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Più vecchi, meno bimbi: a Ferrara e provincia il declino è costante

5 Dic

I dati riferiti al Ferrarese e alla nostra Regione: sempre meno nascite e giovani, sempre più anziani. Più immigrati, ma non sufficienti per riposizionare la “piramide ribaltata”

di Andrea Musacci

La stagione invernale è ormai alle porte. Ma un altro inverno, non ciclico e molto più pericoloso, da molti anni minaccia sempre più il nostro territorio: quello demografico. 

I dati che arrivano dall’Istat ed elaborati o rielaborati a livello regionale e provinciale, sono più che mai allarmanti. Da tempo si parla di “piramide ribaltata”: sono gli anziani a sostenere i giovani, e non viceversa. Ma non si può parlare di emergenza: la tendenza, infatti, è in atto da diversi anni, gli allarmi sono già stati ripetutamente lanciati. È bene, però, ricordarlo, tornarvi a riflettere, analizzando nello specifico i dati e le previsioni più recenti.

In questo ci aiuta il convegno “Lo squilibrio demografico tra denatalità e senilità” svoltosi lo scorso 30 novembre e organizzato dal CDS (Centro Documentazione Studi) Cultura nella sede del CNA Ferrara. 

Dopo l’apertura di Cinzia Bracci (Presidente CDS) e Paola Poggipollini (Direttivo CDS), sono intervenuti Franco Chiarini e Gianluigi Bovini (demografi e statistici), Cecilia Tassinari, Fabjola Kodra (Ricercatrice IRES) e Chiara Sapigni (Responsabile Ufficio Statistica della Provincia di Ferrara).

I diversi dati delineano grosso modo lo stesso quadro d’insieme: la nostra Regione, e in particolare Ferrara e provincia, ha sempre meno giovani e sempre più anziani (gli over 65 hanno superato gli under 25), e un numero buono ma non sufficiente di immigrati.

Nemmeno i migranti possono fare miracoli

Chiarini e Bovini hanno presentato la loro ricerca compiuta a livello regionale su dati Istat. Nel 2020-2022 l’Emilia-Romagna ha visto calare la propria popolazione (pur nelle forti differenze, ad esempio, tra la zona della via Emilia, e quella meridionale della montagna), che prima del 2020 invece era in aumento grazie agli immigrati stranieri. Nel 2020 in Regione vi sono stati 59mila decessi e meno di 30mila nati. Nel 2021 è andata un po’ meglio, ma nel 2022 vi sono 13mila morti in più rispetto al 2015-2019. Per Bovini, questo dipende in particolare dalla crisi climatica, in quanto «si registra un numero alto di decessi fra gli anziani nel periodo estivo». 

Più nel dettaglio, nell’ultimo biennio la nostra provincia ha registrato un calo dell’1,4% di popolazione, e ne è previsto uno ulteriore del 5% fino al 2030. Secondo i dati raccolti dall’Ufficio Statistica della nostra Provincia, e riportati da Chiara Sapigni, da 350mila abitanti nel 2000 nel Ferrarese, oggi (al 1° gennaio 2022) siamo a circa 340mila, quindi vi è stato un calo, ma non così rilevante. Nello specifico, continuano a diminuire i giovani e ad aumentare gli stranieri, anche se nel Ferrarese di quest’ultimi abbiamo la percentuale più bassa (10,4%, dati IRES-CGIL). 

Tornando al livello regionale, per Chiarini e Bovini «siamo già molto in ritardo nell’affrontare questi problemi. E i movimenti migratori riescono a compensare il deficit tra nati e morti solo quando questo è limitato. Quando, invece, è più forte, nemmeno l’immigrazione può risolvere più di tanto». Inoltre, per continuare a essere “attrattivi” nei confronti degli immigrati (sia dall’estero sia da altre regioni d’Italia) bisognerebbe essere in grado di conservare livelli alti per i servizi fondamentali.

Essere giovani nel Ferrarese

Siamo la provincia con meno giovani, e con record non invidiabili. Il focus sulle nuove generazioni lo presenta Fabjola Kodra, giovane ricercatrice IRES-CGIL. 

I giovani nella fascia d’età 15-34 anni nel ferrarese sono il 15,7%, numero più basso della Regione, con la percentuale più alta a Cento, e tra le inferiori a Copparo e Jolanda. Negli ultimi 20 anni Goro ha perso il 12,7% di giovani. Un dato importante è che nella nostra Provincia quasi 1 straniero su 3 è giovane (il 30%).

Venendo all’ambito lavorativo e di studio, anche nel Ferrarese aumentano i lavori più precari, stagionali, rispetto agli over 35; e nello specifico, le donne sono le più precarie in assoluto. Poi ci sono i Neet, quei giovani che non studiano né lavorano: anche fra questi, la maggioranza sono donne. Ultimo, il tema della dispersione scolastica: nonostante il PE.CO. (progetto regionale), i giovanissimi 15-18 anni che abbandonano precocemente gli studi sono l’11,3% a livello regionale, mentre nel Ferrarese sono il 21%, con picco del 30% a Goro.

Previsioni plumbee

È chiaro, quindi, ha riflettuto Bovini, che «questi problemi non vanno affrontati giorno per giorno ma con uno sguardo sul lungo periodo». Le previsioni stesse non possono che essere negative, anche se fino al 2030 la nostra Regione sarà l’unica in Italia insieme al Trentino a conoscere un aumento, pur lieve, della popolazione. Numeri drammatici riguardano, invece, il Meridione.

Oggi nella nostra Regione l’età media è di 85 anni per le donne, 80 per gli uomini, ma la speranza di vita potrebbe aumentare rispettivamente a 86,4 e 82,7. Dall’altra parte, fra 15 anni ci saranno meno giovani 15-29 anni e quindi anche un ricambio lavorativo fortemente deficitario. «È giusto incentivare la natalità – ha proseguito Bovini -, ma in ogni caso le future possibili mamme saranno comunque un numero ridotto. Bisogna – secondo lui – quindi ragionare seriamente sui flussi migratori per avere nuova forza lavoro». Anche qui: l’unico vero aumento dei giovani in futuro sarà dato dalla natalità maggiore, oggi, degli stranieri. 

E poi c’è la sfida della longevità: con l’aumento dell’aspettativa di vita, aumentano gli anziani. Da anni, Ferrara e provincia stanno anticipando ciò che accadrà anche nel resto dell’Emilia-Romagna: nel 2030 l’indice di vecchiaia in tutta Regione sarà ben più alto rispetto a oggi. Le previsioni Istat dicono che dal 2030 al 2070 in Regione 1 persona su 3 avrà più di 64 anni.

Aumenteranno, di conseguenza, anche le persone o coppie anziane sole. Già oggi nella nostra Provincia 1 over 65 su 3 vive da solo, secondo la ricerca di Luca Paganelli (laureando in Scienze Politiche a UniBo) riportata da Cecilia Tassinari. 

Pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 9 dicembre 2022

La Voce di Ferrara-Comacchio