
Il 20 ottobre nel Monastero ferrarese del Corpus Domini il primo dei tre incontri organizzati dal Circolo Laudato si’: una trentina le persone presenti (due soli maschi) per pregare assieme e condividere timori, idee, progetti e speranze
Il venir meno dell’equilibrio naturale, della pace fra gli uomini e col resto del creato. E, parallelamente, il venir meno di una consapevolezza sulle conseguenze che determinate scelte di vita – personali e collettive – possono avere sull’esistenza di ognuno, compresa quella delle generazioni che verranno.
È così, senza infingimenti, che la sera del 20 ottobre scorso si è svolto il primo incontro di preghiera e condivisione proposto dal Circolo diocesano “Laudato si’” in collaborazione con le Sorelle Clarisse. I restanti incontri si svolgeranno il 9 febbraio sul tema “La sobrietà” e il 19 aprile su “La cura”. Tema del primo incontro (alla presenza di 30 persone), invece, è stato “L’urgenza”.
Al Monastero del Corpus Domini di Ferrara è stato un alternarsi di silenzi e parole parche, profonde, sincere. Ed è emerso come l’urgenza stia anche nel bisogno di condividere timori, progetti, speranze, domande. Tutti frutti sani di un’importante risonanza interiore.
L’incontro è iniziato coi vespri in chiesa, durante la quale si è svolta anche una piccola processione in cui alcuni partecipanti hanno portato davanti all’altare tre immagini emblematiche delle conseguenze dell’azione nociva dell’uomo sul creato. A seguire, vi è stato un momento di condivisione nel coro. Diversi gli interventi alternati a letture di brani tratti dalla “Laudato si’” e dalla “Laudate Deum” di Papa Francesco. «Dobbiamo farci carico della nostra casa comune e divenire consapevoli della nostra meschinità, piccolezza, delle tante vite usurpate, rovinate», è stato un primo intervento. «Che in noi possa crescere la consapevolezza della brevità del tempo che ci rimane». Da qui, l’urgenza di agire: «il tempo si è fatto breve, non possiamo più dormire».
«A me colpisce tanto l’indifferenza verso questi problemi e verso i più poveri, nonostante i segni dell’emergenza siano sempre di più», è invece la preoccupazione di un’altra persona. «Forse, questa, è una tendenza a rimuovere il problema per continuare a vivere serenamente. Vorrei che fossimo capaci di cambiamento, anche attraverso questo nostro piccolo Circolo Laudato si’».
Ma – è emerso da altri interventi – «come posso pormi io davanti all’enorme drammaticità di questi problemi? Oltre ai nostri piccoli passi, quali passi significativi fare insieme?». Considerando, anche, come questa consapevolezza ecologica «è relativamente recente». Ora però, «c’è molta più attenzione su questi temi e più atti concreti». Serve «perseveranza», «costanza», non solo il compiere azioni, ma renderle anche durature, dare loro continuità. E serve non dimenticare il peso dei piccoli gesti personali, perché anche dall’unione di questi nasce quella «massa critica» fondamentale per cambiare le nostre società. Ma perché tutto ciò non si riduca a mera pulizia all’interno del nostro universo di benessere, serve fare due passi innanzitutto dentro di sé: «tornare a stupirsi davanti alla bellezza e riuscire ad ascoltare il lamento del prossimo». Senza questo, quindi senza la Grazia di Dio, si rischia di rimanere nell’ambito mondano della pura rivendicazione.
Andrea Musacci
Pubblicato sulla “Voce” del 27 ottobre 2023