Tag Archives: Stati Uniti d’Europa

«Europa cuore democratico ed economia forte»

17 Apr

Un’utopia? Non secondo i federalisti europei, riunitisi a Casa Cini lo scorso 13 aprile. Ecco il dibattito

Un’Europa forte nell’unità, nella partecipazione e nella complementarietà delle sue anime: è questo il grande progetto partorito fin dal 1941 da Altiero Spinelli e altri antifascisti col Manifesto di Ventotene e che oggi è portato avanti soprattutto dal Movimento Federalista Europeo (MFE). MFE che lo scorso 13 aprile  a Casa Cini, Ferrara, ha organizzato la giornata di confronto sul tema “Sovranità e sussidiarietà: due anime del federalismo europeo”. Due sessioni – mattina e pomeriggio – molto partecipate, da persone di generazioni diverse.

IL VESCOVO: «UNITÀ VA COSTRUITA»

Nel pomeriggio ha portato il suo saluto anche mons. Gian Carlo Perego che sul Patto europeo per i migranti approvato tre giorni prima al Parlamento Europeo ha detto: «abbiamo visto una caduta nell’unità dell’Unione Europea, a maggior  dimostrazione di come questa vada costruita, sempre ripensata nelle sue radici». E «per la costruzione di una cittadinanza nuova, quella europea, la sussidiarietà è fondamentale». Sussidiarietà che, per Rossella Zadro (Direzione Nazionale MFE), nascerebbe da «un sistema federale europeo», il quale invece «non creerebbe un “Super Stato”». Di effetti positivi della sussidiarietà europea ha parlato anche Paolo Frignani (Prorettore Università Dimitrie Cantemir, Romania), affrontando quelli che si avrebbero nell’istruzione superiore, soprattutto universitaria, nei termini di transnazionalità, accesso agli studi e mobilità. Nelle conclusioni, Raimondo Cagiano (Coordinatore nazionale dell’Ufficio del Dibattito MFE) ha spiegato come la sussidiarietà, che è «partecipazione e complementarietà», sia «la versione moderna, del 2024, del concetto di solidarietà a sua volta erede di quello di fraternitè». 

BIANCHI: «ECONOMIA UE È FORTE SE QUESTA È UNITA»

«L’Europa cresce economicamente solo quando è unita: nei periodi di accelerazione dell’integrazione europea, si registra uno sviluppo, mentre quando non si lavora assieme, si cade». Così Patrizio Bianchi (foto)(portavoce della Rete delle Cattedre Unesco italiane, già Ministro della Pubblica Istruzione) in un passaggio della sua relazione, partita da un’analisi dei macroprocessi economici dopo la caduta del Muro di Berlino, quando «ha vinto l’ideologia del mercato sregolato, questa grande illusione alla quale è seguita quella del superamento del ruolo degli Stati». Fino ad arrivare alla pandemia da Covid, che ci ha in un certo senso obbligati «a ragionare assieme, a generare risorse aggiuntive per permettere agliStati di riprendersi, sviluppando attività e infrastrutture di livello europeo». Ma l’incertezza, l’andamento altalenante della crescita in Europa negli ultimi 20 anni, «non permette investimenti soprattutto a lungo termine». A ciò si aggiungono nel nostro continente ancora «forti differenze tra centro e periferia» (ad esempio in ambito formativo), mentre l’eguaglianza per l’Europa «non è un accessorio ma un valore fondante».  Di questo passo, l’UE diventa sempre più «vecchia e debole, appunto perché disunita». 

ZAMAGNI: «NUOVA DEMOCRAZIA NEL MULTILATERALISMO»

Atteso l’intervento di Stefano Zamagni (Università di Bologna), il quale ha affrontato il tema dell’unità europea in sei punti principali. Il primo riguarda i confini dell’UE, «importanti da definire», come decisivo è che l’UE possieda un «modello di difesa unitario» e comprenda che ormai, venuta sempre meno l’egemonia globale USA, siamo sempre più nell’epoca del «multilateralismo». Per questo, «il Presidente degli Stati Uniti d’Europa sarebbe una figura molto più autorevole a livello mondiale rispetto ai Presidenti dei singoli Paesi». La piccolezza dell’attuale UE, poi, per Zamagni si vede nella gestione della rivoluzione digitale in corso, nella quale l’Europa, come sistema di valori, deve proporre «un progetto neoumanista», che «pone le nuove tecnologie a servizio dell’umano», contro quindi il transumanesimo USA. Un nuovo umanesimo che affonda le proprie radici nella «tradizione neo-rinascimentale, opposta a quella neo-hobbesiana», come «dal pensiero del francescano Bonaventura da Bagnoregio nasce il moderno concetto di sussidiarietà». Da questo sistema di pensiero e valoriale non può non germogliare una nuova concezione della democrazia in senso «deliberativo», con la creazione di «Forum coi quali i cittadini UE si possano esprimere tra un’elezione e l’altra».

GLI ALTRI INTERVENTI: TUTTI I VOLTI DELLA SUSSIDIARIETÀ

E a proposito di democrazia, Giulia Rossolillo (Università di Pavia), ha riflettuto su come «il principio di sussidiarietà comporta che le decisioni vengano prese al livello più vicino ai cittadini ma anche che  vi sia un concreto controllo da parte degli stessi». 

Francesco Badia (Università di Modena-Reggio) ha, invece, affrontato nello specifico il tema delle disuguaglianze tra centro e periferia: «Le disparità economiche regionali – ha detto -rappresentano una sfida fondamentale per l’integrazione e la coesione dell’UE. Una parte significativa delle politiche UE è dedicata alla promozione della convergenza economica tra le regioni, al fine di ridurre queste disparità». Tra gli strumenti principali vi sono i Fondi strutturali e di investimento europei e il programma “Next Generation EU”. È fondamentale, quindi, «promuovere un ambiente favorevole agli investimenti e all’innovazione in tutte le regioni, migliorare l’accesso al finanziamento per le imprese e gli enti locali, e rafforzare le capacità amministrative per garantire una migliore implementazione delle politiche di coesione».

Mentre Salvatore Aloisio (Università di Modena-Reggio) ha riflettuto su come all’UE «manchi «una capacità di indirizzo politico», per Guglielmo Bernabei (Università di Ferrara), la sussidiarietà «non è tanto un sistema allocatore ma la sottolineatura di un ruolo, la maniera per dare un ruolo forte agli enti locali, quindi una maggiore capacità di incidenza ai territori». Per far questo, però, sono necessari «luoghi di sussidiarietà». Questa, infatti, è più che mai necessaria «sia verso l’alto – ad esempio nelle politiche industriali -, sia verso il basso – ad  esempio nelle politiche per l’ambito manifatturiero». Spazio anche ai giovani federalisti europei: Anna Ferrari (Gioventù Federalista Europea – Milano) ha riflettuto su come «occorra superare il principio di nazione e intendere la federazione continentale come un passo verso la federazione mondiale»; Giacomo Brunelli (Segretario dell’MFE – Sezione di Legnago), invece, nel delineare la storia delle forme statali fino all’unità europea,  ha riflettuto sulla possibilità di «una nuova forma di elaborazione teorica federalistica che sappia rispondere alla crisi degli Stati nazionali».

Andrea Musacci

(Foto Pino Cosentino)

Pubblicato sulla “Voce” del 19 aprile 2024

La Voce di Ferrara-Comacchio

A Ibs “Gli Stati Uniti d’Europa spiegati a tutti”

9 Ott

coverOggi alle 17.30 presso la libreria Ibs.it in p.zza Trento e Trieste a Ferrara Michele Ballerin presenta il suo libro “Gli stati uniti d’Europa spiegati a tutti”, edito da Fazi Editore. Dialogherà coll prof. Luigi Vittorio Majocchi dell’Università di Pavia e il direttore de Il Resto del Carlino Cristiano Bendin. L’incontro è a cura della sezione ferrarese del Movimento Federalista Europeo. “Guida per i perplessi” recita il sottotitolo di questo volume di 120 pagine uscito lo scorso aprile, che vuol essere “una vera e propria guida per chi dell’UE ha una conoscenza solo superficiale, ma che aiuta anche il lettore più esperto a fare chiarezza su molti punti importanti”. Michele Ballerin è segretario regionale del Movimento Federalista Europeo e collabora con diverse riviste su carta e on-line, tra le quali “Linkiesta” e “Il ponte”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 09 ottobre 2014