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Al Centro Mercato di Argenta la mostra metafisica di Vidoni

16 Gen
locandina vidoni metafisica - Copia

Uno dei manichini in mostra ad Argenta

Una nuova tappa nel complesso e affascinante lavoro di studio, recupero e catalogazione della sterminata produzione artistica del centese Bruno Vidoni (1930-2001). Oggi alle 17.30 nel Centro culturale Mercato in Piazza Marconi ad Argenta, verrà presentata la mostra “Bruno Vidoni. Dialoghi con la Metafisica”, nella quale, tra l’altro, saranno esposti per la prima volta i due manichini metafisici da lui dipinti in stile dechirichiano.

La mostra, pensata in contemporanea con l’esposizione visitabile fino al 28 febbraio a Palazzo dei Diamanti, “De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie”, è curata da Greta Gadda, Emiliano Rinaldi e Roberto Roda, protagonisti del progetto di recupero dell’opera vidoniana.

La mostra argentana indaga una parte specifica della produzione artistica di Vidoni, quella in cui l’artista omaggia, rielaborandole, le atmosfere metafisiche dei dipinti di Giorgio De Chirico e Carlo Carrà. Nell’interpretazione di Vidoni le dechirichiane piazze d’Italia appaiono popolate da maliziose ragazze e da cavalli resi con stile pittorico iper-realistico.

La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 28 febbraio, dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30, e dal giovedì alla domenica dalle 15.30 alle 18.30. Infine, presso il bookshop del Centro Mercato sarà disponibile il catalogo, “Bruno Vidoni. Dialoghi con la Metafisica” (Editoriale Sometti, Mantova, 2016, pp. 48), con contributi dei tre curatori.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 16 gennaio 2016

Immagine

Bruno Vidoni e il suo archivio, un patrimonio ancora da scoprire

22 Dic

Qui, sul sito de la Nuova Ferrara, potete trovare la galleria fotografica dedicata a Vidoni.

Qui sotto, invece, la pagina da me curata dedicata al grande artista centese.

Andrea Musacci

mia pagina su vidoni

Le opere di Vidoni “riemergono” e tornano in mostra

12 Ott

una delle opere in mostra - CopiaUn giacimento di creazioni nascoste in uno sgabuzzino. Sono opere di Bruno Vidoni (1930 – 2001) nella sua Casa Archivio di Cento gestita dalla vedova Marina Ferriani, rimaste per anni ignote e ora riemerse grazie al Comune di Cento e al Centro Etnografico. La prima tappa, “Occhi, nudi e immensi”, era stata presentata lo scorso maggio alla Galleria Dosso Dossi, mentre la seconda, “Onirica. Il richiamo di Lovecraft”, ha inaugurato sabato e sarà visitabile fino al 25 ottobre nella Galleria del Carbone a Ferrara. Il lavoro su queste creazioni è partito a inizio anno grazie a Greta Gadda, Emiliano Rinaldi e Roberto Roda.

Un viaggio nelle stranianti manifestazioni dell’orrorifico, tra riferimenti medievali, magici e alchemici, e richiami all’arte simbolista e fantastica, un compendio di personaggi diabolici, draghi, sirene, cavalieri, ammoniti e mostri tentacolari con le loro “orride seduzioni”. Tra le opere esposte, anche due pseudo codici medievali, un bestiario e un grimorio rilegati in pelle. In vendita anche il catalogo della mostra, mentre un altro è in preparazione per il prossimo anno insieme alla terza retrospettiva sui “dialoghi” di Vidoni con la Metafisica.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 ottobre 2015