Più di settanta persone hanno invaso venerdì alle 17:30 la libreria IBS.it di Ferrara, per assistere al primo dei quattro incontri della rassegna “Libri galeotti. Carcere, pena (e dintorni) nelle pagine di recenti volumi”.
L’incontro “Il reato che non c’è: la tortura” ha preso spunto dal libro “Legalizzare la tortura? Ascesa e declino dello Stato di diritto” di Massimo La Torre e Marina Lalatta Costerbosa”. Insieme all’autrice ne hanno discusso Mauro Palma, già Presidente del Comitato Europeo Prevenzione Tortura, Andrea Pugiotto, Ordinario di Diritto costituzionale a UniFe. Ha coordinato Cristiana Fioravanti, Associato di Diritto UE di UniFe e ha introdotto Roberto Bin, Direttore IUSS Ferrara-1391. Dopo l’emozionante lettura di Marcello Brondi, il dibattito ha preso avvio sulla differenza (sostanziale) tra divieto assoluto della pratica della tortura e sua parziale legalizzazione. A tal proposito, è solo di pochi giorni fa la sentenza della Cassazione sui fatti avvenuti durante il G8 del 2001 nella Caserma di Bolzaneto. In essa si parla di “accantonamento dei princìpi cardine dello stato di diritto” e di “trattamenti gravemente lesivi della dignità della persona”. Rimane, però, il vulnus legislativo riguardo al reato in questione.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 22 settembre 2013


