Oltre a ricoprire un ruolo importante nel panorama giornalistico italiano (in quanto vicedirettore de Il Sole 24 ore), Alberto Orioli porta avanti anche una originale attività artistica. In omaggio al suo lavoro ha intitolato “Menabò” la nuova personale, presentata sabato alle 18 alla Galleria del Carbone in Via del Carbone, 18/a. Oltre all’artista e a Paolo Volta della Galleria, è intervenuto anche Patrizio Bianchi.
Orioli ci spiega come la mostra spazi tra un approccio “tecno-entusiasta” e uno “intimista”. Nelle ventidue opere propone un ready-made attraverso il collage di pagine di quotidiani (italiani ed esteri) con oggetti apparentemente poco vicini al mondo della carta stampata: viti, chiodi e bulloni.
Un omaggio surreale all’informazione cartacea, che rischia di diventare, con l’irrompere irrefrenabile della stampa digitale, “un oggetto di culto”. Una riscoperta, dunque, della materialità come elemento originario della lettura, con le sue spirali di parole, “scarnificate e reinventate” in un linguaggio eclettico e al tempo stesso universale, in una parola: artistico.
La mostra è visitabile fino al 25 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20, sabato e festivi dalle 11 alle 12.30 e dalle 17 alle 20, chiuso il martedì.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 14 gennaio 2015
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