Cosa può avere in comune Silvio Berlusconi con Benito Mussolini e con Bettino Craxi? Ieri alle ore 17 nella Sala conferenze dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, in Vicolo S. Spirito, 11, la presentazione del libro di Alessandro Roveri, “Mussolini e Berlusconi. Un pamphlet storico”, è stata un’occasione per discuterne. La casa editrice ferrarese Faust edizioni di Fausto Bassini ha edito questo saggio del prof. Roveri, il quale ha insegnato diversi anni all’Università di Ferrara ed è uno storico esperto soprattutto di storia del fascismo, del movimento operaio e della Rivoluzione francese. Nel libro in questione, già ristampato a soli pochi mesi dall’uscita, l’autore propone, dunque, una linea che arriva all’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, partendo da Benito Mussolini, accomunati dal populismo antipartitico, dall’essere due capi carismatici, di culto, e dal rifiuto di ogni cornice e limitazione democratico-costituzionale. Tra i due, sono stati citati come fautori di questa “cultura” politica anche Bettino Craxi e Francesco Cossiga. Durante l’incontro pubblico l’autore, che ha dialogato con Fausto Bassini e con Francesco Giombini, ha ripercorso, a braccio, la guerra ingaggiata da Berlusconi e dal suo “popolo” contro il potere giudiziario italiano, per eliminarlo, e l’uso dei mass media come arma contro gli avversari politici e lo Stato.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 30 maggio 2013