
Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Intervista a Pier Giuseppe Montevecchi
Il prossimo 29 settembre la Cattedrale di Ferrara ospiterà una mattinata dedicata ai membri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Delegazioni di Bologna e Ferrara).
Questo il programma dell’iniziativa: ore 9.15 – 9.30, ritrovo per la vestizione nell’area del coro della Cattedrale di Ferrara; ore 10, Santa Messa celebrata da mons. Massimo Manservigi, Vicario Generale Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio; ore 10.45, al termine della Celebrazione Eucaristica, dopo il saluto dell’Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego e una breve visita alla Cattedrale, ritrovo nell’antica Sacrestia per assistere alla proiezione del video “Tesori nella pietra”, presentato dalla dott.ssa Barbara Giordano, co-autrice assieme a mons. Manservigi. In conclusione, pranzo conviviale.
STORIA DELL’ORDINE EQUESTRE DEL S. SEPOLCRO
Tradizione vuole che la sua creazione risalga ai tempi della prima crociata, quando, nel luglio 1099, le milizie cristiane liberarono Gerusalemme dal giogo musulmano.
Una delle prime iniziative prese dai crociati consistette nel ripristinare il Patriarcato di Gerusalemme. Quando Goffredo di Buglione assunse il governo dei territori conquistati, si preoccupò di erigere la Chiesa del Santo Sepolcro a Cattedrale e di formare un corpo (o capitolo) di 20 canonici incaricati di attendere al servizio divino. Il capitolo dei canonici fu trasformato, nel 1114, in capitolo di canonici regolari: essi accettavano di svolgere vita comunitaria, secondo i precetti della regola di Sant’Agostino, e di pronunciare i tradizionali tre voti monastici (obbedienza, castità e povertà).
Nasceva così un nuovo ordine religioso, quello dei Canonici Regolari del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la cui fondazione fu approvata da papa Callisto II nel 1122.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che al servizio del capitolo operassero dei cavalieri con l’incarico di vigilare sulla Chiesa del Santo Sepolcro, formando così il primo nucleo di un supposto Ordine cavalleresco del Santo Sepolcro.
L’ORDINE OGGI
Pier Giuseppe Montevecchi è Delegato della Delegazione di Bologna e, ad interim, di quella di Ferrara. Lo abbiamo contattato per rivolgergli alcune domande.
Che significato ha, nel presente, il vostro Ordine?
«Possiamo dire che l’importanza sta nello scopo: carisma e dettato del Santo Padre per sopperire alle necessità della Terra Santa, particolarmente in questo periodo che a causa della guerra vede la limitazione, se non addirittura l’interruzione, dei pellegrinaggi e del turismo cosiddetto religioso».
Qual è la sua specificità all’interno della Chiesa Cattolica?
«Nei tempi di oggi la specificità consiste nell’essere gli ambasciatori della Chiesa di Roma nei luoghi Santi, di rappresentare il tramite tra i luoghi della Chiesa delle origini e la Chiesa attuale in tutto il mondo. Un compito che Papa Pio IX assegnò all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme nel 1847 di mantenere le opere a sostegno della Terra Santa».
Nella Terra Santa in dettaglio che servizio svolge?
«Operare per fare sì che questa terra non diventi un deserto. Mantenere le pietre vive, cioè le persone, affinché possano continuare a viverci. Il nostro è un sostegno fornito a 360 gradi al Patriarcato Latino di Gerusalemme: nel campo delle scuole di ogni ordine e grado, anche l’Università, che significano istruzione e cultura, 68 parrocchie da aiutare, sostegno alle coppie che si sposano. E attenzione alle necessità Patriarcali».
Nella nostra Regione e, nello specifico, a Ferrara quanti membri conta? E che tipo di iniziative organizza?
«La Sezione Emilia, di cui fa parte anche Ferrara, conta circa 150 membri. L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme sta vivendo un momento di ristrutturazione e di crescita. Le iniziative che organizza sono di tipo religioso, culturale, di musica nelle chiese. Iniziative che sono sempre aperte al pubblico, e questo per farci conoscere».
Andrea Musacci
Pubblicato sulla “Voce” del 27 settembre 2024
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