Il punto sui principali lavori in Diocesi: compie due anni il cantiere del nuovo complesso di via Arginone. Prosegue l’iter sul Duomo di Ferrara, aggiudicati i lavori per l’Arcivescovado. Concluso il cantiere a Cocomaro di Focomorto, diversi invece quelli aperti nel bondenese
Chiesa di Vigarano Pieve, Scuola d’infanzia di Quacchio e complesso dei “Gesuati” di via Madama a Ferrara: nelle ultime settimane vi abbiamo aggiornato su alcuni lavori recentemente conclusi nella nostra Arcidiocesi, o su alcuni interventi appena partiti, come nel caso della chiesa di Santo Spirito a Ferrara (v. “la Voce” del 28 febbraio). In questo numero, invece, insieme a don Stefano Zanella, Responsabile dell’Ufficio Tecnico-Amministrativo diocesano, facciamo il punto sui principali cantieri ancora in corso. Una parrocchia che da due anni convive con i lavori in corso è quella del complesso di San Giacomo Apostolo all’Arginone (foto) di Ferrara. “La speranza – ci spiega don Zanella – è di riuscire a completarli entro l’estate, in modo che a settembre tutto sia tutto”. Il nuovo complesso – lo ricordiamo – è nato grazie a uno dei “progetti-pilota” della CEI, i concorsi nazionali per la progettazione di nuovi complessi parrocchiali. Nel 2011 la nostra Arcidiocesi è stata scelta per la progettazione di uno di questi in un territorio di espansione della città. Requisiti individuati nella zona sud-ovest di Ferrara. Quello che sta nascendo – e che vi presentiamo anche con foto aggiornate del cantiere – “è un esempio – sono ancora parole di don Zanella – importante di arte e di architettura contemporanee, che daranno nuovo lustro alla nostra Chiesa locale. Voglio ringraziare la Tiziano costruzioni, impresa capofila, la parrocchia e l’asilo antistante per la pazienza e anche per la bellezza che i nostri occhi potranno contemplare”.
Palazzo Arcivescovile e Cattedrale di Ferrara
Riguardo alla lunga e spinosa questione del Duomo cittadino, don Zanella ci spiega come “siano state attuate tutte le richieste da parte della Regione e della Commissione per valutare gli interventi strutturali ai pilastri, e, queste, inviate i primi di marzo al Commissario per la ricostruzione e alla Sopraintendenza: siamo in attesa di una valutazione. Ci auguriamo di iniziare i lavori dentro l’edificio al più presto, segno della riapertura quanto prima del tempio più importante della nostra Diocesi”. Ricordiamo che prima di Natale era stata ventilata l’ipotesi di poter riaprire – con limitazioni di orario e di spazio importanti – la parte del transetto corrispondente all’Altare della Madonna delle Grazie. In generale, la speranza – ma, lo ripetiamo, la tempistica è incerta – è che entro fine 2020 / inizio 2021 dovrebbero iniziare i lavori sul campanile della Cattedrale, e a fine 2021 quelli sulla facciata e sul protiro. Riguardo al vicino Arcivescovado, non sono ancora stati aggiudicati i lavori di ripristino con rafforzamento locale sull’edificio. Il bando di gara ha visto come termine il 7 gennaio scorso. “Sarà un intervento significativo (l’importo è di quasi 2 milioni di euro, ndr) a causa dei danni del sisma del 2012 – riflette don Zanella -, che vedrà per due anni coperta da impalcatura la facciata su corso Martiri della libertà, oltre a lavori significativi al tetto e alle altre facciate”.
Altri cantieri in Diocesi
Nel frattempo si è conclusa la gara per il Convento (ex chiostro) della Basilica di Santa Maria in Vado a Ferrara, per il quale inizieranno a breve i lavori di ripristino con miglioramento sismico. E’ la ditta “AHRCOS” di Bologna ad essersi aggiudicata i lavori, che vedono un importo di quasi 1milione e 700mila euro. Per quanto riguarda invece la chiesa di Mizzana, “siamo in attesa di alcuni riscontri su alcuni aspetti dei lavori che andranno rivisti”, mentre per la chiesa di Burana “i lavori sono ancora in fase di ultimazione: la speranza è di riaprirla a settembre”. Già iniziati i lavori anche nella chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine e nell’Oratorio di san Domenico a Stellata di Bondeno con la ditta “Cooperativa Edile Artigiana” di Parma. Discorso simile per la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Bondeno, dov’è impegnata la ditta “Cooperativa Muratori” di San Felice sul Panaro, e per la non facile ricostruzione della chiesa dell’Assunzione di Maria Santissima di Ponte Rodoni. Infine, conclusi i lavori sulla chiesa di Cocomaro di Focomorto: obbligatorio, però, in questo periodo, il rinvio – a data da destinarsi – della riapertura ufficiale.
Andrea Musacci
Pubblicato su “la Voce di Ferrara-Comacchio” del 13 marzo 2020
Due grandi musei omaggiano il pittore ferrarese Filippo De Pisis. Dallo scorso ottobre al prossimo giugno due mostre a lui dedicate sono in programma nelle città dove l’artista ha abitato per alcuni anni. E parte delle opere provengono dall’archivio delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara. Le esposizioni, in un certo senso tra loro complementari, vogliono rendere omaggio a de Pisis a più di trent’anni dalla storica mostra di Palazzo Reale a Milano. Il prestito del Museo d’arte moderna e contemporanea “de Pisis” di Ferrara è frutto della proficua collaborazione avviata già da tempo con il Museo del Novecento che ha più volte prestato proprie importanti opere alle rassegne di Palazzo dei Diamanti. Dal 4 ottobre fino al 1° marzo, il Museo del Novecento in piazza del Duomo a Milano (dove de Pisis ha vissuto tra il ’39 e il ‘43) ha ospitato – per la curatela di Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon – oltre 90 dipinti dell’artista, dieci dei quali provenienti dal GAM ferrarese: “Natura morta ‘alla dolce Patria’ ” (olio su tela, 1932), “Natura morta con melanzana (Natura morta con frutta sulla credenza)” (olio su tela, 1943), “La lepre” (olio su tela, 1933), “La bottiglia tragica” (olio su cartone, 1927), “La Coupole” (olio su cartone, 1928), “Natura morta col martin pescatore” (olio su cartone, 1925), “Natura morta davanti alla finestra (Natura morta sul tavolo)” (olio su tela, 1951), “Il gladiolo fulminato” (olio su cartone incollato a compensato, 1930), “Ritratto di Allegro” (olio su cartone incollato su tavola, 1940), “La falena” (olio su cartone applicato su tavola, 1945). Il 20 marzo al Museo Nazionale di Palazzo Altemps a Roma (a pochi passi da Piazza Navona) – città dove l’artista ha vissuto dal 1919 al ’25 -, avrebbe invece dovuto inaugurare (fino al 21 giugno) la mostra curata da Pier Giovanni Castagnoli e Alessandra Capodiferro con 26 dipinti e diverse opere su carta e acquerelli. Per questa seconda esposizione, dal GAM di Ferrara, oltre alle ultime cinque opere sopraelencate presenti anche a Milano, provengono sette opere su carta: “Gambe e torso di nudo seduto” (s.d.), “Ritratto di ragazzo (Chicchi)” (1930), “Ritratto di ragazzo” (1930), “IV: Nudo sulla pelle di tigre (Robert)/ V: Nudo sulla pelle di tigre” (c. 1931), “Ritratto di ragazzo (il dalmata)” (1930), “Gambe di nudo disteso (Emile)”, (1928), “Gambe di nudo disteso”, (1928).