
Crisi Ucraina: accoglienza di nuclei famigliari, corsi di italiano, aiuto per ogni tipo di pratica e assistenza psicologica
Non un grande momento per festeggiare i primi 20 anni di vita. L’Associazione Nadiya di Ferrara è da settimane in prima linea nell’assistenza e nell’accoglienza delle donne ucraine. In totale, in questi anni Nadiya ha assistito 2974 persone, di cui ben 1959 ucraine.
Lo scorso 12 marzo, come ci spiega Roberto Marchetti, fondatore dell’Associazione, «abbiamo accolto sei persone da Kiev, due donne entrambe con due figli. Le ospitiamo a Porotto in un appartamento che abbiamo preso in affitto». Per ora sono 700 i profughi ucraini arrivati a Ferrara.
In termini di accoglienza di donne straniere in condizioni di difficoltà lavorative o con problemi di salute, Nadiya vanta una certa esperienza: in via Frescobaldi, 54 gestisce una Casa di accoglienza composta da 6 monolocali avuti in affitto dal Comune dove attualmente ospita 6 profughe nigeriane, alcune badanti malate o in difficoltà e due persone fuori convenzione.
«Questa casa di accoglienza – ci spiega Marchetti – non è solo d’aiuto per le donne ospitate ma anche per le famiglie dove queste hanno svolto badantato e che non possono più tenerle con sé. Siamo anche in contatto con i reparti di ematologia e oncologia di Cona, che ci avvisano quando una donna gravemente malata non ha più speranze di sopravvivere. A quel punto, anche se non è per nulla facile, la avvisiamo chiedendole se vuole rimanere ospite della nostra struttura o preferisce tornare nel suo Paese d’origine».
Alcune donne vengono accolte in questa Casa perché non possono permettersi neanche un appartamento in affitto. Per avere la pensione ci vogliono almeno 20 anni di badantato, e spesso alcune badanti svolgono appena 4 ore al giorno di servizio, insufficienti per avere una pensione dignitosa. Spesso capita anche che in Ucraina non abbiano versato i contributi.
Tornando ai profughi giunti in questa settimana a Ferrara dall’Ucraina, l’Associazione li aiuta anche per l’iscrizione a scuola dei bambini e dei ragazzi, con un corso di italiano (foto del 14 marzo) tenuto da Marchetti con un’interprete bilingue loro ospite, oltre che per le pratiche legate alle vaccinazioni o di altro tipo. Inoltre, Nadiya promuove una serie di incontri di gruppo liberi e gratuiti gestiti da uno psicologo-psicoterapeuta, con l’obiettivo di aiutare gli ucraini in questo drammatico momento che vede tanti loro familiari sotto le bombe. Finora sono stati due gli incontri, il 4 e l’11 marzo. Si sta valutando se proseguire in questa modalità oppure organizzarne anche per i profughi arrivati in città.
Andrea Musacci
Pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 18 marzo 2022