Vero pane dei figli: Corpus Domini, Festa di popolo a Ferrara

5 Giu

Oltre 300 persone riunitesi il 30 maggio prima nella Cattedrale poi insieme per la Processione fino alla chiesa di San Paolo. Il racconto

di Andrea Musacci

Quaranta minuti prima dell’inizio della S.Messa in Duomo, su Ferrara si scatena un forte temporale. È il 30 maggio, l’atteso giorno della Celebrazione diocesana della Festa del Corpo e Sangue del Signore.

La memoria di un precedente simile – e nemmeno troppo remoto – non dava molte speranze: nel 2018, circa 1 anno prima della chiusura della Cattedrale per i lavori, la Processione fu costretta all’interno del tempio a causa del violento acquazzone abbattutosi sulla città. Il dispiacere, in quell’occasione, fu ancora maggiore vista la presenza dell’allora presidente CEI card. Gualtiero Bassetti.

Quest’anno, grazie a Dio, il “concerto” d’acqua e tuoni dal cielo ha rispettato i tempi della liturgia: alle 19, ora d’inizio della S. Messa, dal microfono don Paolo Galeazzi (alla guida della Cappella Musicale della Cattedrale) annuncia, per giusta precauzione, che il corteo si sarebbe svolto all’interno dell’edificio da poco riaperto. Ma a conclusione della liturgia, l’inatteso nuovo annuncio, dalla stessa voce: come programmato, la processione può snodarsi lungo le vie del nostro centro cittadino.

Un ritorno, quello nel cuore di Ferrara, dopo 2 anni, dato che l’anno scorso la processione – serale – si svolse nella meravigliosa Comacchio dopo la Messa in Concattedrale. Giovedì scorso, a ora di cena, circa 300 persone uscite dal Duomo, alla sequela del Signore, hanno prima raggiunto piazza Trento e Trieste per poi proseguire lungo via San Romano, via Carlo Mayr, corso Porta Reno e giungere nella chiesa di San Paolo. Qui, la celebrazione si è conclusa con il canto del Tantum Ergo Sacramentum e la Benedizione Eucaristica.  

In Cattedrale, nel primo banco vi erano 5 bambine e bambini che quest’anno hanno ricevuto la Prima Comunione nelle parrocchie cittadine di Santa Caterina Vegri e Quacchio. Gli stessi che lungo il tragitto, scansando le pozze d’acqua, hanno gettato sull’asfalto i petali di rose raccolti prima della S.Messa e donati dalle varie parrocchie.

Impeccabile come sempre il servizio d’ordine, attento e discreto, curato da Unitalsi e Comunione e Liberazione, entrambi distinguibili dallo sguardo vigile e dalle “divise d’ordinanza”. In testa al corteo, alcuni appartenenti al Terz’Ordine francescano (della Basilica di San Francesco) con tanto di stendardo con l’emblema araldico Francescano: il braccio del Cristo e quello di San Francesco che si incrociano, entrambe con le stimmate sul palmo, e in mezzo la Croce. Corpo e Sangue di Cristo.

Pubblicato sulla “Voce” del 7 giugno 2024

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