Palaur, una “casa” per tornare a vivere

14 Ago

Corsi per il reinserimento di ex tossicodipendenti con la coop Palaur. Sabato 20 agosto l’apertura in via Ragno, 15 (ex sede dell’Arci Zuni)

(Sotto l’articolo, alcune mie foto dell’allestimento)

Da sx, Zenzaro, Perboni e Cacchi

Aurelio Zenzaro, Paola Perboni e Alice Cacchi

Un nuovo spazio di sostegno e formazione finalizzato al reinserimento socio-lavorativo soprattutto di giovani ex tossicodipendenti. È questo l’ambizioso progetto ideato da Alice Cacchi, Paola Perboni e Aurelio Zenzaro, co-fondatori della Cooperativa sociale Palaur che il prossimo 20 agosto alle ore 18 inaugurerà la propria sede in via Ragno, 15, fino a maggio 2015 casa del circolo Arci Zuni. Per colmare il vuoto nel quale spesso ripiombano gli ex tossicodipendenti una volta terminato il necessario periodo nelle comunità di recupero, Palaur proporrà loro corsi di cucina, informatica e apicoltura e l’organizzazione di eventi artistici e culturali aperti alla cittadinanza.

«Nel nostro territorio – ci spiegano i fondatori – esiste un forte problema legato al consumo e alla dipendenza da droghe pesanti soprattutto nei giovani tra i 18 e i 25 anni, spesso provenienti da famiglie benestanti. Sono ragazzi a cui nessuno sembra dare risposte e punti di riferimento». L’obiettivo profondo consiste nell’aiutarli a «creare un sé più forte, facendo un lavoro molto intimo sulla persona – spiega la Perboni – una ricostruzione del sé frammentato, ridando una struttura a queste che sono persone destrutturate».

L’idea inizia a prendere forma lo scorso autunno, e sfocia, a metà aprile, con la nascita della cooperativa. I tre fondatori hanno lavorato insieme nella comunità Saman di Bondeno e nella loro esperienza hanno notato come all’isolamento del soggetto nella comunità, necessario nella fase acuta della disintossicazione, debba seguire un periodo di reinserimento: qui si inserisce il Centro Sociooccupazionale diurno Palaur che accoglierà, dal lunedì mattina al sabato mattina, un massimo di 15 soggetti afflitti da dipendenze, relativamente brevi, soprattutto da droghe pesanti, ma anche leggere, o da alcool.

Diverse le attività utili a dare strumenti spendibili in ambito lavorativo e a far uscire il soggetto dal proprio egocentrismo, sviluppandone l’empatia e la relazionalità, a partire dal corso di cucina tenuto dalla chef Martina Marchini e al corso di informatica (entrambi nella sede di via Ragno), fino alla cura di un orto in via Erbe in collaborazione con l’Associazione Orto Condiviso, e alle attività in un apiario biologico di Voghenza. Nella nuova sede vi sarà inoltre un angolo dedicato al sostegno, rivolto anche ai famigliari dei soggetti coinvolti. L’idea è, poi, quando possibile, di aprire dalle 18, un’ora dopo la conclusione delle attività, la sede alla cittadinanza organizzando cene tematiche ed eventi artistici e culturali.

Infine, è già attivo il sito web del Centro all’indirizzo http://www.palaur.it.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 14 agosto 2016

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