FERRARA Ieri pomeriggio alla Biblioteca Ariostea (in via Scienze) la professoressa Patrizia Castelli dell’Università di Ferrara ha introdotto la presentazione dell’opera “La ’Tempesta’ Svelata. Giorgione, Gabriele Vendramin, Cristoforo Marcello e La ‘Vecchia’ ” di Marco Paoli. La “Tempesta” è un dipinto a olio su tela di Giorgione, databile attorno al 1505-1509 circa e conservato nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia. E’ uno dei dipinti più celebri ed al tempo stesso più enigmatici del Rinascimento. Secondo la professoressa Castelli il testo è di un certo spessore anche per il fatto che «Apre nuovi interrogativi sulla storia dell’arte in generale, non solo sull’opera». L’intervento della professoressa Castelli è proseguito con l’analisi di alcuni particolari del dipinto: la casa inclinata, il fulmine e la “nube lignea” (parole di D’Annunzio), il giovane e la madre nuda che allatta (Iside nutrice?). Paoli nel suo testo, ad esempio, ha cercato di ricondurre la casa inclinata e le colonne gemelle rotte al terremoto che colpì Costantinopoli nel 1509 e di spiegare in termini onirici la calma figura della giovane madre la quale, vestita con solo un mantello, allatta il proprio bambino.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 07 marzo 2013

