Archivio | luglio, 2016

A “Sagano in Note” arriva l’energia rock di Arianna Antinori

23 Lug

13690601_10154140401555210_1975186017035272301_nArianna Antinori con la sua grinta rock sarà la protagonista del nuovo appuntamento della rassegna musicale “Sagano in Note” al Bagno Sagano di Lido degli Scacchi. Oggi alle 21.30 vi sarà il live della “Janis Joplin italiana”: nel 2010, infatti, la Antinori vince il contest internazionale indetto dalla famiglia di Janis Joplin in occasione del quarantennale della sua scomparsa. Da lì nasce la collaborazione, che continua ancora oggi, con la storica band della cantante texana, i “Big Brother and the Holding Company”.

Nel 2012 inizia a lavorare con Jean Charles Carbone e Marco Fasolo al suo primo album omonimo “ariannAntinori” (uscito lo scorso ottobre) e l’anno successivo vince il concorso “L’Artista che non c’era” al CPM di Milano con in giuria, tra gli altri, Franco Mussida dei PFM e John Vingnola.

Da gennaio è in tour con una nuova e stabile formazione formata da Carlo De Bei (ex chitarrista dei Matia Bazar e di Mango), Giovanni De Roit (chitarre), Paolo “Pablo Drummadores” Bertorelle (batteria) e Manuel Bisetto (basso).

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 23 luglio 2016

Grotte del Boldini, Patarini presenta “Trans-Figurazione”

23 Lug

Giuseppe Orsenigo, Visioni femminili - Tecnica mista - 50x68 - 2016(1)

Giuseppe Orsenigo, Visioni femminili (tecnica mista, 50×68, 2016)

Un progetto espositivo che nasce da una profonda riflessione su come dar vita a una Figurazione contemporanea che non scimmiotti quella tradizionale. Su queste basi prende vita la mostra “Trans-Figurazione” a cura di Virgilio Patarini, in mostra da ieri fino al 31 luglio nelle Grotte del Boldini di Ferrara (in via Gaetano Previati, 18).

 

È lo stesso Patarini a spiegarci come il passaggio dall’Informale alla ricerca di una Figurazione innovativa non rappresenti solo il transito dalla precedente mostra del Ferrara Art Festival, “Tra ragione e sentimento. Dall’Astratto Geometrico all’Informale”, alla nuova, ma una svolta, avvenuta negli ultimi anni nella sua esperienza personale.

«Quando nel 2013 ho pubblicato il volume “La via italiana all’Informale” – ci spiega – si chiudeva per me un lungo periodo in cui il mio lavoro critico, curatoriale e creativo era stato rivolto soprattutto all’Informale. Ho avuto una sorta di reazione quasi fisiologica e la voglia di tornare ad occuparmi di “figurazione” cercandone una declinazione il più possibile “contemporanea”, anzi “post-moderna”, senza rinnegare i dettami delle Avanguardie». Il frutto di questa nuova avventura è la nascita di due progetti, “Dramatis Personae” e, appunto, “Trans-Figurazione”, attraverso alcune mostre e due pubblicazioni. «In questo senso – prosegue Patarini – il termine “Trans-Figurazione” fa volutamente il verso alla “Trans-Avanguardia” e al tempo stesso indica l’idea di un “attraversamento”: in questa mostra ho radunato, per l’ennesima volta, alcuni esempi, a mio avviso significativi, di questa ambivalenza sul superare o invece percorrere la Figurazione».

VITO CARTA, Red presence 90x100 2015 (TRANS-FIGURAZIONE)

Vito Carta, Red presence (90×100, 2015)

In esposizione vi sono opere di Valentina Carrera, Vito Carta, Lorenzo Curioni, Laura Longhitano Ruffilli, Silvio Natali, Nino Ninotti, Giuseppe Orsenigo, Cristina Pagani, Ylenia Pilato, Anna Pluda, Gabriella Santuari, Donatella Sarchini, Anna Urbani de Gheltof, Libera Venzo. La mostra è visitabile tutti i giorni fino al prossimo 31 luglio, a ingresso libero, dalle 15 alle 19. La mostra sarà visitabile anche a Venezia alla Galleria ItinerArte – Dorsoduro 1046 dal 6 al 25 agosto prossimi.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 23 luglio 2016

Galleria del Carbone, termina oggi la mostra dedicata a Mari

21 Lug
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“La disperazione del pittore”, Guglielmo Mari, olio su tela, 1990

Oggi alle 19 nella Galleria del Carbone di Ferrara (in via del Carbone, 18/a), in occasione del finissage della retrospettiva del pittore Guglielmo Mari (1953-1990), verrà presentato il catalogo. Mari frequentò il DAMS per poi diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Daniele Biancardi, curatore del catalogo, ci spiega come le opere in parete provengano dalla collezione privata del fratello Ermanno e da altre collezioni. È lo stesso Biancardi nel 1989, nelle vesti di Assessore alla Cultura di Bondeno, a organizzargli una personale presso la Casa Operaia, dopo che Mari aveva partecipato al Premio d’arte intitolato a Cattabriga. La scelta di riproporlo, prosegue Biancardi, dipende dal fatto che «abbiamo constatato l’enorme forza espressiva della sua pittura, che sapeva cogliere le tendenze del momento, tra cui la Transavanguardia», oltre a denotare una forte impronta espressionista. La mostra, visitabile fino a domani dalle 17 alle 20, ha il Patrocinio dell’Associazione Bondeno Cultura.

La stessa Associazione diretta da Daniele Biancardi ha organizzato, fino a domenica nella Pinacoteca Civica “G. Cattabriga” di Bondeno, la mostra “Flavio Natali e l’amico Tono Zancanaro”. Natali (1929-1978), bondenese come Mari, fu pittore e appassionato di grafica come l’amico padovano Tono Zancanaro. Biancardi, che ha curato anche il catalogo, ci spiega come «le opere di Natali appartengono alla collezione privata della figlia dell’artista, Patrizia, che le ha messe a disposizione per questa che vuol essere una delle tappe annuali di valorizzazione di pittori bondenesi». La mostra è visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 luglio 2016


Spazioperundici, ecco “Frammenti di solitudini”

19 Lug

13659082_1020879874674978_7952184472893347670_n“FraME Frammenti di Solitudini” del fotografo Carlo Stella è il nuovo progetto espositivo del “fotopificio” Spazioperundici. Oggi alle 18.30 l’inaugurazione in via G. Bongiovanni, 32 a Ferrara, presso la Torrefazione Penazzi, il cui titolare, Alberto Trabatti, è anche l’ideatore dello spazio artistico.

Come scrive lo stesso Trabatti, Stella, usando una vecchia Polaroid, “nel suo vagare per le città, le campagne, le lagune, si lascia conquistare anche da inquadrature apparentemente semplici, che però colpiscono il suo occhio, ora abituato a prevederne almeno in parte il risultato non accademico che la pellicola impressionata rilascerà di lì a pochi minuti”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 19 luglio 2016

Riemersa strada rinascimentale durante gli scavi per il gas

18 Lug

Tra via delle Volte e Via Buon Porto, un metro sotto l’attuale pavimentazione

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L’antica pavimentazione in via delle Volte (foto Andrea Bergamaschi)

Una porzione di strada databile tra il 1500 e il 1600 d.c. è stata recentemente rinvenuta nel centro di Ferrara, tra via delle Volte, via Buon Porto e via Volta Casotto. Durante i lavori commissionati da Hera alla ditta Magyar per la sostituzione di condotte del gas, che si concluderanno tra un paio di settimane, a fine maggio scorso sono tornate alla luce alcune decine di metri di strada pavimentata, in buono stato di conservazione, risalente molto probabilmente al XVI secolo circa. A fare la scoperta due giovani archeologi, Andrea Bergamaschi e Jacopo Leati (della cooperativa In Terras), responsabili per il controllo e la sorveglianza a nome della Soprintendenza Archeologica regionale.

La strada antica, formata da laterizi posti di taglio, si trova a circa 80 cm./ 1 m. sotto il livello dell’attuale pavimentazione, seguendo quello che è ancora il percorso utilizzato. Il primo tratto è stato rinvenuto in via Volta Casotto: sono riemersi innanzitutto riporti artificiali, utilizzati negli ultimi secoli per alzare il livello stradale (forse per proteggere da eventuali alluvioni). Si tratta di vari tipi di materiale, tra cui ceramica, databili tra il XVI secolo e il secolo scorso, che appunto si trovano tra la pavimentazione attuale e quella rinascimentale. Quest’ultima, larga circa 40-50 cm., in alcuni punti si è mostrata intatta anche per 10-15 m. consecutivi.

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L’antica pavimentazione in via Buon Porto (foto Andrea Bergamaschi)

Naturalmente, i diversi lavori eseguiti negli ultimi decenni, e lungo gli ultimi secoli, hanno in diversi tratti rotto l’antica pavimentazione stradale, provocando anche smottamenti e abbassamenti. La cosa positiva è che, alla luce di queste nuove scoperte, i responsabili Hera hanno accettato di non rovinare ulteriormente la strada antica, ma di posare le tubazioni al di sopra di essa.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 luglio 2016

Il concorso per giovani artisti dedicato a Michelangelo Antonioni

16 Lug

indexFino al prossimo 10 agosto c’è la possibilità per i giovani artisti under 40 di iscriversi alla 6° edizione del concorso di arti visive dedicato a Michelangelo Antonioni, dal titolo “Giovani talenti per Ferrara”. La rassegna è organizzata dall’Associazione culturale “Olimpia Morata” di Ferrara presieduta da Francesca Mariotti, in collaborazione con l’Associazione “Michelangelo Antonioni” e con il Patrocinio del Comune di Ferrara.

Scopo del concorso è quello di promuovere la pittura, la grafica e la fotografia come strumenti di comunicazione e di espressione dell’animo umano. La partecipazione è gratuita e prevede la partecipazione, per ogni creativo, con una sola opera la cui misura massima è di cm. 100×100. Verranno selezionate dalla giuria al massimo 20 opere. Le immagini delle stesse dovranno essere inviate presso la sede dell’Associazione culturale “Olimpia Morata”, in via de’ Romei, 38 a Ferrara, oppure via mail all’indirizzo info@artelaltrove.it.

Le opere saranno valutate da una Commissione giudicatrice costituita da Francesca Mariotti, Maria Cristina Nascosi Sandri, Vito Tumiati, Elisabetta Antonioni e da un membro designato dal Comune di Ferrara. I primi tre classificati parteciperanno al progetto espositivo 2016 dello Spazio d’arte l’Altrove (stessa sede in via de’ Romei, 38) sul tema “La bellezza nell’arte di oggi”. Per ulteriori informazioni chiamare la segreteria al numero 0532-1824984, o al 349-6957480, oppure scrivere una mail a info@artelaltrove.it.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 16 luglio 2016

Due premi all’artista Vincenzo Biavati

16 Lug
Vincenzo Biavati e Nadia Celi

Vincenzo Biavati e Nadia Celi

Le installazioni luminose create dall’artista Vincenzo Biavati, in arte “Bivi”, nelle ultime settimane hanno ricevuto due importanti riconoscimenti in altrettanti eventi.

Innanzitutto la partecipazione al “Premio internazionale Galatone Arte 2016”, in provincia di Lecce, organizzata da VerbumlandiArt, dove lo scorso 9 luglio Biavati è stato premiato col Primo premio Assoluto nella Sezione Scultura. La giuria, presieduta da Carlo Alberto Sciascia, ha visto la presenza anche di Regina Resta, e di Nadia Celi, anch’essa ferrarese d’adozione, e alla guida dell’Associazione “Artè Primaluce”. La manifestazione è stata arricchita dalla presenza del candidato al Premio Nobel per la Pace Hafez Haidar, libanese con cittadinanza italiana.

Inoltre, Biavati ha partecipato anche alla mostra dal titolo “Magna Grecia in Art” svoltasi dal 19 giugno al 2 luglio scorsi a Corigliano Calabro (CS), la cui giuria era presieduta sempre da Nadia Celi. Nell’occasione Biavati ha ricevuto dalla stessa Celi, da Salvatore Lione e Ciro Cianni una targa come riconoscimento “Per la cura verso l’innovazione e sperimentazione dei linguaggi contemporanei”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 16 luglio 2016

Lido degli Scacchi, al Sagano Beach Festival c’è Orselli

16 Lug
folco piano

Folco Orselli

All’interno del Sagano Beach Festival, “Sagano in note” è la rassegna musicale proposta dallo storico Bagno Sagano di Lido degli Scacchi che ha riaperto a inizio giugno scorso, dopo un anno di lavori di ristrutturazione. I concerti proposti, curati da Carlo Bollani e Alessio Bottoli, attraverseranno diversi generi, dalla musica d’autore al soul, dal jazz al rock.

Dopo il primo live con Rebi Rivale (al secolo Roberta Bosa), accompagnata da Ornella Tusini alla chitarra, oggi alle 21 è il turno di Folco Orselli, voce, piano e chitarra. In passato Orselli è stato leader di varie formazioni, tra cui un gruppo rock con cui ha aperto i concerti di Zucchero e le date italiane di Tina Turner. Chiusa questa fase, ha iniziato a esibirsi presentandosi col proprio nome e proponendo al pubblico le proprie canzoni. E’ del 2007 il suo ultimo lavoro discografico, registrato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, dal titolo “MilanoBabilonia”. Ha “trionfato” a Musicultura Festival 2008, aggiudicandosi il primo premio assoluto, la targa della critica e il riconoscimento per il miglior testo.

Prossimo live il 23 luglio con Arianna Antinori.

Andrea Musacci

Pubblicato (in versione ridotta) su la Nuova Ferrara il 16 luglio 2016

Viaggio tra i tesori nascosti del Museo Archeologico

16 Lug

Qui il video della visita al Museo –

A Ferrara l’ottanta per cento del patrimonio non è ancora accessibile al pubblico. La direttrice Desantis: «più eventi per farci conoscere anche fuori dalle mura»

generale_4Un vero e proprio museo nel museo, un deposito sterminato di reperti inventariati e conservati nei sotterranei e nel sottotetto del Museo Archeologico Nazionale, ospitato a Palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro, in via XX settembre a Ferrara. È una vera e propria avventura quella concessa dalla Direttrice Paola Desantis in esclusiva a la Nuova Ferrara, la possibilità di ammirare quei pezzi non esposti al pubblico, circa l’80% del patrimonio totale, un immenso museo nascosto, quasi 80.000 reperti tra vasi, anfore, oggetti di ogni tipo e ossa umane. È la stessa Desantis a usare una metafora calzante: «i depositi, non aperti al pubblico, sono come la cucina di un ristorante. Il cliente vede solo il piatto finito, non tutto il lavoro complesso che c’è dietro».

Il nostro viaggio nei luoghi segreti del Palazzo prende avvio dall’enorme sottotetto, diviso in diversi ambienti più o meno facilmente accessibili, e nei quali sono conservati gli oggetti rinvenuti nelle necropoli di Spina. Sono più di 4.000 le tombe scoperte nei due siti di Valle Trebba e Valle Pega fin dal 1922: solo i reperti appartenenti a poco più di 200 sepolcri sono esposti nelle sedici sale al piano nobile. I pezzi non esposti, conservati in armadi compattabili, sono inventariati seguendo innanzitutto una divisione per dossi (ad esempio, Valle Pega ne ha cinque), e quindi ulteriormente suddivisi per numero di tomba. Qui si possono ammirare vasi – funerari, cinerari e di altro tipo –, balsamari e anfore vinarie provenienti dall’isola di Chio. Autentici capolavori, quindi, come i vasi di ceramica a figure rosse su sfondo nero. Inoltre, negli armadi vi sono anche alcune aree speciali: le sezioni “sequestri”, pezzi confiscati ai cosiddetti tombaroli, i cui furti sono documentati fin dal ’22, e, seppur in misura minore, ancora oggi. Vi sono poi le sezioni degli “erratici” – materiali ritrovati nelle necropoli, ma non riconducibili a queste – e le sezioni “crateri”.

Nei sotterranei, invece, oltre a parti del settecentesco organo dell’adiacente ex chiesa di Sant’Apollonia, in fase di restauro, vi sono numerosi reperti provenienti da varie zone di Ferrara (ad esempio, da corso Giovecca, piazza Repubblica, via Boccacanale di Santo Stefano), oltre che da Cento, Pilastri, Argenta, Ariano Ferrarese, Comacchio (Bocca delle Menate), e dall’abitato di Spina. Infine, un accenno ai laboratori, dove è stata restaurata la maggior parte dei reperti e anche buona parte del migliaio di pezzi che, a partire dalla prossima primavera, verranno ospitati nel Museo Delta Antico dell’ex Ospedale degli Infermi a Comacchio. Nel nuovo Museo andrà, in prestito per un anno, anche un grande vaso, alto 91 cm., ritrovato a Valle Pega, ancora in fase di studio. Lo stesso verrà esposto anche nel Museo ferrarese a partire dal prossimo ferragosto.

Per concludere, la Desantis ci spiega come nei tre anni che le spettano alla guida del Museo intenda «continuare l’egregio lavoro di valorizzazione del patrimonio iniziato da chi mi ha preceduta, prima Fede Berti, poi Caterina Cornelio. Dobbiamo fare più eventi e maggiore pubblicità al museo, per attirare soprattutto più persone da fuori Ferrara». Al netto dei problemi di personale (servirebbero più tecnici e amministrativi), le idee non mancano: tra queste, una rivalorizzazione della biblioteca, i lavori sul labirinto e sul giardino, la possibilità di assegnare i loggiati per feste di matrimoni, alcune sale in appalto per servizi di caffetteria e ristorazione, la rivalorizzazione di alcuni ambienti a scopo didattico e la pulizia del cortiletto interno.


LA SEDE

Il cinquecentesco palazzo – tradizionalmente attribuito a Ludovico Sforza detto “il Moro”, ma che in realtà appartenne al suo segretario Antonio Costabili – fu ideato da Biagio Rossetti. In questa sede il Museo Archeologico Nazionale fu inaugurato, col nome di “Regio Museo di Spina”, il 20 ottobre 1935. Risale al 1922 l’eccezionale scoperta della necropoli di Valle Trebba e al 1924 l’istituzione della Soprintendenza alle Antichità dell’Emilia e della Romagna. Fu il primo soprintendente, Salvatore Aurigemma, ad impegnarsi per far nascere un Museo che accogliesse i numerosi ritrovamenti. Il Museo, riallestito nel 1970, fu chiuso alla fine degli anni ‘80 per una completa ristrutturazione del palazzo, e riaprì al pubblico nel 1997 con sei nuove sale, mentre nel 2007 sono stati inaugurati, sempre al piano nobile, altri otto ambienti.

Al piano terra del Palazzo, oltre all’abitato di Spina, si trova la Sala del Tesoro, decorata da Benvenuto Tisi, la Sala degli Stucchi (proprio in questi giorni ripulita), la Sala dei Profeti e delle Sibille, la Sala con le storie di Giuseppe e la Sala Piroghe. Al piano nobile, invece, sono conservati reperti della necropoli di Spina: quindici le sale, tra cui la suggestiva Sala degli Ori, oltre alla Sala delle Carte Geografiche, dipinta nel 1935, una sala studio, un’area didattica ed espositiva, e una cappella, piccolo gioiello cinquecentesco.

Andrea Musacci

Pubblicati su la Nuova Ferrara il 16 luglio 2016

“Le serate della balena”, alla scoperta dei magnifici cetacei

14 Lug

mustorianatu_intQuesta alle 21 al Museo di Storia Naturale di Ferrara (in via De Pisis, 24) avrà luogo il primo dei cinque appuntamenti serali per esplorare il mondo dei cetacei tra letture, musica, immagini, giochi e visite guidate. A proporli è il Museo civico che con “Le serate della balena” intende approfondire i temi della mostra “Pesci? No Grazie siamo Mammiferi” visitabile fino a giugno 2017.

Stasera si parte con “Di balene, sogni e altri abissi”, letture di Marcello Brondi e musica degli allievi del Conservatorio G. Frescobaldi. Queste le letture scelte per la serata: S. Mazzotti, da “Esploratori perduti. Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento”; H. Melville – Giona nel ventre della balena, Il racconto di padre Mapple, da “Moby Dick”; C. Collodi – Babbino, babbino! Pinocchio e Geppetto nella pancia della balena, da “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”; R. Kipling – Come fece la balena ad avere la gola che ha, da “Storie proprio così”; H. Selby jr – Di balene e sogni, da “Canto della neve silenziosa”; S. Benni – Matu Maloa, da “Il bar sotto il mare”. Il prossimo appuntamento si terrà giovedì 28 luglio.

La rassegna, che si concluderà il prossimo 9 settembre, è organizzata dal museo stesso in collaborazione con il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, l’associazione Didò, Ferrara Off e l’associazione Gruppo del Tasso. Tutte le serate, tranne quella del 4 agosto, sono a ingresso libero e gratuito.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 14 luglio 2016