo chiesa)

I cassonetti di fianco all’entrata del Cinema Apollo (foto scattata da Paolo Volta 10 giorni fa)

Un luogo storico del centro usato come pattumiera, latrina e parcheggio “anarchico”. Da questa penosa situazione nella quale versa da alcuni anni la Piazzetta del Carbone, parte la denuncia di alcuni residenti ed esercenti, tra cui Paolo Volta della Galleria del Carbone.

Le ultime foto di denuncia scattate da Volta risalgono a domenica scorsa, ma i problemi sono sempre gli stessi: escrementi di ogni tipo, rifiuti abbandonati vicino ai cassonetti – scatoloni (lasciati non dagli esercenti della Piazzetta), mobiletti, sedie, preservativi usati e cartacce, spesso lasciate anche davanti alla facciata della Chiesa di San Giacomo Apostolo, ora sala 4 del Cinema Apollo, edificio in stile romanico dell’XI secolo spesso usato per il bivacco serale. Per non parlare poi dei parcheggi “liberi” delle auto, soprattutto dopo le 19, spesso lasciate, anche in doppia fila, davanti alla Chiesa e alla Galleria, impedendo o rendendo difficile l’entrata nella stessa, oppure davanti ai cassonetti di fianco all’entrata del Cinema e sul lato della Chiesa. Il tutto rende difficile il semplice passaggio dei pedoni e soprattutto di carrozzine di disabili o passeggini.

Foto P. Volta maggio '14 (doppia fila)

Parcheggio “anarchico” davanti al Cinema Apollo (foto di Paolo Volta)

Lo scorso giugno Volta ha segnalato alla Polizia Municipale gli abusi, e tra agosto e settembre ha fatto una raccolta firme di denuncia. Nello stesso periodo la Galleria ha ospitato la mostra “Un disegno per Piazza del Carbone”, e il ricavato della vendita delle opere (ancora acquistabili) servirà per il restauro del portale della Chiesa. Il progetto, che riguarda anche la riqualificazione della piazza, è stato eseguito gratuitamente dallo studio Techno (dello stesso Volta, insieme a Stefania Frabetti e Federica Tartari), e a breve sarà presentato in consiglio comunale e alla Soprintendenza regionale.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 gennaio 2016

Il Parco della Libertà sta diventando una discarica

9 Ago

Parco della Libertà  - BarcoDiversi disagi che ormai si protraggono da alcuni anni e le cui conseguenze le subiscono ripetutamente i residenti della zona. Stiamo parlando del quartiere Barco, più precisamente del Parco della Libertà, la grande area verde situata tra via Fratelli Rosselli, via Stefano Gatti Casazza, Via Rino Maragno e via Bentivoglio.

In questo spazio, adiacente il centro giovanile L’Urlo e non lontano dalla Biblioteca Comunale Bassani, numerose persone abitanti nelle vie circostanti lamentano l’abbandono di vecchi materassi, mobili e passeggini nel Parco, oltre alla costante presenza di bottiglie rotte e quella, notturna e rumorosa, di alcuni tossicodipendenti. Tutto ciò, nonostante le numerose abitazioni presenti nella zona e la presenza di un campo da basket e di giochi per i bambini nel Parco. Giochi che, inoltre, vengono regolarmente invasi dai rami degli alberi, non costantemente potati. Infine, le fognature di via Gatti Casazza e di via Fratelli Rosselli, soprattutto nei giorni di piogge intense, non riescono interamente a tenere l’acqua, provocando l’allagamento delle strade e di parte dello stesso Parco.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 09 agosto 2014

Rifiuti ingombranti lungo la strada, la denuncia di un cittadino

29 Ott

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“È scandaloso, è un obbrobrio”. Un’area verde di fronte ad una tranquilla palazzina in zona Barco trasformata in una discarica a cielo aperto. È questa la situazione che ormai da più di un anno alcuni residenti di via della Sirena, nei pressi della Biblioteca Comunale Bassani, sono costretti, loro malgrado, a sopportare.

Uno di loro, Beniamino Marino, si è fatto carico di questo malcontento e si è rivolto a Hera per denunciare il reiterarsi di questi “comportamenti disdicevoli”, sicuramente compiuti da residenti della zona, ma che rimangono tuttora ignoti. “Non hanno nulla di meglio da fare che depositare mobili, sedie, tavoli, elettrodomestici e altri rifiuti ingombranti, vecchi e maleodoranti”, anche nelle ore diurne, in questo spazio verde lungo la strada. Già diversi mesi fa il signor Marino ha denunciato il fatto, tramite mail, a un funzionario di Hera, ricevendo una risposta “canzonatoria”, nella quale si spiegava come l’azienda fosse già a conoscenza del problema, ma avesse comunque riscontrato una “riduzione degli oggetti abbandonati (!)” nel punto segnalato.

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È seguita, dunque, un’ulteriore denuncia, sempre da parte del signor Marino, ma nonostante ciò i rifiuti “sono rimasti lì ben quindici giorni prima del ritiro”. Si può immaginare – continua – il disagio per gli abitanti, i quali ormai, rassegnati, convivono con questo stato di cose”. Oltre al ritiro, i funzionari di Hera si sono limitati ad “apporre un cartello sul lampione nel quale si segnala il divieto di porre rifiuti a terra, e si comunica il numero verde per richiedere il ritiro di quelli ingombranti.” Il disagio, però, si è ripetuto puntualmente solo pochi giorni fa, nel pomeriggio di sabato, quando è stato compiuto l’ennesimo “scarico abusivo”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 29 ottobre 2013

(Foto di Beniamino Marino)