di Andrea Musacci
Interno maledetto e buio di città o campagna, d’Occidente od Oriente.
Lei è riversa sul famigliare pavimento di casa.
Tra polveri d’infamia si spiana l’immagine della sua agonia.
Lui è già lontano ma non fugge, il rimorso è una tenaglia.
Soffoca l’aria sui suoi piedi di sangue.
Passato (Lietezza)
LEI: Le tue mani con un rosso vestito in dono
Suggello di bellezza e fedeltà che libera lieve
Davi ai miei sogni occhi, capelli, denti e mani
Mani che m’accarezzavano le mani, che segnavano. Mani che mi prendevano.
LUI: Il tuo grembo, madre
Le tue mani, amica
I tuoi occhi erano guida
Le tue cosce, amante
Le tue dita, ladre.
Presente (Morte)
LEI: Ora, mani che senza onta lontano mi trascinano
Di vermiglio ricopri le mie membra
Di un sangue senza appello
Ho visto spade e malefici serpenti, non le delicate tue dita
Non il tuo palmo fiero, ma una fiera indicibile.
LUI: Ora che il torpore domina in te
Maledice i miei rimorsi
Irride le mie deboli ammissioni
Elucubra nel ghigno sulla mia condanna
No! anche ora proietto il mio male su di te
Nessun senso di colpa:
Questa è la mia condanna.
Presente (Rimorso)
LUI: Ora perdona e redimi, ora che non sei più
E molto più puoi
Quest’istante che s’eterna
S’attorciglia torcendo il mio respiro:
Questa non può essere la mia condanna.
LEI: Ora mi afferri senza peso
Senza carne prendo corpo nei tuoi pensieri
Ora la mia pena è nel non aver implorato
Non aver pregato Te, inginocchiata e mai sola.
Avvenire (Perdono)
LUI: È già espiazione, è finalmente espiazione
Per tramite tuo respiro senza tempo
È aria, fiato che scorre
Sono carne che vibra di Te.
LEI: È ora di nuovo un giorno pieno
Tramite me lui Ti prega
In Te è mondato nella prova del mondo
È aria, fiato che scorre
Sono anima che vibra in Te.
Questo testo è stato letto lo scorso 6 giugno da Nerio e Daniela (de “Il Patio dei Poeti” di Bondeno) nella Galleria del Carbone (in Via del Carbone, 18/a a Ferrara) per la mostra “Mozzafiato 2. Storie di ordinaria violenza”, dedicata al tema della violenza sulle donne.
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