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“Giallo, noir e perturbante” liberamente ispirati a Kubrick

5 Dic

Giallo, noirFino al 14 febbraio presso Foto Pandini in via Garibaldi, 181 sarà possibile visitare la mostra “Giallo, noir e perturbante. Indizi”. Domani alle 17.30 l’inaugurazione di queste 33 fotografie che introducono l’evento principale, il quale inaugura sabato 13 dicembre a Casa Ariosto, “Giallo, noir e perturbante. Esercizi di fotografia narrativa liberamene ispirati a Shining di Kubrick e non solo”. Una ventina di artisti si sono chiusi in un albergo di montagna deserto nel giugno 2014 per un laboratorio di fotografia creativa e narrativa diretto da Roberto Roda ed Emiliano Rinaldi, curatori del libro che raccoglie le foto. L’evento è promosso da Fotoclub Ferrara e Centro Etnografico del Comune. Questi gli artisti: Ilaria Borraccetti, Carlo Boschini, Deborah Boschini, Paolo Cambi, Lucia Castelli, Franca Catellani, Sara Cestari, Roberto Del Vecchio, Greta Gadda, Pieranna Gibertini, Stefano Pavani, Maurizio Tieghi, Luca Zampini, Nedo Zanolini.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 05 dicembre 2014

“Orti d’acqua. Donne al lavoro nel delta del Po”

12 Mar

Lazzari FotoPandiniFoto Pandini, in via Garibaldi, 121, fino al 12 aprile ospita la mostra di Rosanna Lazzari, “Orti d’acqua. Donne al lavoro nel delta del Po”, a cura di Emiliano Rinaldi e Roberto Roda. Venerdì scorso alle 18 ha avuto luogo la presentazione con Mirna Bonazza, Responsabile dell’Archivio Storico del Comune di Ferrara e Roberto Roda, del Centro Etnografico ferrarese, a rappresentanza dei due enti organizzatori, insieme al Servizio Biblioteche e Archivi. Bonazza ha sottolineato il profondo “legame tra fotografia e territorio” e la “ricerca etnoantropologica sul campo” compiuta dall’artista, presente all’evento. In occasione dell’8 marzo la mostra è dedicata alle donne che si occupano della pesca dei molluschi, le quali solo raramente sono accompagnate da uomini e a volte portano con loro i  figli, come nel caso di Loretta col figlio Riccardo. Roda ha invece ricordato come la Lazzari sia stata collaboratrice del Centro Etnografico e il suo stile si differenzi dal reportage poiché sceglie di non usare il flash, creando immagini più aderenti alla realtà e “comunque molto poetiche”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’11 marzo 2014