Tag Archives: Fiorenzo Baratelli

Berlinguer nell’Italia di oggi

19 Apr

BerlinguerL’11 giugno del 1984, quattro giorni dopo l’ictus che lo colpì durante un comizio a Padova, morì Enrico Berlinguer, indimenticato segretario nazionale del PCI. Ieri con la presentazione del libro “Casa per casa, strada per strada. La passione, il coraggio, le idee” nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea in via Scienze, 17, l’Istituto di Storia Contemporanea e l’Istituto Gramsci di Ferrara hanno reso omaggio a uno dei politici che più hanno segnato la storia della Repubblica italiana. Sono intervenuti Fiorenzo Baratelli, Presidente Istituto Gramsci Ferrara, Federico Varese, Professore Oxford University, Pierpaolo Farina, curatore del libro e fondatore di enricoberlinguer.it, e ha moderato Roberto Cassoli dell’Istituto Gramsci cittadino. Secondo Baratelli dopo trent’anni “non vi è ancora un giudizio equanime sulla figura di Berlinguer”, politico che, nel solco “della sua storia, del suo mondo, quello comunista”, è stato forse il più grande innovatore. Ripercorrendo i suoi anni alla guida del PCI, Baratelli analizza alcuni dei temi principali del pensiero berlingueriano: l’austerità, l’idea della democrazia come “valore universale”, lo scambio epistolare con Mons. Bettazzi, la questione morale. Varese, invece, ha impostato il proprio intervento sull’analisi – scientifica, etica, politica – del marxismo e del pensiero berlingueriano, e sulla loro attualità nella crisi dell’odierno mondo globalizzato.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 19 aprile 2014

(Nella foto, da sinistra: Federico Varese, Pierpaolo Farina, Fiorenzo Baratelli e Roberto Cassoli)

All’Ariostea Capitini, la non-violenza e l’educazione

9 Apr

Capitini - LugliAll’interno del ciclo di conferenze “Viaggio nella Comunità dei saperi. Istruzione e democrazia” venerdì alle 17 ha avuto luogo l’incontro dal titolo “Aldo Capitini, l’educazione profetica”. Per l’occasione sono intervenuti Daniele Lugli, collaboratore di Aldo Capitini, già Presidente del Movimento Nonviolento e Fiorenzo Baratelli, presidente dell’Istituto Gramsci di Ferrara che ha organizzato insieme all’ISCO cittadino. Proprio Baratelli nella sua relazione ha presentato la figura di Capitini che si autodefiniva un “persuaso”, un uomo che lottava sempre per trasformare la realtà, colui che ha diffuso in Italia quella “rivoluzione antropologica” che è la teoria della non-violenza. Lugli ha affrontato i temi educativi di questa figura così eclettica, mettendo al centro il ruolo fondamentale dell’istituzione scolastica. Gli insegnanti non possono, diceva Capitini, ridursi a meri trasmettitori del sapere ma essere formatori a tutto tondo, sempre in relazione con le ingiustizie presenti nella società.

Andrea Musacci

Un nuovo ciclo sulla Grande Guerra all’Ariostea

18 Gen

Grande Guerra“La Grande Guerra e il Novecento europeo” è il titolo del nuovo ciclo di incontri, organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, inaugurato ieri alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, davanti a un pubblico numeroso. Dopo i saluti del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, e l’intervento di Fiorenzo Baratelli, presidente del Gramsci, sono seguite le letture di Fabio Mangolini e Magda Iazzetta, col coordinamento e la scelta dei testi da parte del prof. Piero Stefani, oltre alla moderazione di Daniela Cappagli dell’ISCO Ferrara. Dalle parole di Tagliani e Baratelli è venuta fuori l’idea della Grande Guerra come evento che “segna indelebilmente la cultura europea”, il vero inizio del “secolo breve”, “una mondiale sagra della morte”, per dirla con Thomas Mann, che segna il principio della moderna politica di massa, l’entrata delle masse nella Storia. Le emozionanti letture di Iazzetta e Mangolini, intervallate da intermezzi musicali han preso avvio dall’attentato di Sarajevo, evento scatenante del conflitto mondiale. Il prossimo incontro è in programma il 7 febbraio con “La Grande Guerra e la storia del Novecento” di Emilio Gentile.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 gennaio 2014

(nella foto, da sx: Fausto Natali, Piero Stefani, Fiorenzo Baratelli, Daniela Cappagli, Tiziano Tagliani e Fabio Mangolini)

Da oggi all’Ariostea si parla di Prima Guerra Mondiale

17 Gen

Un nuovo ciclo di incontri, organizzato dagli Istituti Gramsci e di Storia Contemporanea di Ferrara, inaugura oggi alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea. Nell’anniversario del centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, attraverso tredici appuntamenti dal titolo “La Grande Guerra e il Novecento europeo” si cercherà di approfondire il tragico evento che sconvolse l’Europa e cambiò il “secolo breve”. Dopo i saluti del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, la presentazione del programma del ciclo sarà affidata a Fiorenzo Baratelli, presidente dell’Istituto Gramsci. Seguiranno le letture di Fabio Mangolini e Magda Iazzetta, col coordinamento e la scelta dei testi da parte del prof. Piero Stefani. Presiederà Anna Quarzi, presidente ISCO Ferrara. Questi gli incontri di febbraio e marzo: il 7 febbraio “La Grande Guerra e la storia del Novecento”, di Emilio Gentile; “Il tempo e lo spazio: la percezione del mondo alla vigilia della grande guerra.” di Maura Franchi il 21 febbraio; “Il pacifismo di fronte alla Grande Guerra”, di Alberto Castelli il 7 marzo e  “L’internazionalismo alla prova: il movimento operaio europeo di fronte alla Grande Guerra.”, di  Michele Nani il 28 marzo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 gennaio 2014

(foto da: http://www.lintraprendente.it)

Condividere la cultura, grande bene comune

12 Gen

Bellatalla DeweyVenerdì scorso, nella tradizionale sede della Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea la prof.ssa Luciana Bellatalla dell’Università di Ferrara ha inaugurato il ciclo “Viaggio Nella Comunità dei Saperi. Istruzione e Democrazia”, organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. La docente ha iniziato la propria relazione, dedicata al tema “John Dewey, ovvero l’educazione per una società aperta e complessa”, partendo dalla riflessione sul rinnovamento della democrazia attraverso un nuovo rapporto tra individualità e collettività.

I saluti dell’Assessore alla Cultura Massimo Maisto, centrati sul binomio cultura-comunità, hanno preceduto l’introduzione di Daniela Cappagli e la presentazione di Fiorenzo Baratelli, presidente del Gramsci di Ferrara. Quest’ultimo nel suo intervento ha dedicato alcune riflessioni alle mancanze delle democrazie moderne (apatia, scarso senso civico, infantilizzazione dell’opinione pubblica) e ai requisiti dell’alfabetizzazione, della conoscenza, del senso critico e della condivisione, più che mai fondamentali in un sistema “aperto e complesso” come quello contemporaneo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 gennaio 2014

(nella foto, da sx: Fiorenzo Baratelli, Massimo Maisto, Luciana Bellatalla, Daniela Cappagli)

Papa Francesco e la “Gioia del Vangelo”

13 Dic

Papa Francesco si sta dimostrando, sempre più, una guida e un esempio per molti, credenti e non, nonché in piena continuità dottrinale con chi l’ha preceduto sul soglio pontificio, in particolare con Benedetto XVI. Oggi alle ore 17, presso la sala dell’Istituto di Storia Contemporanea in vicolo Santo Spirito, 11 si terrà l’incontro-confronto su “La ‘gioia del Vangelo’ ”, dedicato all’Esortazione apostolica del nuovo Pontefice, “Evangelii Gaudium”, da poco pubblicata. Introdurrà l’incontro Piero Stefani, dell’Università di Ferrara e presenterà Fiorenzo Baratelli, direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 dicembre 2013

Il ricordo di Camus è vivo grazie a Baratelli e Sansonetti

12 Nov

Circa un secolo fa, il 06 novembre 1913, nacque uno dei più grandi scrittori e filosofi del Novecento, Albert Camus. L’incontro per ricordarlo, svoltosi giovedì 7 novembre alle 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, ha visto confrontarsi Giuliano Sansonetti, docente dell’Università di Ferrara e Fiorenzo Baratelli, presidente dell’Istituto Gramsci, che ha organizzato l’evento insieme all’ISCO di Ferrara. Proprio quest’ultimo ha incentrato la prima parte del suo intervento sulla coppia “assurdo – rivolta”. Per “assurdo”, ha spiegato Baratelli, si intende “la contraddizione tra l’irragionevolezza del mondo e il bisogno, tipico dell’uomo, di chiarezza, di dare un significato”. La filosofia per Camus non è la costruzione di un sistema astratto, ma la domanda sul senso dell’esistenza, sul fatto se la vita sia degna di essere vissuta. Sisifo è colui che è stato punito da Zeus a spingere un masso sopra la cima di un monte; masso che, per l’eternità, rotola giù, rinnovando all’infinito la pena di Sisifo. Per Camus mentre la seconda parte – il masso che cade ogni volta – è la sofferenza della coscienza, il fatto di poterlo riportare in cima è, invece la “rivolta” dell’uomo, rivolta che dev’essere sempre collettiva, mai solitaria (“io mi rivolto, dunque noi siamo”).

Camus AriosteaSansonetti si è invece soffermato su Camus come “uomo mediterraneo, in quanto tutta la sua opera è intrisa di questa sensibilità”, di questo amore per l’Italia, la Spagna, l’Algeria, sua patria. Questo amore per la terra è amore per la finitezza del reale, una profonda pietà per la condizione umana, con un senso del tragico di richiamo nietzschiano.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 novembre 2013

Si ricorda Camus a cento anni dalla nascita

7 Nov

Il nuovo incontro letterario organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara si svolgerà oggi alle ore 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea in via delle Scienze, 17. Proprio il giorno del centenario della sua nascita, l’incontro sarà dedicato alla figura e all’opera di Albert Camus, filosofo e scrittore francese deceduto in un incidente stradale il 04 gennaio 1960. Tra i maggiori esponenti, insieme a Jean Paul Sartre, dell’esistenzialismo ateo, ha incentrato la sua riflessione intorno al concetto di assurdo, sul quale si fonda l’esistenza umana. Tra le sue opere, Il mito di Sisifo (1942), Lo straniero (1942), Caligola (1944) e La caduta (1956).

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 07 novembre 2013

Maritain e il suo umanesimo integrale all’Ariostea

29 Set

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Nel 1936 uscì in Francia un testo destinato a segnare la riflessione teologica e filosofica di tutto il Novecento: “Umanesimo integrale” di Jacques Maritain. Quest’opera, che raccoglie sei lezioni tenute nel 1934, è stata al centro della conferenza tenutasi ieri alle ore 17 nella Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea. L’incontro dal titolo  “L’umanesimo integrale di Jacques Maritain e il rapporto cattolicesimo-democrazia” fa parte del ciclo d’incontri “Europa, una vecchia, buona idea. Percorsi Etici nel Novecento Europeo” organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Dopo l’introduzione di Fiorenza Bonazzi, vi è stata la relazione di Maurizio Villani il quale ha sottolineato la centralità del tomismo nel pensiero di questo intellettuale così importante per la formazione della coscienza democratica del ‘900. Mentre l’umanesimo post-medievale era per sua natura antropocentrico, l’umanesimo integrale riconosce nell’apertura alla trascendenza, a Dio l’essenza dell’uomo e nella centralità della persona umana il fondamento della nuova cristianità. Quest’ultima si presenta come alternativa al liberalismo borghese, al marxismo e al fascismo ma anche come superamento della vecchia cristianità medievale.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 settembre 2013

Incontro sull’umanesimo integrale di Maritain

27 Set

“Europa, una vecchia, buona idea. Percorsi Etici nel Novecento Europeo” è un ciclo di incontri in programma alla Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea di via Scienze, organizzati dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Oggi vi sarà un nuovo incontro dal titolo “L’umanesimo integrale di Jacques Maritain e il rapporto cattolicesimo-democrazia”. Relatore della conferenza – che avrà inizio alle ore 17 – sarà Maurizio Villani, docente e studioso di filosofia, mentre ad introdurre sarà Fiorenza Bonazzi.

L’opera “Umanesimo integrale” del 1936 raccoglie sei lezioni tenute da Maritain nel 1934 presso l’Università di Santander, nelle quali delinea l’ideale storico di una nuova Cristianità e di un nuovo umanesimo, alternativo al marxismo, al liberalismo e al fascismo.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 27 settembre 2013