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“Caligola Blues” questa sera in scena al Cortàzar

31 Ott

Albert_Camus2“Caligola Blues” è il nome dello spettacolo teatrale che andrà in scena stasera alle 21 presso il Teatro Julio Cortàzar in via Ricostruzione, 40 a Pontelagoscuro. Pietro Piva è il protagonista di questo spettacolo, oltre all’ideatore, mentre la regia è di Marta Sappa de “La Quiete Teatro” di Bologna.

L’evento, aperto al pubblico e a offerta libera, è la conclusione del progetto di residenza teatrale “Intorno a Caligola”, ispirato al “Caligola” di Albert Camus (uscito in diverse versioni dal 1937 al 1958), e rientra nel programma di residenze artistiche avviato dal Teatro Nucleo negli spazi del Teatro Cortàzar di cui è gestore.

La logica delle residenze artistiche, da qualche anno in espansione anche in Italia, sta favorendo la nascita di reti di compagnie e l’apertura dello sguardo del territorio a scenari e modi di vivere l’arte ed il teatro sempre più internazionali ed innovativi. Nella pratica si traduce in progetti di scambio legati alle arti performative – teatro in primis – e a un territorio, in cui una compagnia che gestisce uno spazio ospita altre compagnie che hanno bisogno di un tempo e di un luogo per creare i loro spettacoli. In cambio dell’ospitalità, il gruppo o l’artista che ha beneficiato dello spazio offre uno spettacolo o attività di formazione.

A gennaio sono in programma al Cortàzar altre residenze: domenica 25 gennaio alle 21, solo su prenotazione, andrà in scena Albor, opera in due atti ispirata a Cappuccetto Rosso di Federico Garcìa Lorca, a conclusione della residenza artistica “Albor” di Officine Duende Bologna (Castel Guelfo – Bologna) e la regia di Horacio Czertok. Per prenotazioni: 0532/464091 o mail a info@teatronucleo.org.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 31 ottobre 2014

Il ricordo di Camus è vivo grazie a Baratelli e Sansonetti

12 Nov

Circa un secolo fa, il 06 novembre 1913, nacque uno dei più grandi scrittori e filosofi del Novecento, Albert Camus. L’incontro per ricordarlo, svoltosi giovedì 7 novembre alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, ha visto confrontarsi Giuliano Sansonetti, docente dell’Università di Ferrara e Fiorenzo Baratelli, presidente dell’Istituto Gramsci, che ha organizzato l’evento insieme all’ISCO di Ferrara. Proprio quest’ultimo ha incentrato la prima parte del suo intervento sulla coppia “assurdo – rivolta”. Per “assurdo”, ha spiegato Baratelli, si intende “la contraddizione tra l’irragionevolezza del mondo e il bisogno, tipico dell’uomo, di chiarezza, di dare un significato”. La filosofia per Camus non è la costruzione di un sistema astratto, ma la domanda sul senso dell’esistenza, sul fatto se la vita sia degna di essere vissuta. Sisifo è colui che è stato punito da Zeus a spingere un masso sopra la cima di un monte; masso che, per l’eternità, rotola giù, rinnovando all’infinito la pena di Sisifo. Per Camus mentre la seconda parte – il masso che cade ogni volta – è la sofferenza della coscienza, il fatto di poterlo riportare in cima è, invece la “rivolta” dell’uomo, rivolta che dev’essere sempre collettiva, mai solitaria (“io mi rivolto, dunque noi siamo”).

Camus AriosteaSansonetti si è invece soffermato su Camus come “uomo mediterraneo, in quanto tutta la sua opera è intrisa di questa sensibilità”, di questo amore per l’Italia, la Spagna, l’Algeria, sua patria. Questo amore per la terra è amore per la finitezza del reale, una profonda pietà per la condizione umana, con un senso del tragico di richiamo nietzschiano.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 novembre 2013

Si ricorda Camus a cento anni dalla nascita

7 Nov

Il nuovo incontro letterario organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara si svolgerà oggi alle ore 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea in via delle Scienze, 17. Proprio il giorno del centenario della sua nascita, l’incontro sarà dedicato alla figura e all’opera di Albert Camus, filosofo e scrittore francese deceduto in un incidente stradale il 04 gennaio 1960. Tra i maggiori esponenti, insieme a Jean Paul Sartre, dell’esistenzialismo ateo, ha incentrato la sua riflessione intorno al concetto di assurdo, sul quale si fonda l’esistenza umana. Tra le sue opere, Il mito di Sisifo (1942), Lo straniero (1942), Caligola (1944) e La caduta (1956).

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 07 novembre 2013