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«Una nuova intimità col mondo»: la rivoluzione della Gaudium et spes

10 Ott

Prolusione di mons. Perego per l’inizio della Scuola di teologia per laici: «nasce un nuovo umanesimo cristiano». Sono stati 140 i partecipanti al primo incontro

C’è un numero che getta una luce positiva sul nuovo percorso della Scuola diocesana di teologia per laici: quello di 140, cioè i partecipanti al primo incontro dell’anno pastorale. 

Un dato significativo, che dice di un desiderio crescente nel nostro laicato per momenti di formazione e di condivisione a livello diocesano. Forse, anche questo, uno dei frutti del cammino sinodale in corso.

Lo scorso 5 ottobre a Casa Cini la Prolusione  del nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego ha dunque dato il via al nuovo anno. Tema, “Gaudium et Spes: una rilettura per il nostro tempo. La missione della Chiesa nel mondo tra profezia del Concilio e cambiamento d’epoca”.

La Costituzione pastorale del ’65, documento fondamentale del Concilio Vaticano II, ha rappresentato – parole del Vescovo – «una sintesi tra visioni pessimiste e ottimiste sul mondo». L’importanza di interrogarsi sui «segni dei tempi», concetto mutuato dalla “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, ma già presente in certa letteratura pastorale e teologica antecedente, porta «una nuova visione del rapporto Chiesa-mondo, con una intimità che prima non c’era». Si auspica quindi «un rapporto intimo col mondo»:è una rivoluzione. «Nella Chiesa non c’era mai stata una visione così positiva. Prima – ha proseguito mons. Perego -, il rapporto era sempre impregnato di diffidenza, il mondo era da tenere distante. Questa visione nuova e arricchente ha avuto conseguenze pastorali importanti, imperniate sul “vedere, giudicare, agire”, e nella prospettiva del dialogo».

Dialogo che non può non avvenire sulla base del riconoscimento della persona e della sua dignità, in «una nuova stagione dei diritti dell’uomo», dopo la nascita del personalismo negli anni ’20. Non a caso, riguardo alla Gaudium et spes si è parlato di «un nuovo umanesimo cristiano, di una nuova simpatia della Chiesa per l’uomo». L’uomo è dunque «chiamato a costruire una comunità nuova, una nuova fratellanza, una sola famiglia. L’annuncio del Vangelo rimane la sua missione, con al centro l’amore per i nemici, ma questa nuova apertura – che mantiene la centralità del matrimonio e della famiglia come luogo educativo -, ha effetti sulla cultura e in ambito economico. Riguardo a quest’ultimo, mons. Perego ha posto l’accento sul passaggio della Costituzione nel quale si sollecitano «investimenti per le generazioni successive, senza pensare solo al consumo individuale», e si ricorda la «destinazione universale dei beni», proponendo Enrico Mattei e Adriano Olivetti come esempi virtuosi. Nella parte conclusiva il Vescovo ha quindi brevemente accennato agli effetti sull’idea di politica, sul tema della pace e della nonviolenza, della mondialità e della cooperazione internazionale.

Infine, una comunicazione di servizio: la lezione prevista per giovedì 12 ottobre non si svolgerà per favorire la partecipazione all’incontro con don Fabio Rosini previsto la sera stessa alle ore 21 nel Cinema S.Benedetto. 

Il programma completo della Scuola di teologia – che ha subito altre modifiche – si può trovare qui:https://stlferraracomacchio.it/calendario-2023-24/

Andrea Musacci

Pubblicato sulla “Voce” del 13 ottobre 2023

La Voce di Ferrara-Comacchio