
Marcello Darbo nel suo studio con alcune opere
Una poetica cruda, che lascia poco spazio alla retorica, per un progetto espositivo di forte denuncia. Inaugura domani, venerdì, alle 18.30 la personale del pittore Marcello Darbo dal titolo “Carne italiana”. L’anno scorso l’artista aveva esposto “Rifugi di Umanità” nella Galleria “Il vicolo” di Bondeno, mentre nel 2014 aveva presentato “Vite di frodo” nel suo studio di via Vittoria, 22 a Ferrara. Proprio qui, nell’ex ghetto ebraico, da venerdì espone queste sue nuove opere, corpi umani nudi, abbandonati, inermi dopo anni di crisi, di sacrifici e soprusi subiti. La denuncia è contro i responsabili delle disuguaglianze economiche e sociali che hanno ridotto negli ultimi 20 anni il nostro popolo a vera e propria “carne da macello”. In mostra opere figurative, perché la dura realtà, per l’artista di origini codigoresi, va rappresentata senza infingimenti, e perché la figura umana è per Darbo, da sempre, soggetto privilegiato. «L’artista ha il dovere di raccontare il proprio tempo, dev’esserne la sentinella», ci spiega con passione e amarezza. E come dargli torto, se i risultati sono opere così difficilmente dimenticabili, dalle quali emerge anche il volto di un Cristo deposto.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 29 giugno 2017
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