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Gli anni terribili delle Stragi mafiose: Sandro Ruotolo a Ferrara

4 Lug

4.jpgIeri, 3 luglio, si è svolto il primo incontro della nona edizione degli Emergency Days a Ferrara. Presso la Factory Grisù in via Poledrelli, 21, ha avuto luogo l’iniziativa dal titolo “Lo Stato della trattativa”, un dibattito incentrato sulla lotta alla mafia con un focus sui terribili anni delle stragi di stampo mafioso negli anni ’90. E’ intervenuto il giornalista Sandro Ruotolo, il sovraintendente capo della polizia di Stato Francesco Mongiovì (che ha fatto parte tra l’altro della scorta del giudice Falcone) e l’avvocato, responsabile ufficio legale e componente dell’Ufficio di presidenza di Libera Vincenza Rando. L’incontro è stato moderato da Donato La Muscatella (avvocato e referente di Libera Ferrara).

“La realtà supera l’immaginazione”, ha spiegato Ruotolo. Nel periodo delle stragi dei primi anni ’90 “ipotizzare che responsabile non era solo Cosa Nostra ma anche pezzi dello Stato sembrava stupido, ma oggi,  dopo anni di indagini e processi, sappiamo che è così”. Per Ruotolo la difficile ricerca della verità su quegli attentati – per non parlare dei tanti che precedentemente hanno costellato la storia repubblicana del nostro Paese – “è un problema democratico dell’oggi, non del passato, in quanto alcuni dei responsabili sono ancora vivi”.

Allora, purtroppo – ha spiegato ancora Ruotolo – vi erano “due Stati nello Stato”: il primo, quello del 41bis per i mafiosi, della linea dura, del rifiuto di ogni dialogo, l’altro “che invece voleva dialogare con Cosa Nostra, lanciando ai mafiosi ‘segnali di distensione’ “.

Toccante anche la testimonianza di Mongiovì. “Quella di fare la scorta a personalità come Giovanni Falcone – ha spiegato – era una scelta di vita, la scelta di stare al fianco di un ‘morto che cammina’. Nonostante io non fossi già più nella sua scorta, l’attentato a Falcone – ha proseguito con amarezza – è stata una sconfitta, anche se la scorta non ha avuto responsabilità”.

“Più volte – ha infine raccontato Mongiovì – eravamo sicuri di essere seguiti e pedinati da esponenti della Mafia. A volte però non ci sentivamo noi stessi per nulla sicuri”, ad esempio quando “l’auto blindata usata per accompagnare Falcone doveva essere lasciata dal meccanico, ma l’auto sostitutiva non era invece blindata”.

Andrea Musacci

 

Le “Emozioni” di Alberta Silvana Grilanda in mostra a Tresigallo

4 Lug
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“Il Gallo di Tresigallo”, 2017, h.30x20x13 cm

“Emozioni” è il titolo della nuova mostra personale della scultrice Alberta Silvana Grilanda, esposta al C.A.L.E.F.O. di Tresigallo (Piazza del Popolo) da domani, giovedì 5 (inaugurazione con buffet alle ore 19) al 15 luglio prossimi. In mostra una ventina di opere, di periodi diversi, tra sculture in terracotta e opere pittoriche. In particolare, in omaggio alla città ospitante, due sculture di galli, uno in terracotta patinata, che l’artista donerà al Comune, e un’altra terracotta realizzata appositamente per questo progetto espositivo. Quest’ultima rappresenta simbolicamente proprio Tresigallo, grazie agli elementi architettonici del ’900 dal richiamo metafisico. Tra le opere pittoriche, invece, di tecniche differenti, un “poster” su carta raffigurante sempre un gallo. “Il gallo – ci spiega – è stato un gioioso ma temuto compagno della mia infanzia, vissuta dai nonni in campagna, dove gli animali domestici vivevano liberi ed avevano un’importanza enorme”. Il mondo animale è rappresentato anche in altre opere, che hanno, ad esempio, cavalli come soggetti, e altrettanto protagonista è il paesaggio del Delta, col suo particolare sposalizio fra terra e acqua.

La mostra, organizzata con il patrocinio del Comune di Tresigallo, è a ingresso libero e visitabile nei seguenti giorni e orari: giovedì 5 dalle 19 alle 23, venerdì 6, sabato 7 e lunedì 9 dalle ore 21 alle 23, domenica 8 dalle 18 alle 20 e dalle 21 alle 23, sabato 14 e domenica 15 dalle 21 alle 23.

Andrea Musacci

Pubblicato su “la Nuova Ferrara” il 04 luglio 2018