
Padre Ricardo Linares ci racconta l’incontro con Papa Francesco a Roma: «esperienza indimenticabile»
di Andrea Musacci
Padre Ricardo Linares, 59 enne argentino, cinque anni fa è stato l’ultimo dei teatini a lasciare Ferrara e la chiesa su corso Giovecca. Attualmente risiede a Casa Santa Teresa, Caprarola, nel viterbese, Diocesi di Civita Castellana. Lo abbiamo contattato in occasione di un anniversario davvero speciale: i 500 anni dalla nascita dell’ordine dei chierici regolari Teatini, risalente al 1524. Giubileo che, lo scorso 14 settembre, ha visto l’incontro con Papa Francesco nella Basilica di San Pietro a Roma.
LA STORIA E L’INCONTRO COL PAPA
L’istituto religioso di diritto pontificio, sorto con lo scopo di restaurare nella Chiesa la regola primitiva di vita apostolica, fu fondato nella Basilica di San Pietro in Vaticano a Roma il 14 settembre 1524 da san Gaetano Thiene e Gian Pietro Carafa (all’epoca episcopus theatinus, cioè Vescovo di Chieti, da qui il soprannome di teatini) e fu approvato da papa Clemente VII.
E in Vaticano si sono ritrovati migliaia di teatini da tutto il mondo (USA, Messico, Colombia, Brasile, Argentina, Portogallo, Spagna e Italia) per festeggiare il loro Giubileo (iniziato 1 anno fa), con in particolare un Pellegrinaggio che ha fatto tappa il 10 settembre a Venezia nella chiesa di San Nicola da Tolentino, dove venne formulata la prima Regola di Vita teatina e dove vissero in comunità i fondatori Gaetano Thiene, Gian Pietro Carafa, Paolo Consiglieri e Bonifacio de’ Colli. Un’altra tappa è stata a Napoli giovedì 12 (dove nel 1533 aprirono la loro prima casa e dove si conservano le sacre spoglie, tra gli altri, di san Gaetano Thiene e Andrea Avellino), prima dell’attesa udienza col Santo Padre sabato 14, mentre mercoledì vi è stata la professione solenne di cinque giovani teatini.
«È stata un’esperienza indimenticabile – ci racconta commosso padre Linares -, fondamentale per rinnovarci nello spirito originario della nostra comunità. Venerdì – prosegue -, durante la Celebrazione a Santa Maria Maggiore a Roma, abbiamo pregato in particolare per le famiglie e soprattutto per i bambini, i giovani, per la loro educazione, consacrandoli alla Madonna».
Papa Francesco appena il giorno prima era rientrato dopo il lungo e faticoso viaggio in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Leste e Singapore. «È stata una vera grazia da parte sua incontrarci», prosegue padre Linares. «Ci ha accolto con tre promesse: rinnovamento, servizio e comunione. E ha sottolineato l’importanza di tornare all’origine, di ricostruire, affinché la bellezza della Chiesa si possa manifestare ancora oggi. È stato davvero molto emozionante, non ho ancora parole…Ci ha trasmesso una forza incredibile».
I TEATINI A FERRARA
Nella nostra città, su corso Giovecca, si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà, detta dei Teatini, progettata da Luca Danese fra il 1622 ed il 1635. Chiesa che è chiusa e inagibile dal sisma del 2012. La progettazione dell’intervento è in corso di attuazione. Fino al 2019, si è celebrato nella sagrestia, mentre da 5 anni l’unico ambiente aperto è l’Oratorio con accesso da via Cairoli, gestito da alcuni laici in continuo contatto con padre Linares, e dove vi sono, ogni settimana, momenti di preghiera. Come detto, padre Linares è stato l’ultimo teatino a lasciare Ferrara, nel 2019, ed era rimasto l’unico dal 2016. Negli anni precedenti, invece, oltre a lui ve ne erano altri due – un altro padre e un fratello laico consacrato -, per lo più impegnati nelle Confessioni in Cattedrale e in altre parrocchie.
La storia dei teatini a Ferrara è stata travagliata: con le soppressioni napoleoniche, hanno dovuto lasciare la città fino a metà del secolo scorso, quando vi sono tornati con una presenza continua e la chiesa è diventata prima parrocchia poi succursale della Cattedrale (mentre in passato era chiesa conventuale). Nel 2000, i teatini hanno quindi riacquistato la titolarità della chiesa, ancora di loro proprietà.
Pubblicato sulla “Voce” del 27 settembre 2024
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