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«Le sconfitte servono a cambiare»

26 Nov

Sorgi Ibs“Il mio libro è la storia di una serie di sconfitte della sinistra italiana, non solo di quella siciliana. Ma queste sconfitte, come recita il titolo, non sono state inutili, non lo sono mai.” Domenica alle 17.30 alla libreria Ibs.it in p.zza Trento e Trieste Marcello Sorgi – ex direttore del TG1 e de La stampa – ha presentato il suo ultimo libro, “Le sconfitte non contano”, edito da Rizzoli. Per l’occasione ha dialogato con Augusto Barbera, dell’Università di Bologna e Giuditta Brunelli, dell’Università di Ferrara. Si tratta di un romanzo storico e autobiografico nel quale la storia del padre dell’autore, Nino, noto avvocato penalista, si interseca con la Storia della Sicilia e dell’Italia, dall’antifascismo alle lotte dei contadini per la terra. L’incontro, che ha coinvolto più di settanta persone, è stato un continuo susseguirsi di aneddoti e di storie – divertenti e commuoventi – che ben hanno ricostruito la situazione politica, sociale e culturale di una terra, la Sicilia, tanto affascinante quanto maledetta. Diversi, ad esempio, gli aneddoti che Sorgi ha dedicato alle vicende di Luchino Visconti sull’isola durante le riprese de “Il gattopardo”, concluso poi in Abruzzo e uscito nel ’63. “Le sconfitte non contano, servono sempre a cambiare le cose. Sono una prova di intelligenza, non segno di una resa. Ci sono battaglie che valgono per la qualità in sé che hanno.” E’ questo lo spirito del libro, che l’autore riprende dal coraggio del padre Nino e dei tanti “eroi”, da Danilo Dolci a Francesco Rosi, da Placido Rizzotto a Giovanni Falcone. Tra la nonna Irina, “matematica razionalista, ma religiosa” e Portella della Ginestra, dalle parole di Sorgi si srotolano immagini, ricordi vissuti e tramandati, testimonianze di lotte giuste, “che vanno fatte comunque”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 26 novembre 2013

Omaggio a Giuseppe Verdi da dodici grandi artisti

26 Nov

Zanni

Una mostra collettiva con opere di dodici artisti per omaggiare il più importante compositore italiano di tutti i tempi. “Omaggio a Giuseppe Verdi degli amici della Galleria del Carbone” è stata inaugurata alle 18 di sabato in via del Carbone, 18, per ricordare il grande compositore parmense a duecento anni dalla nascita. La rassegna è curata da Lucia Boni e vede le opere dei seguenti artisti: Giorgio Balboni, Maurizio Bonora, Paola Bonora, Daniela Carletti, Giorgio Cattani, Gianni Cestari, Maria Paola Forlani, Gianfranco Goberti, Pietro Lenzini, Adelchi R. Mantovani, Paolo Volta, Sergio Zanni. La coppia di mani con bacchetta da direttore d’orchestra è al centro delle opere di Paola Bonora e di Gianfranco Goberti. Nel secondo caso, però, ad essere brandita come una bacchetta in realtà è un pennello da pittore. Diverse sono le opere direttamente ispirate alle opere verdiane: “Verdi – Un ballo in maschera” di Maurizio Bonora, “Rigoletto”, “La traviata” e “Il trovatore” (“Tacea la notte placida”) di Daniele Cestari, il “Va, pensiero” del “Nabucco” nell’opera di Daniela Carletti. Senza dimenticare il giovane Verdi nell’affascinante scultura di Zanni e i disegni di Volta.

La mostra sarà visitabile, fino all’8 dicembre, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20, sabato e festivi 11-12.30 e 17-20, chiuso il martedì. A disposizione dei presenti vi sarà un calendario/catalogo 2014.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 26 novembre 2013