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Unitalsi, storia di gioia e di autentica consolazione 

12 Dic

La sottosezione di Ferrara festeggia i suoi primi 90 anni di vita: in crescita i soci e i partecipanti ai pellegrinaggi. Il ricordo delle origini, con il gruppo alla Montedison

Era gremito di volti e storie il Salone di Casa Cini lo scorso 6 dicembre in occasione dello storico Convegno dell’Unitalsi di Ferrara, che cade in occasione del 90° dalla nascita (1935-2025). Convegno a cui è seguita la Messa nella chiesa di Santo Stefano e un momento conviviale nella canonica di Santo Stefano.

A Casa Cini han preso innanzitutto la parola per un breve saluto Alberto Gardini, Vicepresidente regionale Unitalsi Emilia-Romagna – che poi ha donato all’Unitalsi di Ferrara una pergamena in ricordo del 90° anniversario – e l’Assessora di Ferrara Cristina Coletti. L’Assistente spirituale don Giovanni Pisa ha guidato la preghiera iniziale prima della relazione di Neda Barbieri, Presidente Unitalsi Ferrara: «l’Unitalsi unisce l’esperienza di fede al volontariato di tutti i giorni», ha detto, prima di presentare il libro “Quel treno per Lourdes” di Gianni Fiocchi, volontario dell’Unitalsi Ferrara e del Serra club locale, tornato al Padre lo  scorso marzo (del libro parleremo in maniera più approfondita nel prossimo numero). «Le bozze del libro – ha raccontato Barbieri – ci sono state consegnate come Unitalsi da Mario Cova delSerra club ferrarese; così, abbiamo raccolto un po’ di donazioni per la stampa, avvenuta pochi giorni scorsi». A tal proposito, a seguire è intervenuto anche il ferrarese Alberto Lazzarini, alla guida del Serra club regionale, che ha illustrato il Quaderno di Fiocchi, «uomo capace di forti testimonianze di fede, semplici nella modalità ma grandi nella consistenza effettiva».

Tornando alla storia del’Unitalsi, la sottosezione di Ferrara nasce nel maggio del 1935 con primo presidente l’avv. Giuseppe Devoto (morto nel ’52). «Ma ai pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto alcuni ferraresi partecipano fin dal 1931», ha detto Barbieri. Dalla sottosezione Unitalsi di Ferrara nacquero poi quella di Comacchio e quella alla Montecatini nella nostra città: «l’Unitalsi ai tempi era una delle poche associazioni con sottosezioni anche nelle fabbriche. A inizio anni ’50 la Montedison offriva viaggi in Francia per dipendenti meritevoli: alcuni ferraresi nel ’53 andarono a Lourdes rimanendo molto colpiti dalla fede che si respirava e dai tanti volontari». Uno degli operai disse di ritorno da Lourdes: «Abbiamo vissuto un’esperienza sconvolgente, un totale cambio di indirizzo alla nostra esistenza (…). Il Signore aveva fatto la Sua chiamata e noi come figli abbiamo risposto».

Da loro quindi iniziò il servizio per gli operai malati della Montedison, «e ancora oggi facciamo ogni Pasqua una Messa al Petrolchimico, grazie in particolare a Tonino Savadori», ha aggiunto la Presidente. 

L’Unitalsi nazionale nacque invece nel 1903 grazie alla conversione di Giovanni Battista Tomassi, nobile 23enne affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile che lo costringeva in carrozzella da quasi dieci anni. Tomassi chiese di partecipare al pellegrinaggio con l’intenzione di togliersi la vita con un colpo di pistola davanti alla grotta di Massabielle. E invece proprio lì inizio una nuova vita, si convertì e in lui nacque il desiderio di dar vita a un’associazione, quella che sarebbe diventata l’Unitalsi.

Barbieri ha poi spiegato come Unitalsi sia presente in tutta Italia con diverse Case di accoglienza, sia attiva con la Protezione civile e col Servizio civile, e come dal 2009 sia parte del progetto Cuore di latte col quale aiuta, sempre con una Casa, bambini disabili a Betlemme.

La Presidente ha poi spiegato come il servizio di Unitalsi Ferrara si basi sulla preghiera, la formazione, l’amicizia, le vacanze condivise, le feste e altri momenti conviviali (concerti, pranzi, compleanni, ricorrenze). E la festa di Capodanno che, come da tradizione, «si svolgerà anche quest’anno». Venendo ai numeri, nel 2025 sono stati 1427 i partecipanti ai pellegrinaggi di tutte le Unitalsi della nostra Regione, di cui 123 ferraresi (dei quali 22 persone con disabilità, 39 volontari e il resto semplici pellegrini).Dati in aumento: ad esempio, nel 2024 erano stati 49 i pellegrini per Lourdes, diventati 60 quest’anno.  Così come in aumento sono i soci, 211 nel 2025 (nel 2021 erano 133). Sempre nel 2025, per l’Unitalsi di Ferrara sono state 300 le uscite con accompagnamenti, oltre 100 le visite in casa o struttura, 236 i trasporti, oltre 50 le assistenze e le visite in ospedale. Ma si guarda già al futuro: per il 2026 sono previsti diversi pellegrinaggi, fra cui dal 9 al 13 febbraio, in pullman, il primo a Lourdes. Una novità per il prossimo anno riguarda, poi, di nuovo la possibilità di pellegrinaggi in treno: si tratta di quello a Lourdes del 23-28 agosto e di quello ancora a Lourdes del 23-29 settembre, quest’ultimo con anche la possibilità del pullman.

È poi intervenuto il nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego che ha riflettuto a partire dall’Esortazione Dilexi te di Papa Leone XIV (ma iniziata da Papa Francesco): «la qualità della fede cristiana dipende dalla qualità dell’amore cristiano», ha detto.«La carità cristiana non è nell’orizzonte della beneficenza, ma della Rivelazione», scrive il Papa: «in ogni gesto d’amore, infatti, facciamo nostro l’amore che Dio ha avuto e ha per noi». La preferenza per i poveri e i malati «non è esclusiva, cioè non esclude tutti gli altri, ma anzi è inclusiva, cioè è la base di partenza per l’amore verso ogni persona». IlVescovo ha poi ripercorso brevemente il ruolo della Chiesa, delle sue donne e dei suoi uomini nei secoli a favore dei poveri, compresa la nascita del primo nucleo dell’Ospedale Sant’Anna a Ferrara nel 1443 grazie al Vescovo Tavelli.E ha quindi parlato del forte impegno, anche oggi, delle varie associazioni cattoliche e dei diversi ordini religiosi della nostra Chiesa – locale e non – nell’ambito dell’assistenza e dell’accompagnamento ai malati.

Nell’omelia della Messa a S.Stefano ha invece detto in un passaggio: «Il Bollettino ufficiale della nostra Arcidiocesi del maggio del 1935, mentre augurava al Consiglio “fecondo lavoro di pace e di bene” ricordava che il primo Consiglio era formato dal Presidente, avv. Devoto Giuseppe e di consiglieri: avv. Maffei Giuseppe, Marta Nonato Castellani, Maria Bottoni, Avv. Filippo Lodi e dall’assistente ecclesiastico don Antonio Abetini. Era l’anno in cui l’Arcidiocesi festeggiava solennemente l’VIII centenario della dedicazione della Cattedrale. Da allora, in questi 90 anni l’Unitalsi ha superato il tornante di una guerra, con la distruzione e la morte di molti concittadini, la ricostruzione e la Democrazia, le crisi economiche, le migrazioni, il covid che hanno segnato profondamente le famiglie, la riforma sanitaria e l’accompagnamento dei malati, i giubilei e i pellegrinaggi a Lourdes e nei diversi santuari. Un patrimonio di umanità nasce da questi 90 anni dell’Unitalsi, di gratuità, di consolazione, di festa».

Andrea Musacci

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 12 dicembre 2025

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