Archivio | gennaio, 2014

La Shoah e le responsabilità degli italiani

31 Gen

Lsimon-in-venice-2-nov-2011‘Università e la Comunità ebraica di Ferrara hanno dedicato il pomeriggio di ieri al ricordo e alla riflessione sulla Shoah. Alle 15.30 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche in Corso Ercole I d’Este 37, i saluti di Pasquale Nappi, Rettore dell’Università, il prof. Gian Guido Balandi del Dipartimento di Giurisprudenza e Michele Sacerdoti, Presidente della Comunità Ebraica hanno inaugurato il convegno. Si è iniziato con “I carnefici italiani e il genocidio degli ebrei (1943-45)”, tenuto da Simon Levis Sullam, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con la presentazione di Giuditta Brunelli e Marcella Ravenna dell’Università di Ferrara. Se, come ha spiegato Nappi, “il ricordo non è mero non-dimenticare ma operazione attiva di recupero”, uno dei punti spesso elusi o sottovalutati nel passato è la responsabilità degli italiani nella persecuzione e deportazione degli ebrei. Sullam ha specificato come i responsabili andrebbero individuati, seppur con sfumature diverse, non solo nelle organizzazioni politiche o tra le forze dell’ordine ma anche tra i delatori e gli appartenenti alla macchina amministrativa statale, anche ai livelli più bassi. La Brunelli ha citato la recente provocazione della scrittrice Elena Loewenthal riguardo alla Giornata della Memoria, ridotta a rito vuoto e non “a occasione di autocoscienza da parte degli ebrei e dello stesso popolo italiano”. Così la relazione di Sullam, centrata sulle radici del razzismo e dell’antisemitismo italiano e sul ruolo attivo e spontaneo dei nostri connazionali nelle persecuzioni antiebraiche, è una risposta concreta a questa critica.

Infine, nella seconda parte ha avuto luogo l’evento teatrale “Ma non ci hanno cancellati…I bambini nella shoah”, a cura di Daniele Seragnoli con gli allievi del C.T.U. di Ferrara e musiche a cura di Filippo Zattini.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 31 gennaio 2014

(Nella foto: Simon Levis Sullam.

Foto tratta da http://rientrocervellimontalcini.wordpress.com/ )

Una conferenza sulla pedagogia della Montessori

31 Gen

Il ciclo “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”, organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea e dall’Istituto Gramsci di Ferrara, continua oggi con un nuovo incontro. Alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea vi sarà la conferenza di Tiziana Pironi dal titolo “La pedagogia di Maria Montessori: una risorsa per la scuola odierna”. Sarà Anna Quarzi, presidente dell’ISCO di Ferrara a introdurre l’iniziativa dedicata a questa istituzione della pedagogia mondiale  scomparsa il 6 maggio 1952 a Noordwijk, in Olanda. Il cosiddetto “Metodo Montessori” è un approccio educativo da lei sviluppato per esaltare l’auto-costruzione, la libertà e l’attività spontanea dei bambini. Questo metodo è praticato in circa 20.000 scuole in tutto il mondo, ed è rivolto ai bambini e ragazzi dalla nascita fino a diciotto anni.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 31 gennaio 2014

Alessio e Sfiggy vanno a Torino

31 Gen

Alessio Bolognesi Mr. SfiggyAlessio Bolognesi e il suo Sfiggy alla conquista di Torino. L’artista ferrarese e il buffo e “diabolico” protagonista delle sue opere da oggi fino al 1 marzo parteciperanno, infatti, alla mostra “Sfiggy Invasion” in programma alla Square23 Art Gallery, in via San Massimo, 45. Oltre alle numerose opere presenti nella galleria, sabato 1 e domenica 2 febbraio Alessio Bolognesi avrà l’onore di realizzare un mural in corso Lione, angolo corso Mediterraneo (di fronte alla Fontana Igloo di Mario Merz). Il suo “Quinto Stato” è una rivisitazione pop del “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, con protagonisti diversi Sfiggy i quali, nonostante siano “rappezzati”, continuano a marciare a testa alta. Alessio Bolognesi, 35 anni, ingegnere di professione, ha iniziato la propria carriera artistica nel 2008 ed espone in tutto il nord Italia.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 31 gennaio 2014

La storia di Darinka, donna e partigiana

30 Gen

DarinkaIn queste giornate di ricordo di quel 27 gennaio 1945, giorno della liberazione da parte sovietica del campo di Auschwitz, ci si è interrogati su come rinnovare la memoria della Shoah. Per Darinka Joijc, partigiana jugoslava, oggi come in quegli anni è “obbligatorio organizzarsi”, per combattere. All’interno della rassegna “Passaggi partigiani” e in occasione della Giornata della Memoria, lunedì alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea è stato presentato il libro “Darinka, una staffetta partigiana”. Il saggio è stato curato dalla stessa Darinka Joijc e da Daniele Civolani, presidente provinciale dell’ANPI, presente all’incontro insieme ad Antonella Guarnieri, responsabile Comunicazione e Didattica del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Darinka, scomparsa nel 2012, è stata una staffetta partigiana, dalmata di nascita e ferrarese di adozione grazie al matrimonio con Mario Guzzinati. Grazie anche al reading musicato della Piccola Compagnia Giuoco del Pallone, formata da Alessia Passarelli e Giovanni Tufano, durante l’incontro si è ripercorso la vita di Darinka e le vicende di quegli anni, dal ’41 al ’45, anni della Resistenza jugoslava alla quale la Joijc partecipò attivamente, prima come staffetta, poi come partigiana e infermiera. Una donna “orgogliosa del proprio passato”, piena tanto di pietà quanto di aggresssività, che mai è riuscita a perdonare quei carnefici che ha visto in azione. La tragedia e l’orrore, comunque, in Darinka erano sempre accompagnate dall’amore, dal rispetto della dignità dell’altro e da una combattività che l’ha portata, dopo la guerra, a continuare a lottare col PCI, l’UDI e l’ANPI.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 30 gennaio 2014

(nella foto: Giovanni Tufano e Alessia Passarelli)

A Giurisprudenza si parla di Shoah

30 Gen

Oggi alle 15.30 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche in Corso Ercole I d’Este 37, l’Università e la Comunità ebraica organizzano una giornata dedicata alla Shoah. Dopo i saluti di Pasquale Nappi, Rettore dell’Università di Ferrara, Giovanni De Cristofaro, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e Michele Sacerdoti, Presidente della Comunità Ebraica di Ferrara, si inizia con “I carnefici italiani e il genocidio degli ebrei (1943-45)”. La relazione è affidata a Simon Levis Sullam, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, insieme a Giuditta Brunelli e Marcella Ravenna dell’Università di Ferrara. Nella seconda parte, invece, ci sarà un evento teatrale dal titolo “Ma non ci hanno cancellati…I bambini nella shoah”, a cura di Daniele Seragnoli con gli allievi del C.T.U. di Ferrara e musiche a cura di Filippo Zattini.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 30 gennaio 2014

Alla Biblioteca Ariostea vetrina per il nuovo Ferraraitalia.it

30 Gen

A dimostrazione del fermento culturale dal basso presente a Ferrara, circa due mesi fa è nato un nuovo quotidiano on-line, Ferraraitalia.it. Oggi alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea il direttore Sergio Gessi insieme ai collaboratori presenterà alla cittadinanza il progetto editoriale.

In particolare, verrà illustrato quel modello di “informazione verticale” al quale Ferraraitalia.it si ispira, approfondendo i fatti attraverso opinioni, inchieste, interviste e il racconto di vicende emblematiche, nella connessione tra locale e globale ben descritta dallo stesso nome della testata.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 30 gennaio 2014

Prosegue il corso di pittura alla BBros

30 Gen

Oggi prosegue il corso di pittura nella sede della BBros s.n.c. in via A. Zucchini, 79. Dopo il secondo appuntamento con Benedetta Biscaro e i suoi corsi di fotografia base e creativa, svoltisi ieri pomeriggio, oggi è il turno di Jennifer Cleto col suo secondo appuntamento di pittura. “L’armonia e il colore” è il nome di questo percorso che si articola nelle seguenti fasi: preparazione del supporto; scelta del soggetto e disegni preparatori; come impostare una composizione; come scegliere i colori in base alla struttura dell’opera; sviluppo della composizione e finitura dell’opera.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 30 gennaio 2014

(immagine tratta da http://www.benedettabiscaro.it)

Alla Biblioteca Bassani inaugura la personale di Barozzi

28 Gen

Oggi alle 17.30 la personale di Maurizio Barozzi “Umanità che trema” inaugura alla Biblioteca Comunale Bassani in via G. Grosoli, 42 a Barco. Fino a sabato 15 febbraio sarà possibile ammirare le tele di Barozzi, in un evento organizzato dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara con l’associazione culturale “Il Carmine” di Ficarolo (Rovigo) e la Casa editrice Nuove Carte. Saranno allestite cinque tele di grande formato (70×200) che propongono un percorso di ideale ricostruzione delle deportazioni di ebrei, zingari, politici e chiunque fu inviato nei campi di lavoro e di sterminio nazisti. L’esposizione è visitabile negli orari di apertura della biblioteca: mattina da martedì a sabato, dalle  9 alle 13; pomeriggio da martedì a giovedì, dalle 15 alle 18.30. Chiuso domenica e lunedì.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 gennaio 2014

La memoria della Shoah secondo gli studenti ferraresi

27 Gen

Viaggio e memoriaIeri alle 10 al MEIS in via Piangipane 81, è stata inaugurata la mostra “Viaggio e Memoria: tracce, parole, segni”, promossa dal Liceo Artistico “D. Dossi”, dalla Fondazione MEIS e dall’ISCO di Ferrara, e curata dal Dosso Dossi e da diverse scuole medie della provincia. Attraverso le opere degli studenti si è dato vita ad un percorso di recupero e di rielaborazione della tragedia della Shoah.

Ad inaugurare l’esposizione il Prefetto di Ferrara Michele Tortora, Il Rabbino Luciano Caro, Anna Quarzi, presidente dell’ISCO e il vice Sindaco Massimo Maisto, oltre al Preside dell’Iss Aleotti-Dosso Dossi Fabio Muzi e ad alcuni insegnanti che hanno curato il progetto. Le parole di Luciano Caro – “per noi ebrei la Giornata della Memoria è tutti i giorni” – rendono bene l’importanza di “elaborare ancora quel che è successo”. Fabio Muzi ha inoltre aggiunto come la Giornata della Memoria “non debba ridursi ad un rito”, ma debba segnare un percorso, dare stimoli profondi. E così il viaggio è stato scelto come pungolo per riflettere su questa immane tragedia, e la scuola, “fondamentale per l’acquisizione del sé personale e del sé collettivo”, non può che essere protagonista di questo percorso.

Gianna Perinasso, una delle docenti coinvolte, ha invece posto l’attenzione sull’importanza di “costruire, inventare parole e segni per poi rielaborare il passato. Il viaggio – ha aggiunto – è scoperta, incontro e esplorazione di sé e dell’altro.” Accompagnati dalle musiche originali di Jacques Lazzari, è possibile percorrere questo cammino attraverso i volti, i segni, i luoghi del dolore, della memoria e della speranza, nel quale le vicende dei giovani artisti si intrecciano con la Storia, con l’essenza del nostro essere umani. Fino al 23 febbraio la mostra sarà visitabile nei seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 14 alle 18, domenica 10-18, sabato chiuso e la mattina su appuntamento a info@meisweb.it .

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 27 gennaio 2014

(Nella foto, da sx: Massimo Maisto, Anna Quarzi, Luciano Caro, Michele Tortora, Gianna Perinasso, Fabio Muzi)

La memoria della guerra al Museo del Risorgimento e della Resistenza

26 Gen

P1020533“La valigia nascosta. Istantanee dai Balcani e quaderno del campo del S. Ten. Arnaldo Pozza, internato militare a Sandbostel Stalag XB (1941-1945)” è la nuova mostra inaugurata ieri alle 12 nella sala mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza, in via Ercole I d’Este, 19, alla presenza di un numeroso pubblico, tra cui la 4° G del Roiti. Stalag XB fu, durante la Seconda Guerra Mondiale, un campo di prigionia tedesco, liberato il 29 aprile ’45 da alcune truppe britanniche e successivamente distrutto il 26 maggio. All’inaugurazione sono intervenuti il Vice Prefetto Vicario Dottor Carlo Torlontano, il vice Sindaco Massimo Maisto, Antonella Guarnieri e Roberto Pozza, figlio di Arnaldo e curatore del catalogo. Arnaldo Pozza, sottotenente del Regio Esercito, fu uno degli 800.000 internati militari italiani nei territori del Terzo Reich per essersi rifiutati di combattere al fianco dei tedeschi dopo l’8 settembre del ’43. Egli “aveva deciso che la sua guerra doveva terminare”, come ha spiegato la Guarnieri, anche a costo di non poter star vicino al fratello malato. “Una scelta difficilissima ma netta e coerente” fino in fondo, come ha sottolineato Maisto. I documenti esposti riguardano una parte delle foto scattate tra il ’41 e il ’43 durante l’occupazione italiaba dei Balcani, e alcuni documenti dal campo di Stalag, tra i quali alcuni disegni dello stesso Pozza. Tutte testimonianze ritrovate dal figlio Roberto, ed esposte “in un crescendo” dalla partenza da Spoleto ai rastrellamenti e alle tragedie della guerra. L’esposizione, visitabile fino al 2 Febbraio, è visitabile dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18 da martedì a domenica.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 26 gennaio 2014

(Nella foto, da sinistra: Massimo Maisto, Antonella Guarnieri, Roberto Pozza)