I simboli del sisma in centro storico

14 Apr

Ieri mattina ha destato molta curiosità tra gli avventori del centro storico l’installazione sui generis creata dalle ragazze e dai ragazzi di Art Kitchen, insieme agli studenti protagonisti del workshop “Estetica del disastro, etica del messaggio”, organizzato dall’associazione universitaria RUA. L’installazione ha riguardato la scelta di otto punti – via Mazzini, Galleria Matteotti, piazza Alberto Schiatti, via San Romano (due punti), piazza Savonarola, piazza Duomo e piazza Trento Trieste – segnati con centri concentrici e uniti tra loro con linee di gesso. Mattia Lonardi ci spiega come “abbiamo cercato alcuni punti legati ai temi del disagio odierno, e li abbiamo segnati come fossero epicentri, per  produrre dei significati tramite i quali interagire con la collettività.”. È così che ogni snodo è stato identificato con una parola chiave scritta sul selciato (“memoria”, “nudo”, ad esempio). Ad esempio il padimetro all’angolo tra Corso Martiri della Libertà e p.zza Savonarola è stato allestito con alcuni salvagente, il tema della crisi economica è stato affrontato in via Mazzini davanti al negozio “99 cent”, prossimo alla chiusura, oppure davanti alla chiesa di San Paolo su alcune macerie ancora abbandonate sono stati fatti simbolicamente fiorire alcuni fiori (“germinalità” come speranza). Alle ore 11 c’è stata invece una performance di Alessandra Paolicelli tra p.zza Trento e Trieste e p.zza Cattedrale: lei e un altro attore si sono distesi su dei “letti” per mimare il sonno, la quiete (lei stessa stanotte ha dormito, sola, in quel punto), per simboleggiare come la casa con l’evento sismico non abbia più rappresentato una sicurezza, così come la città sia spesso un luogo inospitale, dove ci si sente “vulnerabili”, “nudi”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 14 aprile 2013

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