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Lavoro come identità e bene comune o come ricerca del successo personale?

27 Mar


C’è un falso mito che ancora domina le coscienze di molti: quello del lavoro come “liberazione” dagli altri, non con gli altri: il primo dei tre incontri del ciclo ideato da CGIL e Istituto Gramsci

Il lavoro contemporaneo e le sue contraddizioni, crisi e problematiche. Su questo tema prosegue la collaborazione tra Istituto Gramsci, CGIL di Ferrara, SPI CGIL Ferrara, con un nuovo ciclo di tre incontri partito lo scorso 21 marzo  nella Camera del Lavoro di piazza Verdi a Ferrara. Un’occasione per riflettere con un approccio interdisciplinare sulle criticità del mondo del lavoro contemporaneo.

Il primo appuntamento, dal titolo “Lavoro dunque (non) sono. Come abbiamo smesso di riconoscerci nel lavoro” – come detto, svoltosi il 21 marzo – ha affrontato, a partire dall’analisi del fenomeno delle grandi dimissioni e delle “nuove alienazioni”, la crisi del lavoro come fattore identitario, interrogandosi sulle ripercussioni sociali e politiche di questa crisi di riconoscimento nel contesto del capitalismo del XXI secolo. Relatrice è stata Cinzia Romagnoli dell’Istituto Gramsci di Ferrara, introdotta da Marco Blanzieri della Segreteria Confederale CGIL di Ferrara.

«Il lavoro – ha riflettuto Romagnoli – oggi porta spesso solitudine e perdita o mancanza di identità». Nella nostra contemporaneità, quindi, il lavoro «non è quasi mai un “luogo” identitario. Noi, però, in Italia siamo figli di una tradizione che, invece, fa del lavoro un aspetto fondamentale per la costruzione della propria identità.Basti pensare al primo articolo della Costituzione».

Attingendo anche dal saggio “Le grandi dimissioni” di Francesca Coin (Einaudi, 2023), Romagnoli ha inteso dimostrare – dati alla mano – come non solo negli USA – dove il fenomeno è diffusissimo – ma anche nel nostro Paese sempre più persone abbandonino volontariamente il proprio impiego.E un altro aspetto interessante è che «la maggior parte di queste persone compie un salto nel vuoto, non avendo un piano B». Secondo il recente Rapporto Censis, le cause di ciò vanno rintracciate nel fatto che le persone innanzitutto nel lavoro cercano qualcosa «che tuteli la propria salute» (soprattutto psichica), «tranquillità, equilibrio, tempo per sé»; l’aspetto economico è fra gli ultimi indicati.

Insomma, è venuto e viene sempre meno quell’ideale secondo cui «il lavoro è costruzione di identità e promessa di emancipazione».E al tempo stesso è crollato quel falso mito secondo cui «il lavoro informatico/digitale ci avrebbe resi tutti liberi», imprenditori di noi stessi. Nel neoliberismo, infatti, da una parte «la soggettivizzazione del lavoro» si è dimostrata solamente un inganno retorico che tenta di colpire dal lato emotivo, e dal lato è ancora presente, e non poco, «uno sfruttamento di tipo ottocentesco», seppur in forme diverse.

Dagli anni ’80 del secolo scorso ha dunque vinto nell’immaginario di molti l’idea di lavoro come «ricerca del proprio successo personale», a scapito dell’idea di lavoro come «contributo alla costruzione del bene comune e strumento per accedere ai propri diritti, individuali e soprattutto collettivi». La sfida è enorme: si tratta di tentare di ribaltare un’ideologia ormai dominante ma che sempre più mostra la propria intrinseca ipocrisia e tossicità.

I prossimi due incontri saranno in programma venerdì 28 marzo alle ore 17 con relatore Alessandro Somma, nell’incontro “Lavoro è cittadinanza. Conversazione su lavoro giusto e diritti costituzionali”. Già ricercatore dell’Istituto Max Planck per la storia del diritto europeo (Francoforte sul Meno), ha insegnato nelle Università di Genova e di Ferrara. Attualmente è professore ordinario di Diritto comparato nella Sapienza Università di Roma. Introduce l’incontro Veronica Tagliati, Segretaria Generale CGIL Ferrara.

Si concluderà martedì 8 aprile alle ore 17 con un tema di sempre, purtroppo triste attualità, la sicurezza sul lavoro, con una tavola rotonda dal titolo “Di lavoro si vive di lavoro si muore. Conversazione su lavoro e sicurezza” alla quale interverranno Rita Bertoncini, regista e formatrice, Fabrizio Tassinati, Segretario confederale CGIL Ferrara,  Fausto Chiarioni, Segretario generale Fillea CGIL Ferrara.

Andrea Musacci

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 28 marzo 2025

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(Foto Yury Kim)