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Delta del Po, un equilibrio molto delicato

17 Apr

Il Convegno a Porto Viro dedicato alle trivellazioni nell’Adriatico. L’allerta degli esperti è chiara

Un equilibrio a rischio per un territorio di per sé già fragile. La questione delle trivellazioni nel Mar Adriatico, per la precisione a nord di Goro, per estrarre gas in questo periodo di crisi energetica, è stata al centro di un importante convegno svoltosi lo scorso 13 aprile a Porto Viro (RO). L’iniziativa è stata ideata e organizzata dai tre Vescovi delle Diocesi coinvolte: mons. Gian Carlo Perego (Ferrara-Comacchio), mons. Pierantonio Pavanello (Adria-Rovigo), mons. Giampaolo Dianin (Chioggia).

Nella Sala Eracle, sul tema “Le trivellazioni in Adriatico: domande per il presente, responsabilità per il futuro”, si sono confrontati diversi esperti moderati dal giornalista di Avvenire Antonio Maria Mira. Circa 200 i presenti.

I saluti iniziali sono spettati a mons. Dianin, il quale ha voluto innanzitutto puntualizzare sul senso dell’incontro: «non siamo qui per fare politica, come alcuni hanno detto.  Siamo anche noi membra vive della società, del nostro territorio. Il nostro è dunque un desiderio pastorale e morale, al servizio delle persone. Come sempre».

Il geologo Alberto Riva, assegnista dell’Università di Ferrara, è intervenuto per primo, trattando del delicato tema della subsidenza, il lento e progressivo sprofondamento del fondo di un bacino marino o di un’area continentale. «Negli anni – ha detto Riva – è venuto meno l’equilibrio del Delta del Po: nel secondo dopoguerra, fino agli anni ’60, estrazioni selvagge di gas hanno avuto conseguenze, anche a lungo termine». 

Tema, questo, ripreso da Bernhard Schrefler, docente emerito di Scienze delle costruzioni dell’Università di Padova: «la presenza di gas e acqua crea tensione nei terreni, rendendoli fragili. Finora non è mai stata studiata l’interazione fra i vari giacimenti di gas: sono studi che andrebbero fatti, con una piena trasparenza dei dati».

A mettere ancor più il dito nella piaga è stato poi Giancarlo Mantovani, direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po, parlando delle conseguenze della subsidenza, causata anche dal consumo eccessivo del sottosuolo, trivellazioni comprese: «oggi il Veneto è mediamente sotto 2 metri e mezzo sotto il livello del mare, con picchi di 3-4 metri. Dal 1961 – anno in cui fu sospesa l’estrazione del metano – è sceso di un altro metro». Dal ‘73 al 2008, il territorio è poi calato di ulteriori 40 cm. Insomma, «il Delta del Po è stato stravolto», con conseguenze sulla «sicurezza idraulica per l’abbassamento degli argini», con una «maggiore erosione delle linee di costa»: il mare «si è ripreso pezzi di territorio, le spiagge spariscono, gli argini sono aggrediti dal moto ondoso». Questo è lo scenario da guardare in faccia e affrontare. Riguardo al provvedimento approvato dal Governo italiano lo scorso novembre che permette estrazioni di metano oltre le 9 miglia dalla costa (prima era dalle 12 miglia), Mantovani ha proposto: «dovremmo creare un gruppo di lavoro di tecnici e scienziati indipendenti per capire come agire, non affidandoci a ciò che dicono le aziende di estrazione del gas».

E a proposito di una corretta informazione sui temi che riguardano la tutela dell’ambiente, il fisico e climatologo del Gruppo Energia per l’Italia Vittorio Marletto ha usato parole altrettanto nette: «il riscaldamento del pianeta è indubitabile: la temperatura è aumentata più di un grado in un secolo, più che in 2mila anni. Nel nord Italia, le temperature estive sono aumentate di 2 gradi in 30 anni: qualcosa di mostruoso». La causa principale è chiara: l’aumento spropositato di emissioni di gas serra. «Dobbiamo uscire dalla trappola dei fossili», ha proseguito, «interrompendo quindi le estrazioni». Anche perché «dalle stime, anche se estraessimo tutto il gas dall’Adriatico, sarebbe comunque 1/5 di quello che ci servirebbe in 1 anno in Italia. E la stessa UE ci impone entro il 2030 di aumentare le energie rinnovabili, non di estrarre altro gas».

«Dobbiamo aspirare a un nuovo equilibro tra terra e acqua, e ciò metterebbe in moto teste, idee, esperienze virtuose», ha detto invece il sociologo Giorgio Osti, mentre della Pianificazione dello Spazio Marittimo ha parlato l’urbanista dello IUAV di Venezia Francesco Musco: «il Piano del Mare – attualmente in fase di consultazione – è importante per dare risposte sull’utilizzazione delle risorse, e darle a lungo termine». 

Al termine degli incontri sono intervenuti alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, fra cui Valeria Mantovan, Sindaca di Porto Viro, e il nostro Arcivescovo mons. Perego per un saluto finale: «c’è uno stile di vita che dobbiamo adeguare, sull’uso dei beni della terra». Senza dimenticare «il problema delle conseguenze demografiche sulla popolazione delle trasformazioni ambientali. La politica – è il suo invito – deve approfondire queste domande e queste problematiche, per il bene comune del nostro territorio». Un territorio estremamente fragile.

Andrea Musacci

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 21 aprile 2023

La Voce di Ferrara-Comacchio

Misticismo copto, l’Etiopia tra Matera e San Giorgio: mostra di foto a Ferrara

17 Apr

Dal 21 al 25 aprile la Basilica di San Giorgio fuori le Mura a Ferrara ospita la mostra di Cristina Garzone, fotoreporter di fama internazionale. Le abbiamo rivolto alcune domande

di Andrea Musacci

La Basilica di San Giorgio fuori le Mura ospita la mostra personale di una fotoreporter di livello internazionale, Cristina Garzone. Dal 21 al 25 aprile, in occasione della Festa di San Giorgio, nell’ex Chiostro Olivetano sarà esposto il progetto fotografico dal titolo “Misticismo copto”. Inaugurazione il 21 aprile alle ore 18.45. Protagonista delle opere in parete, la città di Lalibela nel nord dell’Etiopia (a oltre 2600 metri di altezza), patrimonio UNESCO dal 1978, con le sue 11 chiese monolitiche ipogee costruite nel XII secolo e collegate da un intricato sistema di tunnel sotterranei. Come ha scritto Carlo Ciappi a proposito del progetto della Garzone, «è proprio in quell’interiorità della terra che gli Etiopi cercano di immedesimarsi in quell’Uno, di avvicinarsi al suo esempio ideale poggiando mani e volto a pareti non levigate o in presenza di sontuosi arazzi o pregiate rappresentazioni di ogni genere». 

“Misticismo copto” è anche il titolo del suo libro fotografico con contributi, fra gli altri, di Derres Araia (Segretario Diocesi ortodossa Eritrea in Italia) e mons. Antonio Giuseppe Caiazzo (Arcivescovo Diocesi Matera-Irsina). È stato realizzato anche un audiovisivo, a cura di Lorenzo de Francesco (https://www.youtube.com/watch?v=v49yHeP5Wso).

Garzone, originaria di Matera e residente in provincia di Firenze, negli anni ha conseguito numerosi riconoscimenti nei più importanti concorsi internazionali. Fra questi, nel 2010, ha ottenuto il 1° Premio nel concorso “3° Emirates Photographic Competition” in Abu Dhabi, e nel 2014 ha conquistato il Grand Prize nell’8a edizione dell’“Emirates Award of Photography”, sempre in Abu Dhabi: qui, è risultata prima assoluta fra 8500 partecipanti di 58 Paesi, presentando il portfolio “Pellegrinaggio a Lalibela”. Ad aprile 2020 le è stata conferita la più alta onorificenza della fotografia internazionale MFIAP (Maitre de la Federation Internationale de l’Art Photographique): Garzone è ancora la prima ed unica donna fotografa italiana ad aver conseguito un titolo così importante. Infine, nel Luglio 2021 le è stata conferita l’onorificenza EFIAF (Eccellenza della FIAF) e nel marzo 2023 l’onorificenza EFIAF/b. Sue mostre personali sono state esposte in Italia e all’estero.

L’abbiamo contattata per rivolgerle alcune domande.

Dove nasce il progetto “Misticismo copto”?

«Il progetto parte da lontano, nel 2011, quando scelgo di “abbandonare” la mia macchina analogica per iniziare a usare quella digitale, e il mio amato Oriente – sono stata, ad esempio, una decina di volte in India – per visitare il sud dell’Etiopia, alla ricerca delle antiche tribù. Successivamente ho scelto di visitare anche il nord del Paese, in particolare la città di Lalibela, famosa per le sue chiese monolitiche scavate nella roccia».

Cos’ha scoperto qui?

«Ho scoperto innanzitutto queste chiese splendide, scavate nel tufo. Fin da subito mi ha impressionato vedere tanti fedeli così profondamente assorti nella preghiera, molti di loro all’esterno delle strutture, dato che le chiese sono piccole: alcuni di loro – avvolti in mantelli bianchi così da trasmettere una sensazione di purezza – gli ho visti baciare le pareti in segno di devozione». 

Da qui, l’idea del progetto…

«Esatto. Una volta tornata a casa, mi sono confrontata con un noto studioso di storia delle religioni, che mi ha incitato a realizzare un progetto di questo tipo sui copti, mai realizzato prima». 

Com’è nata l’idea di esporre a Ferrara?

«Sono venuta in contatto col diacono Emanuele Pirani tramite don Lino Costa, che conosco da diversi anni e più volte mi ha coinvolto nelle sue iniziative “In viaggio con don Lino”».

Il legame con San Giorgio è profondo…

«Sì, sembra che San Giorgio mi segua ovunque: la chiesa più importante a Lalibela è proprio la chiesa di San Giorgio (Bet Giorgis, ndr), la cui foto aprirà la mia mostra a Ferrara. Tra l’altro, il prossimo 7 settembre tornerò a San Giorgio fuori le Mura per esporre il mio progetto fotografico dedicato alla Festa della Bruna a Matera».

Avremo modo di riparlarne. In ogni caso, Matera per lei non rappresenta solo il luogo di nascita…

«Sì, questo progetto mi fu suggerito da un mio cugino: nel realizzarlo, ho provato emozioni molto forti, ricordi e sensazioni di quando ero bambina e ogni anno tornavo a Matera coi miei genitori. Ho deciso così di lasciare qualcosa d’importante di me nella mia terra, anche in memoria di mio padre, morto quando aveva 58 anni. Sono entrata in contatto anche con diversi artigiani del luogo, fra cui Francesco Artese, maestro dei presepi. Inoltre, lo scorso settembre ho partecipato al Congresso eucaristico nazionale di Matera come fotografa per Logos, la rivista della Diocesi».

A livello di spiritualità, esiste qualche legame tra una terra come Matera e l’Etiopia?

«Sì, a Matera come in tutto il Sud Italia la spiritualità è molto forte, la fede è molto sentita, vissuta in maniera intensa, come in Etiopia. Spesso, invece, al Nord Italia ad esempio, è ridotta a un fatto d’apparenza». 

In generale, qual è il suo rapporto con la fede?

«Sono credente, spesso amo “rifugiarmi” nel convento di S. Lucia alla Castellina a Sesto Fiorentino, perché sento il bisogno di staccarmi dalla quotidianità e perché la vita a volte ti mette davanti a dure prove. Da qui, il mio bisogno di avvicinarmi a Dio, di sentirmi vicino a Lui».

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Festa di San Giorgio, tante iniziative fino al 25 aprile

Lunedì 24 importante Rassegna corale e strumentale diretta da Davide Vecchi

La Festa di San Giorgio, patrono della città di Ferrara, prevede venerdì 21 aprile alle ore 18.45 l’inaugurazione della mostra “Misticismo copto” di Cristina Garzone.

Sabato 22 aprile alle ore 18, S.Messa solenne presieduta dal nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, mentre domenica 23 aprile, S. Messe alle ore 11.15 (solenne) e 18 (in memoria dei contradaioli di San Giorgio).

Lunedì 24 aprile alle ore 21, I^ Rassegna corale & strumentale “San Giorgio, Patrono di Ferrara”, diretta da Davide Vecchi.Si esibirannoCoro della Basilica di S. Giorgio in Ferrara (Dir. Davide Vecchi), Coro dell’Arengo, Bologna (Dir. Daniele Sconosciuto), Ensemble strumentale “Otto e mezzo” Accademia Corale Teleion, Mirandola (MO) (Dir. Luca Buzzavi),Coro da camera del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara (Dir. Manolo Da Rold).

Ma sono tanti anche gli eventi organizzati dalla Contrada di San Giorgio col Palio di Ferrara:fra questi, “Le Taverne all’ombra del campanile” (dal 21 al 25 aprile), il 22 alle 18 l’inaugurazione dei nuovi giardini della Contrada diSan Giorgio con spettacolo del gruppo sbandieratori e musici; il 23 aprile alle 9.30 è invece in programma la “Caminada Par San Zorz – Trofeo AVIS”. Infine, il 25 aprile sul piazzale San Giorgio alle ore 10, XI Trofeo dell’Idra, Torneo Sbandieratori e Musici.

Pubblicati sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 21 aprile 2023

La Voce di Ferrara-Comacchio