Archivio | novembre, 2018

“Oltre lo sguardo, più in fondo, più lontano”: “Custode di dune” di Lucia Boni

25 Nov

“Custode di dune” è il nome dell’ultima fatica letteraria di Lucia Boni, edita da Campanotto editore. La poetessa lo presenta il pomeriggio di domenica 25 novembre al MAF-Centro di documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di San Bartolomeo (via Imperiale, 263).
Ambientato su una spiaggia di fine estate – periodo di nostalgia e di attesa, di sospensione attiva, quasi orante – tra lavoratori del mare e presenze impalpabili ma reali, il “dialogo per due voci in tre scene” di Boni è anche una riflessione sulla parola e sulla poesia (seppur, in questo caso, con una veste teatrale). Nel libro, le parole sono come frutti di mare da pescare, da setacciare, da “intellegere”, letteralmente, da “leggere dentro”, nel profondo, cercando, con le emozioni della ragione e con le ragioni del cuore, di dis-velarli. Un ritmo interiore, dunque, un andamento dell’anima affiora da queste pagine, e di conseguenza l’unico “metodo” (se di metodo si può parlare) per affrontare questo testo, è di abbandonare quanto più possibile la ricerca di una “logica apparente”. “Qualora si riescano a trovare le parole più giuste, perfette, insostituibili – scrive lei stessa -, ciò che si comunica non rivela mai tutto di sé, resta comunque una parte inesprimibile e misteriosa”. E Lucia Boni sembra sfidare il lettore portando il suo ermetismo quasi all’estremo. Ma, non si dimentichi, la poesia non ha le leggi di altre forme comunicative, non deve dimostrare o convincere, ma cambiare lo sguardo dell’interlocutore, accompagnandolo nella sua stessa interiorità, spronandolo a mettere a fuoco ciò che non lo è, “oltre lo sguardo, più in fondo, più lontano”.
Il pomeriggio al MAF, col titolo “La storia siamo noi. Quinto incontro dedicato al maestro Adriano Franceschini”, vede dalle 15, con introduzione di Gian Paolo Borghi, e prima della presentazione di “Custode di dune” a cura di Corrado Pocaterra, le relazioni di Silvia Villani (“Ebrei a Ferrara, una storia lunga otto secoli”) e Laura Graziani Secchieri (“Voci di donne ebree dalle carte di archivio e dai mattoni di Ferrara”).

Andrea Musacci

Pubblicato su “la Nuova Ferrara” il 25 novembre 2018

Un omaggio a Pietro Pinna: dodici artisti celebrano il primo obiettore

15 Nov

Prosegue il progetto dedicato al pacifista vissuto a Ferrara. Sabato inaugura la collettiva alla Galleria del Carbone

pinna

Dodici artisti ferraresi rendono omaggio al concittadino (acquisito) Pietro Pinna, primo obiettore di coscienza al servizio militare del dopoguerra, nel 70esimo anniversario dal suo atto di “rivolta pacifica”.
Inaugura sabato 17 novembre alle ore 18 nella Galleria del Carbone di Ferrara (che spesso ha ospitato iniziative del Movimento Nonviolento) la collettiva – col patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea, visitabile fino al 9 dicembre – con opere di Raoul Beltrame, Maurizio Bonora, Paola Bonora, Riccardo Bottazzi, Daniela Carletti, Gianfranco Goberti, Gianni Guidi, Paolo Pallara, Lorenzo Romani, Paolo Volta, Sergio Zanni, Luca Zarattini. “Un mondo senza bellezza è un mondo senza significato…ci tenevo alla bellezza: fu una perdita molto grande quella”, dice Pinna riferendosi al desolante oltraggio alla sua città, e non solo, portato dal secondo conflitto mondiale. “Ci sono i morti, le sofferenze, ma una sensibilità acuta, per il bello, per l’arte, l’ha accompagnato tutta la vita”, scrive Daniele Lugli, figura storica del Movimento Nonviolento italiano, nel testo introduttivo alla mostra. Nonviolenza e arte trovano così occasione per rendere pubblico il proprio connubio, per dimostrare come “la bellezza salverà il mondo” dalla violenza dei popoli e dei potenti.
Il progetto espositivo al Carbone fa parte di un percorso che parte con la pubblicazione nella primavera del 2017 del libro “Silvano Balboni era un dono”, a cura dello stesso Lugli, prosegue con la doppia esposizione, un anno fa, nel Palazzo Municipale di Ferrara. “Senza Offesa. Strategia di opposizione nonviolenta” e “50 anni di Azione nonviolenta” sono i nomi delle due mostre allestite dalla Galleria del Carbone, e successivamente portate in diverse scuole cittadine (Licei Carducci, Ariosto, Roiti, mentre la prima attualmente è alla Scuola Tasso). Proseguendo, lo scorso 17 ottobre è stato inaugurato il fondo librario intitolato a Pinna, nella Biblioteca Bassani al quartiere Barco. E ora l’esposizione al Carbone – che vedrà un altro momento significato l’8 dicembre quando Fabio Mangolini leggerà brani di Pinna pubblicati nel libro “La mia obbiezione di coscienza” (ed. Movimento Nonviolento) -, e le cui 12 opere di altrettanti artisti verranno pubblicate nel calendario 2019 della Galleria del Carbone, e in un catalogo ad hoc.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 15 novembre 2018