Archivio | dicembre, 2016

Da San Nicolò a Teheran per insegnare la cucina italiana

28 Dic
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Foto di gruppo degli allievi della Chef Academy con il cuoco Chindamo

Un cuoco e pizzaiolo ferrarese (seppur d’adozione), porta la cucina del nostro territorio e quella italiana niente di meno che in Iran. Lo scorso mese Salvatore Chindamo, classe ’81 originario di Rosarno, proprietario della pizzeria-trattoria “Da Salvo” a San Nicolò, ha tenuto un corso di cucina italiana e ferrarese, Chef Academy, nel prestigioso Olympic Hotel di Teheran. Per una settimana, una ventina di chef, uomini e donne, hanno imparato a preparare, tra le varie cose, tortellini, cappellacci di zucca, tenerina, pinzini, tagliatelle, pizza e gnocchi. «Il progetto – ci spiega Chindamo – è partito più di due anni fa quando il pizzaiolo Torfehnezhad Mohammad, iraniano, che lavorava nel mio ex Ristorante-pizzeria “Las Vegas” a Voghenza, mi propose, insieme alla moglie Avin Torkpour, di fare un corso di cucina italiana nella loro terra di origine». L’anno scorso si è svolta la prima edizione, poi ripetuta, visto il successo di richieste, lo scorso aprile, e, appunto, per la 3° edizione, nella seconda metà di novembre.

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Salvatore Chindamo in Iran

La settimana del corso ha preso avvio con le lezioni di un altro ferrarese, il pasticcere Stefano Lombini, proprietario della gelateria “Ice Pop” di Portomaggiore, che, per la prima volta, ha tenuto un corso sulle prelibatezze italiane agli aspiranti pasticceri iraniani. A seguire, si è dunque svolto il corso di cucina tenuto da Chindamo, durato sei giorni. Un corso che ha visto accorrere da ogni parte dell’Iran, anche da località distanti 500 km, chef incuriositi dalla cucina nazionale e nello specifico da quella estense. Un successo insperato e considerevole, visto che alcuni di loro hanno già inserito alcuni piatti, come ad esempio la tenerina ferrarese, nei menù dei loro ristoranti. Il progetto ha visto il contributo importante anche di Amir Hossein Gnaji, rappresentante iraniano di “Gam International”, azienda di Sant’Arcangelo di Romagna che produce macchinari e attrezzature per la ristorazione, e di Kalleh, azienda iraniana di formaggi. I corsi di Chindamo hanno ricevuto anche il plauso di due famosi chef iraniani, Alapishro e Ranjbar. La 4° edizione di Chef Academy si svolgerà il prossimo aprile.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 dicembre 2016

Nella “Leda perduta” c’è anche un’opera di Guttuso

21 Dic
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L’erotica opera di Renato Guttuso in mostra a Ferrara (“Leda”, 1970 ca.)

C’è anche un’opera di Renato Guttuso nella collettiva “Leda perduta. 25 artisti evocano il dipinto michelangiolesco di Ferrara”, visitabile fino al 10 gennaio nella Sala Mediolanum in via Saraceno, 24 a Ferrara. Come spiega il curatore Lucio Scardino, «ho pensato a questa esposizione stimolato dalla visione della copia del quadro esposto alla fine della mostra ariostesca [a Palazzo dei Diamanti, ndr]. Da oltre trent’anni – prosegue – colleziono opere ispirate alla “Leda e il cigno”».

Della “Leda e il cigno” di Michelangelo, databile al 1530, distrutta perché considerata troppo esplicita, permangono alcune copie, la migliore delle quali, un olio su tela di cm 105,4 x 141 è attualmente esposta a Palazzo dei Diamanti nella mostra “Orlando furioso 500 anni”, prestata dalla National Gallery di Londra.

Come anticipato, tra le opere in mostra spicca la “Leda” (1970 ca.) di Guttuso, una stampa su carta cm 15×20, la quale non fa che aumentare la spudoratezza erotica del dipinto originario. Come ci spiega ancora Scardino, «quest’opera l’ho acquisita negli anni Settanta da un collezionista privato ferrarese». Nell’opera, Leda è rappresentata dall’allora compagna del pittore, la stilista Marta Marzotto, morta lo scorso luglio. Tra gli artisti in parete c’è anche il fumettista Benito Jacovitti, e tanti ferraresi come Flavia Franceschini, Paola Bonora, Terry May, Lorenzo Montanari, Gilberto Palestrina, Claudio Gualandi, Gianni Guidi, Sergio Zanni, Gianfranco Goberti, Alfredo Filippini, Massimo Rubbi, Gianni Cestari e Maria Luisa Scaramelli, o altri come Nicola Laurenti, Giuseppe Mazzei, Roberto Giovannelli, Marzia Forteguerri e Oscar Solinas.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 dicembre 2016

Le mille anime femminili dell’arte in mostra a Ferrara

21 Dic

“Women in Art” è il nome della collettiva inaugurata sabato scorso alle 18 nella Galleria Mazzacurati Fine Art di c.so Martiri della Libertà, e visitabile fino al prossimo 3 febbraio. L’intento è quello di mostrare il ruolo delle donne all’interno del panorama artistico del Novecento, unendo fotografia, pittura e installazioni all’interno dello spazio nel centro di Ferrara. Saranno in mostra circa 15 opere delle seguenti artiste: Cindy Sherman, Shirin Neshat, Esther Mahlangu, Dadamaino, Lady Pink, Nanda Vigo, Yasmin Sison, Nan Goldin, Tejai Shah, Betty Bee, Isabella Nazzarri, Aidan, Mara Gessi, Judith Balari, Jennifer Cleto e Fiorenza Bertelli.

Tra queste spicca Cindy Sherman, fotografa americana nata nel 1954, nota per essere solita ritrarre se stessa in serie di opere con costumi diversi. In mostra, un’opera del ciclo “Untitled film stills”. Tra le altre citiamo Esther Mahlangu, pittrice sudafricana classe 1936, artista di fama internazionale rappresentata anche al Museo Magi 900 di Pieve di Cento. Infine, Nanda Vigo, milanese classe 1936, lavora tra il capoluogo lombardo e l’Africa orientale. Tema centrale del suo lavoro è l’armonia o conflitto tra luce e spazio, concetto che usa anche nel lavoro di architetto e designer. Il nostro territorio la ricorda anche per aver curato gli interni della casa-museo Remo Brindisi a Lido di Spina.

Andrea Musacci

Pubblicato (in versione ridotta) su la Nuova Ferrara il 28 dicembre 2016

Guglielmo Darbo espone a Idearte fino al 15 gennaio

21 Dic

L’artista codigorese Guglielmo Darbo torna a esporre a Ferrara, dopo tre anni, nella Idearte Gallery in via Terranuova, 41 diretta da Paolo Orsatti. Sabato alle 17 si è svolta l’inaugurazione della nuova personale, con le sue caratteristiche tele informali realizzate con tecniche differenti come il collage e il ready made. Darbo è sempre alla ricerca dell’espressione estetica libera da ogni condizionamento di forma e contenuto che solo l’arte, forse, può consentire. La mostra è visitabile, fino al prossimo 15 gennaio, da lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.30, sabato e domenica su appuntamento.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 dicembre 2016

“Arte in libertà”, in vendita l’artigianato dei detenuti

20 Dic
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Il taglio del nastro

Da alcuni anni, un’ora al giorno, alcuni detenuti sono impegnati in un laboratorio di bricolage. È ciò che avviene nella Casa Circondariale “C. Satta” di via Arginone, dove, tra le diverse attività, vi è anche uno spazio dedicato all’artigianato artistico, autogestito da sei “fratelli ristretti”, Giovanni di Bono, Edin Ticic, Claudio Luciani, Mohammed Alì, Graziano Navigli e Francesco Miccichè.

Ieri mattina nella Bottega della Cattedrale in via degli Adelardi, 9, è stata inaugurata la mostra “Arte in libertà” con alcune delle loro creazioni in legno, rame, e vari materiali di recupero: barche, specchi, portafoto, ma anche agende, portatabacco, anelli, bracciali e tanto altro, esposti, e in vendita, fino al 6 gennaio nel negozio gestito dagli organizzatori della mostra, il cappellano del carcere Mons. Antonio Bentivoglio e i volontari dell’Associazione “Noi per Loro”. Come ha spiegato una delle organizzatrici, la volontaria Rosa, «l’idea della mostra è nata dopo che i detenuti hanno donato al Direttore e alla Comandante alcune loro creazioni». Mentre Annalisa Gadaleta, Comandante di Reparto, ha spiegato come «in questi anni l’arte artigianale sia stata tramandata con grande zelo, rinnovando anche le tecniche e gli strumenti», il Direttore Paolo Malato ha elogiato le «potenzialità artistiche dei detenuti, non etichettabili solamente col crimine commesso», e l’Assessore Chiara Sapigni ha parlato di «un progetto importante, che permette anche ai detenuti un riconoscimento economico e una prospettiva per il futuro».

Durante l’inaugurazione della mostra, che ha il patrocinio del Comune di Ferrara, erano presenti anche il vice sindaco Massimo Maisto, la consigliere comunale Ilaria Baraldi, Monica Tansini, collaboratrice del Garante dei detenuti, Loredana Onofri insieme ad altre educatrici della Casa Circondariale, e i tre artigiani che da un mese aiutano i detenuti nel laboratorio, Alessia Gamberini, Franco Antolini e Marco Pigozzi, colpiti dall’abilità manuale dei “detenuti artigiani”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 20 dicembre 2016

Di Giovanni ospite alla MLB gallery con “A.A.A. Angelica”

20 Dic
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Maria Livia Brunelli e Marco Di Giovanni

La complessità dell’animo femminile in una mostra multisensoriale per passare dal mondo reale a quello fantastico. “A.A.A. Angelica” è il titolo della personale dell’artista Marco Di Giovanni, inaugurata venerdì scorso nella MLB gallery di Maria Livia Brunelli in c.so Ercole I d’Este, 3 a Ferrara. L’artista, classe ’76 di Teramo, ha presentato diverse installazioni ispirate all’Orlando furioso, per la terza e ultima mostra proposta dalla gallery per i 500 anni dalla prima edizione del poema ariostesco.

Come ci spiega Di Giovanni, «la mia grande passione è la letteratura. Nello specifico, mi sono concentrato sulle figure femminili principali dell’opera, Angelica e Bradamante, che sono più affascinanti e ambigue di quelle maschili». Angelica, esperta in magia e “premio” per il cavaliere più valoroso, ha richiamato all’artista il mercimonio delle prostitute: da qui il titolo, che riprende gli annunci erotici sui giornali. L’artista ha contattato alcune prostitute e le ha incontrate per immortalarle, e sublimarle, in acquerelli esposti in mostra, opere quasi eteree, angeliche appunto. «Se io fossi Orlando – prosegue l’artista – ciò che mi fa diventare furioso è il non poter sedurre, ciò che appunto avviene con le prostitute».

Bradamante, invece, durante l’inaugurazione è stata presente in carne e ossa “interpretata” da una giovane possente (una giocatrice di pallavolo) che ha affrontato un duello ideale. Il video della performance sarà poi proiettato per tutta la durata dell’esposizione, fino al 26 marzo. Nella seconda sala, invece, il tema sarà la luna, antitesi della follia terrena, con un’installazione di 46 taccuini Moleskine aperti sulla pagina del planisfero suddiviso in fusi orari, su cui l’artista a matita ha aggiunto segni mimetici rispetto alla stampa, in modo da creare il caos. Tra pedane e altre strutture ferrose, infine, il visitatore potrà guardare dentro un piccolo oblò nel quale comparirà una piccola, irraggiungibile luna azzurra.

Ricordiamo, infine, che Maria Livia Brunelli ha recentemente portato la propria gallery all’ART Week di Miami Beach, grande evento di arte contemporanea, con gli artisti Marcello Carrà, Silvia Camporesi e Mustafa Sabbagh. Le opere della Camporesi e di Sabbagh saranno in mostra ad ArteFiera Bologna dal 27 al 30 gennaio prossimi nello stand della MLB home gallery insieme a quelle di Omar Imam e di Stefano Scheda.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 19 dicembre 2016

Messa e festa di Natale in carcere

20 Dic
Mons. Bentivoglio durante la messa in carcere per il suo 50°

Mons. Bentivoglio in carcere (foto d’archivio)

Sabato mattina all’interno della Casa Circondariale di Ferrara si è svolta la consueta Santa Messa di Natale concelebrata dall’Arcivescovo Mons. Luigi Negri insieme al cappellano del carcere Mons. Antonio Bentivoglio, a don Domenico Bedin e a Mons. Enrico d’Urso. Presenti all’evento, un’ottantina di “fratelli ristretti” (una parte dei quali ha realizzato, insieme al cappellano, il presepe e l’albero), diversi educatori, catechisti e volontari, oltre all’Assessore alle Politiche Sociali Chiara Sapigni, al Garante dei Detenuti Marcello Marighelli, al Direttore del carcere Paolo Malato e alla Comandante di Reparto Annalisa Gadaleta. La funzione, accompagnata dal coro di Comunione e Liberazione, ha visto il saluto iniziale di Mons. Bentivoglio, che ha spiegato come «il Vangelo di Natale si affaccia sulle soglie dell’umanità, entra nella vita, permettendoci di non rimanere incastrati nel passato, per guardare noi stessi e la realtà con occhi diversi». Il Vescovo ha invece rivolto un messaggio ai detenuti: «abbandonatevi alla giustizia di Dio, che mai vi lascerà soli, e così potrete affrontare tutte le fatiche. Siate lieti, perché questo principio di vita nuova attecchisca in voi, e da voi cambi il mondo».

Altro momento natalizio in carcere è stato la “Festa di Natale”, organizzata con la collaborazione delle Associazioni Agesci, Viale K e Pastorale Diocesana, che hanno offerto un buffet. Babbo Natale (un fantastico don Bedin) ha poi consegnato ai bambini presenti i regali offerti dalla Pastorale Diocesana e i regali prodotti dal Laboratorio Detenuti. L’iniziativa ha fatto seguito all’incontro fra detenuti e famiglie, che ha luogo una volta al mese ed è gestito dal Centro Bambini e Genitori Comunale “Isola del Tesoro” e da Agesci. Presente anche il sindaco Tagliani, l’assessore Annalisa Felletti e dirigenti dell’Istruzione Vecchi e Mauro, le educatrici Siconolfi, Orsoni e Viaro.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 19 dicembre 2016

La cucina luogo dell’anima: le ricette di Laura Bertelli

18 Dic

laura-bertelli-con-libriNasce dall’idea di cucina come luogo dell’anima, come passione che si eredita in famiglia, l’idea di pubblicare due libri di ricette. L’autrice è Laura Bertelli, classe ’83 originaria di Renazzo, e i suoi libri, usciti da circa un mese per Logos edizioni, si intitolano “Delizie in pausa pranzo” e “Delizie sotto l’albero”. L’amore per la cucina, la Bertelli la eredita da sua nonna Irma, da sua madre, e da sua zia Lella, modelli fin dalla più tenera età nell’arte culinaria. Circa un anno fa inizia a partorire l’idea di realizzare alcune pubblicazioni, aprendo anche un sito, http://www.mysoulkitchen.it (sul quale si può trovare il link per acquistare i libri, a Ferrara disponibili a Ibs-Libraccio e nel bookshop di Palazzo dei Diamanti), ispirato per il nome all’omonimo film turco del 2009.

Citando il cuoco francese Michel Bourdin, “cucinare è un modo di dare”, la Bertelli spiega come per lei la cucina sia sinonimo di spazio caldo e accogliente, luogo appunto di amore, condivisione e genuinità emiliana.

Nel libro dedicato al Natale si possono trovare, tra le varie ricette, quelle del Pan di Natale, della Raviole, delle Pesche sciroppate, e della Giardiniera in agrodolce. Nell’altra pubblicazione, invece, pensata per non rinunciare nemmeno in pausa pranzo alla buona cucina, si trovano, divisi per stagione e valorizzando le eccellenze italiane, ad esempio, le ricette delle Mezze maniche integrali con carciofi e pecorino romano, o della zucca al forno con salsa allo yogurt, curcuma e timo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 dicembre 2016

Cuori di carne e fili di vita: Gaggia in mostra a Fabula

16 Dic

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Una lunga scia di dolore dove, comunque, sopravvive un respiro di speranza. Giovanni Gaggia lo scorso 9 dicembre ha presentato il progetto espositivo “Sequens lineam” nella Galleria Fabula Fine Art in via del Podestà, 11 a Ferrara. Un duro e appassionato percorso personale, intimistico e collettivo, nel quale l’artista esplora i vari modi di essere della sofferenza, nel tentativo di una continua trascendenza, con opere che vanno dal 2001 al 2016.

Si parte dalla cruda materia di pezzi di corpi animali fotografati in macelleria, e rielaborati a mano dall’artista. Su di essi piomba la guerra, il terrore, il richiamo è all’11 settembre 2001, il mondo si presenta come un inferno dominato da orribili demoni.

Ma il dolore non è qualcosa di inerme e di raccontato, è il Cristo morente che nel suo sacrificio, circondato da alcuni angeli (che subito prendono il posto dei demoni), accompagna ogni istante della debolezza umana, il corpo cadente di un anziano, rappresentato – a sorpresa – da un’immagine di Silvio Berlusconi durante uno svenimento pubblico avvenuto alcuni anni fa. Una rappresentazione artistica tutt’altro che irriverente, a significare la vita che si svela, che si rivela fragile, la caducità che si mostra, quando, forse, meno ce l’aspettiamo.

In questo cammino, Gaggia segue il filo della memoria personale, appunto “insegue la linea”, come suggerisce nel titolo. La memoria sembra qui sinonimo di conservazione e di elevazione, la morte è rinascita, una frase di Sant’Agostino anticipa la Vita che continua, che si conserva nel ghiaccio come memoria, al tempo stesso lapide tombale e immagine viva, indelebile, reperto presente.

Onde evitare che la sublimazione venga confusa con l’inconsistenza concettualistica, ecco, a spezzare in due la mostra, l’installazione di tre cuori di maiali mummificati, che l’artista ha ricucito con fili d’oro, d’argento e di tessuto nero. Torna il filo, che prosegue negli anni, nel tempo, esplorando e invocando vita e morte, dolore e rinascita, in un limbo perpetuo, sull’orlo dell’esistenza di ognuno.

Il percorso spirituale prosegue, i cuori ora sono immortalati con le loro impronte su disegni di farfalle, e torna il filo a segnare, a ricamare frammenti di memoria, di tragedia su drappi neri di lutto, su tele rosse di sangue. Cuori cuciti, quelli delle vittime e di chi muore di mancanza: un lungo ricordo della strage aerea di Ustica.

Un’elevazione dal peso della carne e del dolore, alla catarsi nella memoria, un’esposizione multisensoriale dalla quale lasciarsi richiamare, da meditare nei suoi versi, nelle sue forme, nelle sue note, nelle sue immagini: tutto questo e molto, molto di più è la provocazione artistica di Gaggia. Un’esperienza da provare, che i curatori di Fabula fino al prossimo 30 gennaio donano alla città di Ferrara. La mostra è curata da Maria Letizia Paiato insieme ad Andrea B. Del Guercio e Veronica Zanirato, con la direzione artistica e il coordinamento di Giorgio Cattani. Grazie a quest’ultimo e ad Anna Maria Restieri per avermi accompagnato tra le opere esposte.

Andrea Musacci

Ottorino Bacilieri, una vita per la cultura e il territorio

15 Dic
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Chiara Cavicchi, Paolo Benetti e Ottorino Bacilieri a Belriguardo all’inizio del 2015

Nato a Portomaggiore nel 1951, Ottorino Bacilieri è stato direttore responsabile delle riviste Ceramica Antica e Pittura Antica, del periodico Il Porto e del Bollettino della Ferrariae Decus, della quale fu consigliere dal 2001. Realizzò diverse mostre e rassegne per la valorizzazione dei beni culturali del territorio. È autore di cinque edizioni aggiornate della Guida Turistica di Voghiera e dei testi relativi ai Comuni di Voghiera e Masi Torello nella Guida Turistica Sulle Sponde del Sandalo, di cui è stato anche il curatore. Svolse per conto del Comune di Voghiera una collaborazione per l’allestimento del Museo Archeologico di Belriguardo e per la Sala di Scultura dedicata a Giuseppe Virgili. Nel 2012 seguì e curò la mostra dedicata a Giorgio De Vincenzi allestita nella sala Torre di Belriguardo. Nel novembre 2013 ricevette l’incarico di realizzare la mostra artistica Wunderkammer a Malborghetto di Boara per conto della Fondazione Fratelli Navarra e realizzò anche il catalogo. Svolse l’incarico di Assessore alla Cultura del Comune di Voghiera per tre legislature, dal 1999 al 2014 e fu anche vicesindaco nell’ultima. Nel 2014 realizzò per Belriguardo la nuova sezione di “Archeologia Industriale”. Nell’aprile del 2015 seguì attivamente la retrospettiva di Antonio Torresi allestita a Belriguardo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 15 dicembre 2016