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Con Paoli i tanti interrogativi legati alla “Tempesta” di Giorgione

8 Mar

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FERRARA Ieri pomeriggio alla Biblioteca Ariostea (in via Scienze) la professoressa Patrizia Castelli dell’Università di Ferrara ha introdotto la presentazione dell’opera “La ’Tempesta’ Svelata. Giorgione, Gabriele Vendramin, Cristoforo Marcello e La ‘Vecchia’ ” di Marco Paoli. La “Tempesta” è un dipinto a olio su tela di Giorgione, databile attorno al 1505-1509 circa e conservato nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia. E’ uno dei dipinti più celebri ed al tempo stesso più enigmatici del Rinascimento. Secondo la professoressa Castelli il testo è di un certo spessore anche per il fatto che «Apre nuovi interrogativi sulla storia dell’arte in generale, non solo sull’opera». L’intervento della professoressa Castelli è proseguito con l’analisi di alcuni particolari del dipinto: la casa inclinata, il fulmine e la “nube lignea” (parole di D’Annunzio), il giovane e la madre nuda che allatta (Iside nutrice?). Paoli nel suo testo, ad esempio, ha cercato di ricondurre la casa inclinata e le colonne gemelle rotte al terremoto che colpì Costantinopoli nel 1509 e di spiegare in termini onirici la calma figura della giovane madre la quale, vestita con solo un mantello, allatta il proprio bambino.

Andrea Musacci


Pubblicato su la Nuova Ferrara il 07 marzo 2013

tempesta castelli

Il convegno internazionale sui “Caratteri” filosofici

27 Gen

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Ieri alla sala Agnelli della Biblioteca Ariostea si è svolta la prima di due giornate del convegno internazionale “Caratteri: filosofia e arte dell’espressione” (nella foto), a cura del Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Ferrara. Secondo il filosofo Nicola Abbagnano per “carattere” si intende sia “il segno, o l’insieme di segni, che contraddistingue un oggetto” sia “il modo d’essere o di comportarsi di una persona”. Il direttore del Dipartimento Matteo Galli ha introdotto la giornata ricordando gli studi di Elias Canetti sul tema. A seguire interventi di Paola Zanardi, Patrizia Castelli e Andrea Gatti. In particolare, la Zanardi ha ricordato il “carattere schivo e riservato di Giancarlo Carabelli – a cui è dedicato il convegno -, poco interessato al pubblico encomio”. Dal filosofo scozzese David Hume via alla seconda parte gli interventi di Eugenio Lecaldano della Sapienza di Roma ed Emilio Mazza dello Iulm di Milano. Oggi altri interventi dalle 9 alle 13.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 26 gennaio 2013