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Giubileo e “movimento del sacro”: la Diocesi verso l’Anno Santo

27 Nov

Convegno Turismo Religioso. In attesa del 5 dicembre, il “Cammino di San Guido” e altre idee

Il 2025 è più vicino che mai e anche la nostra Arcidiocesi si sta preparando per l’avvio dell’Anno Santo (domenica 29 dicembre alle ore 17.30 vi sarà la Solenne apertura in contemporanea nella Cattedrale di Ferrara e nella Concattedrale di Comacchio).

Un primo appuntamento è il Convegno “Ferrara e il Turismo Religioso nell’orizzonte del Giubileo” in programma il 5 dicembre alle ore 18 a Casa Cini.Lo scorso 22 novembre gli organizzatori hanno incontrato la stampa per presentare l’importante iniziativa, che vede come sponsor il Florenz Village di Lido degli Scacchi (alla conferenza stampa era presente Arnalda Vitali, co-titolare assieme a Gianfranco Vitali) e l’Agenzia Generali di corso Giovecca, il cui agente Luca Buccino è socio UCID. Presenti all’incontro coi giornalisti anche mons. Marino Vincenzi (Assistente ecclesiastico  Serra club Ferrara e, per il Giubileo del 2000, responsabile diocesano per i pellegrinaggi) e don Augusto Chendi (Assistente ecclesiastico UCID Ferrara).

Antonio Frascerra (Presidente UCID Ferrara) ha innanzitutto spiegato da dov’è partita l’idea di questo Convegno: «come UCID abbiamo fatto la proposta prima all’Arcidiocesi poi al Serra club  per alcuni motivi, primo fra tutti l’imminenza del Giubileo, che vede la nostra Arcidiocesi ospitare due sedi giubilari (Cattedrale di Ferrara e S. M. in Vado, ndr), oltre a diverse chiese giubilari.Per questo – ha proseguito – lavoreremo  all’organizzazione di diversi eventi collaterali pensati soprattutto per i pellegrini» che durante l’anno transiteranno per il nostro territorio diocesano. La collaborazione tra l’Arcidiocesi e UCID «è pensata anche in vista della chiusura per lavori del CastelloEstense» per 4 anni (i primi due con chiusura integrale), che rischia di portare a un calo di turisti, e «per valorizzare ancora di più la Cattedrale di Ferrara e la vicina chiesa di San Paolo», riaperte da poco dopo tanti anni.

Ha preso poi la parola Alberto Lazzarini (Presidente Serra Club Ferrara) il quale, nel porre l’accento sulla «profonda condivisione di valori tra l’associazione che rappresenta, l’UCID e l’Arcidiocesi», ha sottolineato l’importanza di «valorizzare assieme luoghi sacri e non della nostra città e del nostro territorio». Riguardo al Convegno del 5 dicembre, ha poi sottolineato come «gli interventi dei rappresentanti della Camera di Commercio e di ASCOM serviranno soprattutto per fare un quadro della situazione economica della nostra provincia, in particolare nel versante turistico».

Il sopracitato Gianfranco Vitali (che è anche Presidente provinciale FIAVET –  Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) porterà invece la sua esperienza nell’ambito turistico, impegno «da sempre in linea con i valori cristiani dell’UCID». Fra gli altri interventi, vi sarà quello di Massimo Caravita, Presidente di Petroniana Viaggi srl (di proprietà della Diocesi di Bologna) e Presidente della FIAVET regionale.

L’ultimo – ma non meno importante – intervento è toccato a Emanuele M. Pirani (Incaricato diocesano Turismo e Pastorale Tempo Libero), che ha spiegato come il Giubileo ci spinge come Chiesa locale «ad occuparci ancora di più di quello che chiamo il “movimento del sacro”»: il sacro, cioè, «porta tante persone a muoversi, a cercare e raggiungere luoghi di fede e spiritualità. La tradizione dell’ospitalità organizzata è antica e nasce in ambito benedettino con l’accoglienza dei viandanti e dei pellegrini». Basti pensare ai tanti che da secoli passano per Pomposa. «Come Ufficio diocesano per il Turismo e i Pellegrinaggi intendiamo, quindi, farci prossimi al pellegrino – mi piace chiamarlo “ospite” più che turista – per annunciargli il Vangelo attraverso la bellezza dell’arte, dell’architettura, della natura, forme attraverso le quali Dio parla all’uomo. Intendiamo perciò mettere in rete le diverse chiese giubilari e altri luoghi di fede del nostro territorio, proponendo pacchetti per i pellegrini, cioè percorsi mirati di arte, fede e cultura. Stiamo lavorando, ad esempio – ha proseguito -, sul “Cammino di San Guido”, un percorso di rilevanza nazionale di 55 km che parte dall’Abbazia di Pomposa e si conclude sempre all’Abbazia di Pomposa, con in mezzo alcune tappe significative fra le quali le dune fossili di Massenzatica, la chiesa di Mesola e il Bosco Eliceo con la sua chiesa.E  in città, valorizzare i nostri monumenti religiosi e ciò che celano, cioè la manifestazione di Dio.Pensiamo, ad esempio, al Miracolo Eucaristico nel Santuario di Santa Maria in Vado». Infine, ricordiamo che la nostra Arcidiocesi ha organizzato due pellegrinaggi per Roma il prossimo anno: l’11-12-13 marzo e il 17-18-19-20 giugno. Per informazioni e iscrizioni: solo via email a turismopellegrinaggite@gmail.com fino ad esaurimento posti.

Ufficio Diocesano Pellegrinaggi, Pastorale del Tempo Libero e Turismo: martedì e giovedì ore 10 – 11, via Cairoli 30, Ferrara (Curia). Tel: 329/2221972.

L’iscrizione sarà formalizzata dopo il versamento di euro 200 di caparra (l’Ufficio fornirà l’IBAN). Saldo entro 30 giorni dalla partenza.

Non si accettano iscrizioni per telefono.

Andrea Musacci

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 29 novembre 2024

Abbònati qui!

Verde Ferrara: esempi positivi e progetti futuri per la sostenibilità

26 Apr
(Foto Alessandro Berselli)

Il 16 aprile in Seminario il Convegno dedicato alle Comunità Energetiche Rinnovabili: i vantaggi per imprese, cittadini, comunità e le testimonianze di cooperative, fondazioni, Comuni (e di una parrocchia)

di Andrea Musacci

La transizione energetica è una sfida che riguarda tutte le comunità, con l’obiettivo di una rigenerazione della società in un’ottica sostenibile, all’insegna della competitività delle aziende e del risparmio per i consumatori. Di questo si è parlato nel Convegno “Le Comunità Energetiche Rinnovabili. Modelli virtuosi nel rispetto del creato” organizzato dalla nostra Arcidiocesi assieme all’UCID diocesano e al Serra club di Ferrara e svoltosi il 16 aprile nel Seminario di Ferrara. Prima del Convegno, il nostro Arcivescovo ha celebrato la Messa nella chiesa del Seminario assieme a p.Augusto Chendi, Assistente UCID diocesano, e don Marino Vincenzi, Assistente Serra Ferrara.

GIATTANASIO: «FERRARA SEMPRE PIÙ GREEN»

Il dibattito – presentato e coordinato da Antonio Frascerra, presidente UCID diocesano, e Alberto Lazzarini, presidente Serra Club Ferrara – ha visto un primo intervento a cura di Mauro Giannattasio, Segretario Generale Camera di Commercio Ferrara e Ravenna. «Le aziende nel Ferrarese sono calate dalle oltre 30mila del 2022 alle 29.296 del 2023», ha spiegato. «I cali maggiori si sono registrati negli ambiti dell’agricoltura, della pesca e del commercio; gli aumenti, soprattutto nelle costruzioni». Insomma, «la nostra provincia è in crisi ma tante imprese continuano a investire: sbaglia chi pensa che la nostra economia provinciale sia stagnante». Stesso discorso vale per l’export, «in calo ma con piani di investimento di tante nostre imprese». Il tutto, in un contesto di continuo calo demografico, «con conseguenze anche sull’economia». 

Venendo al tema del Convegno, «le aziende che investono nel green hanno un aumento della produttività del 9%», ha proseguito. E l’Italia in Europa è «all’avanguardia nella sostenibilità, e anche nel Ferrarese sempre più imprese investono nel green», il 35,1% del totale (tra le grandi, oltre la metà). I vantaggi non sono pochi: «aumento del fatturato, della produzione, degli occupati e delle esportazioni, più attenzione al capitale umano (carriera, tempi di vita, facilitazioni) e più fondi dal PNRR». «La grande sfida del nostro territorio – ha concluso – sta quindi nel non lasciar scappare i nostri talenti, di non disperdere le importanti energie vitali che possiede».

COSA FA PFF GROUP

PFF Group è un’azienda con sede  a Ferrara nata nel 2009 e specializzata nella transizione ecologica e nell’efficientamento energetico per aziende e privati. A rappresentarla, i due CEO e fondatori Ivano Malaguti e Simone Toffanin. Il primo ha raccontato di Luigi Pellegrino, studente di Economia a UniFe, che dopo uno stage in azienda ha dedicato la propria tesi a PFF, per poi venire assunto dalla stessa. Toffanin, invece, ha spiegato come nel 2021 PFF ha dato vita alle prime quattro Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) – o Gruppi di Autoconsumo Collettivo (GAC), se sono sotto lo stesso tetto -, associazioni di persone, imprese, enti, pubbliche amministrazioni, istituzioni, fondate su un giusto equilibrio tra produzione di energia dalle rinnovabili e autoconsumo. La CER, quindi, mette assieme produttori e consumatori, usando impianti di massimo 1 Megawatt ma con benefici ambientali (nessuna emissione di CO2), sociali (condivisione) ed economici (riduzione dei costi della bolletta).

IL VESCOVO E L’ECOLOGIA 

Il nostro Arcivescovo mons. Perego ha poi analizzato la Laudate Deum e la Laudato si’, riflettendo su alcuni passaggi interessanti per il tema della sostenibilità: abbandono dei combustibili fossili e loro sostituzione «progressiva ma senza indugio»; gli investimenti in cooperative energetiche (come le CER, «opportunità per sostenere un modello di vita e socialità non consumistico»), il boicottaggio dei prodotti di aziende non sostenibili, le conseguenze sulla giustizia sociale e l’impegno del mondo cattolico, anche in un’ottica ecumenica e interreligiosa.

ESEMPI VIRTUOSI NELLA NOSTRA PROVINCIA

Numerose le testimonianze dal pubblico (una 90ina i presenti), che hanno ulteriormente arricchito il già proficuo dibattito.

 Ve.Ba. è il nome di una cooperativa ortofrutticola con sede e stabilimento produttivo a Gaibanella, specializzata nell’essiccazione e nella disidratazione della frutta. Nata nel 1971, conta oggi 80 soci. Angelo Artioli, Presidente della Cooperativa, è intervenuto per raccontare come Ve.Ba. da alcuni anni si stia affrancando dall’uso del gas metano attraverso il progetto di due impianti: uno da 860 Kw già approvato e realizzato, e uno da 4,5 Mw. A questo, si aggiungerà l’investimento per la sostituzione degli impianti di essiccazione con altri alimentati ad energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, giungendo così al quasi totale abbandono del gas.

Fra gli interventi, anche quello dell’arch. Cristiano Ferrari, che si è occupato per conto della Fondazione Opera Don Cipiriano Canonici Mattei del restauro di Palazzo Gulinelli in corso Ercole I° d’Este  a Ferrara, attuale sede della Smiling school, restauro conclusosi nel 2018 e che ha visto anche un’importante riqualificazione energetica con l’utilizzo di fonti rinnovabili e di materiali ecosostenibili. Sempre per la Fondazione Canonici Mattei, lo Studio APE di Cristiano Ferrari sta lavorando al progetto di riparazione e restauro funzionale con riqualificazione energetica del Complesso scolastico di S. Monica, colpito dal sisma del 2012. Nel Complesso di via Montebello a Ferrara si sta realizzando un impianto fotovoltaico che non servirà solo l’edificio: l’idea è di dar vita a una CER con la vicina sede dell’Istituto Tecnico Economico Bachelet e col Campus Universitario Collegio Don Calabria di via Borsari. Da ultimo, ma non meno importante, l’arch.Ferrari sta lavorando anche  a un nuovo sistema di riscaldamento, dagas a elettrico, per la chiesa di Denore, con l’idea di realizzare una CER, che sarebbe la prima ecclesiale nella nostra Arcidiocesi.

Ha preso poi la parola Massimo Buriani, Direttore Generale della Cooperativa Castello, coop. di abitazione fondata nel 1971. Attraverso un programma di forti investimenti, la Castello punta alla riqualificazione del patrimonio abitativo in un’ottica di risparmio energetico di cui potranno beneficiare in primo luogo i soci assegnatari (con contenimento dei consumi energetici), ma anche la collettività. Infine, l’Assessore di  Voghiera Dante Bandiera ha spiegato come l’Amministrazione di cui fa parte sta cercando di dar vita a una CER nel proprio Comune.

Pubblicato sulla “Voce” del 26 aprile 2024

La Voce di Ferrara-Comacchio

Cura e prossimità per uscire dalla crisi

21 Set
(Foto Pino Cosentino)

Quasi 300 persone il 17 settembre hanno partecipato al Convegno “Pandemia: sfide per l’etica della salute e dell’imprenditoria nel territorio ferrarese”, organizzato dalla nostra Arcidiocesi e dall’UCID Ferrara. Sono intervenuti Stefano Bonaccini (Presidente Emilia-Romagna), il card. Matteo Zuppi (Arcivescovo di Bologna) e Andrea Crisanti (Università di Padova). Conclusioni affidate a mons. Gian Carlo Perego

A cura di Andrea Musacci


Una rete di prossimità, un intarsio di servizi, saperi e professionalità necessarie per imparare la lezione fondamentale della pandemia: uscirne migliori di come c’eravamo entrati.

Sono queste le riflessioni emerse da ognuno dei relatori intervenuti la sera dello scorso 17 settembre in occasione del Convegno intitolato “Pandemia: sfide per l’etica della salute e dell’imprenditoria nel territorio ferrarese”, moderato dal Presidente UCID Ferrara Antonio Frascerra. L’incontro tenutosi al Teatro Comunale di Ferrara alla presenza di circa 290 persone, è stato organizzato dagli Uffici diocesani Pastorale della Salute e Pastorale Sociale, Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato, dalla Sezione UCID di Ferrara, con il patrocinio della Fondazione “Dott. Carlo Fornasini” e di BPER.

Presenti diverse autorità, fra cui il Prefetto Michele Campanaro e l’Assessore Regionale Paolo Calvano, oltre all’Assessore Marco Gulinelli, intervenuto per un breve saluto iniziale e presente al posto del Sindaco a rappresentare l’Amministrazione comunale. Ricordiamo che il convegno è il primo dei tre previsti sul tema “Salute e territorio”. Il secondo è in programma tra febbraio e marzo 2022 e avrà come titolo “Sanità e imprese: un dialogo necessario nella sostenibilità”, mentre il terzo e ultimo è previsto per ottobre-novembre 2022 e verterà sul tema “Sanità: per una valida risposta sociale”.


«Fraternità e speranza per i beni comuni»: Mons. Gian Carlo Perego
Soprattutto in un periodo complesso come l’attuale, «è importante avere visioni condivise, atteggiamenti e risposte responsabili da parte di tutta la comunità», ha riflettuto il Vescovo nel suo intervento conclusivo. Citando La Pira, mons. Perego ha ribadito come vadano difesi i beni comuni – «il tempio, la casa, la scuola, l’officina e l’ospedale, contro le tre pestilenze della violenza, della solitudine e della corruzione». Per il Vescovo va superata la «visione corporativistica e protezionistica», sviluppando «un nuovo modello di cura», innovativo e di prossimità (a tal proposito ha elogiato in particolare il ruolo fondamentale delle badanti), non dimenticando «la cura di tutti i beni comuni» del territorio – a partire dalla nostra Cattedrale, «da troppo tempo chiusa». «Fraternità e speranza», «condivisione verso obiettivi comuni»: questo serve al nostro territorio per non sprecare la lezione della pandemia.

«La casa dev’essere luogo di cura»: Card. Matteo Zuppi 
«La pandemia ci ha dato lezioni severissime: sarebbe un peccato non ascoltarle». Non ha usato giri di parole il card. Zuppi, che ha scelto di partire da alcune gravi conseguenze dell’attuale emergenza sanitaria, come «l’aumento del disagio psichico e i tanti casi di solitudine e abbandono. Il diritto alla salute è anche il diritto a vivere una rete di relazioni: da soli, la fragilità diventa terribile. Serve una rete di prossimità per l’“emergenza ordinaria”» che vivono tutti i soggetti deboli, ha proseguito.Partendo dalla Dottrina Sociale della Chiesa, il card. Zuppi ha poi riflettuto su come «la speculazione non mette mai al centro la persona, è il contrario della stessa opportunità imprenditoriale, è senza volto e non considera i volti delle persone». Il diritto alla salute, invece, «dev’essere garantito a tutti, anche se non “conviene”». La persona per la Chiesa «“conviene” sempre, anche quando è debole, fragile», come nel caso degli anziani o nelle fasi terminali della vita. Se, invece, queste questioni vengono lette da un punto di vista economico, «si perde la centralità della persona e la situazione diventa davvero grave». Il card. Zuppi ha poi posto l’accento sugli anziani, in particolare proponendo l’assistenza domiciliare come pratica virtuosa da incentivare fortemente: «la casa deve diventare un luogo di cura».


«Più sorveglianza e tracciamenti»: Andrea Crisanti 
Distanziamento sociale, sorveglianza/tracciamento, vaccini sono ancora, per Crisanti, i tre strumenti fondamentali per controllare la pandemia. Riguardo al primo, nonostante abbia «un costo economico devastante e non serva, da solo, a controllare o eliminare la pandemia», è fondamentale perché «permette di prendere tempo per sviluppare gli altri due». Riguardo alla sorveglianza e al tracciamento, «a differenza di altri Paesi, in Italia le facciamo in modo inadeguato: con l’Ausl di Ferrara stiamo lavorando a un sistema più efficace».
Il capitolo vaccini e Green pass: riguardo a quest’ultimo, pur essendo «uno strumento molto importante per incentivare a vaccinarsi», Crisanti ha sottolineato che «non dev’essere presentato come uno strumento di sanità pubblica, in quanto di per sé non può creare ambienti totalmente sicuri dai contagi». Sui vaccini, oltre a ribadire la necessità di una terza dose, Crisanti ha messo in guardia dal «non sottovalutare la possibilità che arrivi una variante resistente al vaccino».

Dalla pandemia si esce, quindi, «non sperando che il virus diventi più “buono”» ma continuando con Green Pass e vaccini e «sperando che i futuri vaccini siano più efficaci, più duraturi e vengano distribuiti anche ai Paesi più poveri».


Sanità, clima e digitale, le proposte della Regione: Stefano Bonaccini 
«Oggi iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel. In Emilia-Romagna sono 3milioni e 100mila le persone sopra i 12 anni vaccinate. Entro fine ottobre contiamo di avvicinarci al 90% dei vaccinati».

È partito dai dati, Bonaccini, da quei numeri che fotografano un presente positivo inducendo così all’ottimismo. «La nostra Regione può diventare la locomotiva d’Italia: qui la ripartenza potrà avvenire prima e meglio che altrove. I numeri dell’export e le previsioni di crescita sono più che positive», merito anche, ci tiene a dirlo il Presidente, «dei tanti bravissimi imprenditori del nostro territorio». Il fondamentale contributo dei privati alla crescita non deve, però, far venire meno l’intervento del pubblico – Stato e Regione – «per difendere due diritti fondamentali, come quello all’istruzione e quello alla salute». Su quest’ultimo, «investiremo ancora di più, anche grazie ai finanziamenti del PNRR, puntando su una nuova generazione di professionisti». Oltre alla costruzione di nuovi ospedali («nel piacentino nascerà uno dei primi post Covid»), l’idea è «di irrobustire maggiormente la sanità territoriale, a partire dalle Case della Salute – già 120 in Regione, destinate ad aumentare -, il pilastro della sanità del futuro» e puntando molto sull’«assistenza domiciliare».

Venendo al territorio ferrarese, Bonaccini ha sottolineato l’importanza di «una sanità territoriale più forte e radicata soprattutto nel Basso ferrarese». Più in generale, la nostra provincia, pur crescendo più lentamente rispetto alle altre province della Regione, «nei prossimi mesi avrà uno sviluppo deciso, recuperando lo svantaggio accumulato per ritardi storici». Il completamento della Cispadana e sopratutto il Patto per Ferrara sono per Bonaccini due importanti progetti per rilanciare il nostro territorio.In conclusione, il Presidente ha voluto affrontare due problematicità. La prima, la crisi demografica: «negli ultimi decenni le politiche per la famiglia sono state deboli, anche per responsabilità della mia parte politica, la sinistra. Abbiamo in cantiere diverse proposte per aiutare le famiglie numerose, gli studenti e i pendolari». La seconda seria questione riguarda l’emergenza climatica e digitale: «la transizione ecologica e lo sviluppo digitale possono rappresentare grandi opportunità di lavoro, un lavoro che sia di qualità e non precario».

Pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 24 settembre 2021

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