In Occidente il benessere economico ha davvero portato felicità alle persone? Da questa scomoda domanda è partita la riflessione di Marcello Girone Daloli alla Biblioteca Ariostea, nell’incontro di presentazione del suo libro “Atlantico in cargo. Liverpool – New York”. Con l’autore ha dialogato Giacomo Natali dell’associazione culturale Tangram. Il libro è un “diario di viaggio” della traversata oceanica che l’autore ha affrontato a bordo dell’Atlantic Conveyor, gigantesco cargo svedese, e le diverse esperienze vissute nella Grande Mela. In passato Daloli lavorava, tra gli Usa e l’Europa, nel marketing pubblicitario e televisivo. Poi ha continuato a viaggiare, ma alla ricerca di una spiritualità lontana dal mondo del profitto e della comunicazione pubblicitaria. Nel 2006 a St. Albert, villaggio dello Zimbabwe, ha dato vita al Progetto Diga-Emergenza Zimbabwe, che usufruirà dell’intero ricavato della vendita del libro. Il progetto è nato per costruire e sviluppare l’impianto idrico del villaggio, per la vita quotidiana, per l’ospedale, per l’irrigazione dei campi. Nel raccontare la sua esperienza in Zimbabwe, Daloli ha voluto mostrare un esempio concreto di come si possano aiutare popolazioni che vivono “l’inferno in terra”, e di come il nostro modello consumistico tipico del neo-capitalismo non solo non porti felicità a noi occidentali, ma si fondi sullo sfruttamento di milioni di persone in tutto il mondo. Per info sulle donazioni: http://www.help-zimbabwe.org.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 febbraio 2013