Leggi l’intervento di Fabrizio Fabrizi, Presidente del “Centro di Solidarietà-Carità” di Ferrara, sul sito de “la Voce di Ferrara-Comacchio”
Lavoratori stagionali del mare, piccoli artigiani, donne delle pulizie, colf, badanti, baby-sitter, ma anche giostrai, cassintegrati, donne e uomini che hanno perso il lavoro.
È la nuova – o meglio, sempre più folta – schiera dei cosiddetti “nuovi poveri”, persone che fino a prima dell’inizio dell’emergenza da Coronavirus nelle analisi e nelle statistiche ufficiali rappresentavano una porzione di quella fascia cosiddetta “a rischio povertà”. Ora che la crisi, sempre meno latente, fa sempre più paura, molti di loro sono costretti, per mantenere se stessi e le proprie famiglie a rivolgersi a quegli enti o associazioni benefiche dedite integralmente all’aiuto e alla vicinanza ai più poveri.
Una delle associazioni più importanti nel nostro territorio è il “Centro di Solidarietà-Carità”, che, collaborando col Banco Alimentare di Imola, da oltre 20 anni (a Comacchio da 16) rifornisce costantemente di generi alimentari numerose associazioni/enti caritativi convenzionati (attualmente 72, più della metà delle quali, Caritas parrocchiali), permettendo loro di raggiungere e assistere quasi 11.000 bisognosi nella nostra provincia. Ma il Centro di Solidarietà-Carità assiste anche direttamente diversi nuclei famigliari. Mai, però, tanti come quest’anno: l’anno scorso, dal magazzino presso il MOF di via Trenti, concesso gratuitamente dal Comune di Ferrara, sono transitati e subito distribuiti 755,780 kg di derrate alimentare per un valore commerciale stimato in 1.500.000 euro. Il Centro di Solidarietà-Carità, che nel 2019 assisteva direttamente 180 famiglie per un totale di 462 persone, nelle ultime settimane ha ricevuto richiesta di assistenza da parte di ulteriori 100 famiglie con più di 350 componenti. Quasi il doppio. Per fortuna l’impegno dei tanti volontari si è solo ridotto (per le comprensibili limitazioni), ma l’opera soprattutto di tanti giovani (delle Superiori e universitari) è continuo.
“E’ una emergenza, e non solo di cibo, a cui stiamo cercando di rispondere in forza di una presenza già esistente nella nostra Provincia”, ci spiega Fabrizio Fabrizi, Presidente del “Centro di Solidarietà-Carità” di Ferrara. L’emergenza di per sé non è buona, non è augurabile, ma è il frangente in cui il cuore dell’uomo la fa sua, rendendola occasione di un cambiamento”.
Cambiamento che in queste settimane è avvenuto anche nel cuore di molte persone: basti pensare a i tifosi della “Curva Ovest” della SPAL, che hanno raccolto e donato 2.500 euro in prodotti al Centro, ma anche alle donazioni pervenute da Rotary Club di Copparo, Dattero Luce Sas, ESA Professional, Gruppo Ferrante, Bauli Spa, Simoni Frutta Srl, Bia Spa, Azienda Agricola Vallier, amici dell’associazione “Giulia”, oltre a singoli cittadini. Infine, a inizio maggio un aiuto è arrivato anche dall’Amministrazione comunale di Ferrara, che ha ripartito 15mila euro fra tre diversi enti del Terzo settore: oltre ai 5 mila alla Caritas diocesana e i 2mila all’emporio “Il Mantello”, ben 8mila sono spettati al Centro di Solidarietà-Carità.
Andrea Musacci
Pubblicato su “la Nuova Ferrara” del 13 maggio 2020
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