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Dire la verità parlando col cuore

20 Feb

L’incontro annuale del Vescovo coi giornalisti: «più attenzione ai temi della sicurezza sociale»

«Parlare col cuore» come normale conseguenza dell’ascolto e dell’incontro con le persone. È questo il tema al centro del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Tema ripreso lo scorso 14 febbraio anche a Ferrara in occasione dell’annuale iniziativa dell’UCSI – Unione Cattolica Stampa Italiana per la Festa del Patrono San Francesco di Sales, alla presenza del nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego. L’appuntamento si è tenuto nella chiesa di Santo Stefano a Ferrara e ha visto prima la S. Messa e poi un momento di confronto del Vescovo con i giornalisti. 

«Non sempre l’informazione tratta quanto dovrebbe i temi della sicurezza sociale: ci vuole una visuale più ampia», ha riflettuto il Vescovo nell’incontro. «Il nostro è un territorio in sofferenza, con un calo importante della popolazione anche nel capoluogo». Critica a nuove trivelle per il gas nell’Adriatico, finanziamenti alle scuole paritarie, aumento della povertà e violenza sulle donne: sono, questi, per mons. Perego, alcuni dei temi sociali su cui la stampa dovrebbe porre maggiormente l’attenzione. 

«Recentemente – ha proseguito – mi sono incontrato coi Vescovi di Chioggia e Rovigo per contrastare il progetto delle trivelle nell’Adriatico: il rischio è che i nostri Lidi scompaiano. Il territorio va, invece, salvaguardato, soprattutto per le future generazioni». Il Vescovo ha poi posto l’accento sulla scarsità dei finanziamenti pubblici per le scuole paritarie («facendo così venir meno il principio di sussidiarietà»), sul tema della violenza sulle donne, sull’aumento della povertà causato anche dalle sempre più frequenti separazioni e divorzi. Tutti problemi di sicurezza sociale che però spesso non trovano abbastanza spazio sui giornali. E che vanno affrontati soprattutto «a livello educativo», per contrastare anche «la crescente disaffezione alla politica che abbiamo visto alle recenti elezioni regionali».

Nell’omelia mons. Perego ha invece riflettuto su come «la comunicazione del Vangelo serve a tutti per conoscere la ricchezza della presenza di Dio nella storia. Vangelo e storia s’incontrano, come Vangelo e cronaca, non perché il Vangelo debba condizionare la lettura della storia e dei fatti di cronaca, ma perché nella lettura e nella comunicazione dei fatti, con libertà, si possa “parlare con il cuore”, non esasperare i fatti, non distruggere le persone, non generare conflittualità. Troppe volte – sono ancora sue parole – più che “parlare con il cuore” si parla, si comunica con una pregiudiziale – politica, sociale, culturale – che esaspera, fino a falsare, aspetti, situazioni, relazioni. La spersonalizzazione della notizia – ha proseguito – rischia di considerare anche le persone oggetti di indagine, più che soggetti con cui entrare in relazione: da vedere, ascoltare e con cui parlare».

«Ogni anno aumentano i problemi economici della stampa, quindi anche di quella diocesana», ha invece riflettuto Alberto Lazzarini, Presidente UCSI Ferrara. «Ma abbiamo ancora il dovere, a maggior ragione oggi, di diffondere i nostri valori cristiani, di dire la verità». Di un’informazione che «dia voce alla realtà, senza artefarla, per far emergere la verità», ha parlato anche Francesco Zanotti, neo Presidente UCSI Emilia-Romagna: «”parlare col cuore” – ha spiegato – significa mettere tutti noi stessi nel nostro lavoro. L’UCSI lo immagino come un luogo dove poterci incontrare e confrontare, comprendendo che si tratta di un cammino che stiamo compiendo insieme». 

Andrea Musacci

Pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 24 febbraio 2023

La Voce di Ferrara-Comacchio

Giornalisti in festa per il patrono

1 Feb

pubbIeri pomeriggio in Cattedrale si è svolta la tradizionale messa annuale, organizzata dall’Unione Stampa Cattolica di Ferrara (presieduta da Alberto Lazzarini) insieme all’Associazione Stampa Ferrara, per festeggiare San Francesco di Sales patrono dei giornalisti, la cui festività ricorre il 24 gennaio. La Santa Messa, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, è stata celebrata dall’Arcivescovo mons. Luigi Negri insieme al Vicario generale mons. Massimo Manservigi, assistente ecclesiale Ucsi Ferrara, e a Mons. Enrico d’Urso.

Nel corso dell’omelia, Mons. Negri ha spiegato come «Cristo abbia scelto di avvicinarsi all’uomo nell’ambito della comunicazione non in modo astratto, intellettualistico, ma attraverso la vita di una persona», il santo di Sales.

Quest’ultimo aveva infatti ricevuto «una chiamata straordinaria, che lo faceva bruciare di amore per Cristo, e che nel suo tempo, con fede e carità, gli permise di annunciare il Vangelo. Perciò per possedere il cuore della comunicazione, per comunicare la verità di Gesù Cristo, bisogna imitare la profondità della fede del patrono».

Dopo la funzione, ha avuto luogo un momento di riflessione tra i giornalisti presenti, insieme all’Arcivescovo e ad alcuni rappresentanti dell’Ucsi e dell’Ordine dei Giornalisti regionale. Nel corso dell’incontro, Mons. Negri ha riflettuto sul ruolo dell’informazione in occasione di casi di gravità assoluta come il duplice omicidio di Pontelangorino, nel quale «è emersa la necessità di una rinnovata educazione, a fronte di una realtà che dice del vuoto di valori presente anche nella nostra provincia».

Andrea Musacci

Pubblicato (in versione ridotta) su la Nuova Ferrara l’01 febbraio 2017

Giornalismo, verità, etica a Casa Cini

2 Mar

P1000081Quello dell’informazione giornalistica è un tema delicato vista la possibilità di porsi o a servizio della verità o della sua mistificazione. Su questa questione è ruotata la tavola rotonda svoltasi venerdì alle 21 all’Istituto Casa Cini dal titolo “Comunicazione: servizio all’uomo, servizio alla verità”. È stato Alberto Lazzarini dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti ad introdurre uno dei discorsi più importanti: il messaggio del 2008 di Benedetto XVI per la XLII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Un testo definito “epocale” dallo stesso don Manservigi, direttore de La voce di Ferrara – Comacchio, nel quale Ratzinger mette in guardia dal rischio che i mezzi di comunicazione “si trasformino […] in sistemi volti a sottomettere l’uomo”, usati “per fini ideologici o per la collocazione di prodotti di consumo.” Il rischio, ha proseguito don Manservigi, è che la comunicazione non “rappresenti la realtà, ma la determini”. Per questo, tornando al testo di Benedetto XVI, è più che mai necessaria “un’info-etica così come esiste la bio-etica.”

Sul tema della velocità delle informazioni si è invece soffermato Cristiano Bendin de Il resto del Carlino citando le parole di  Papa Francesco su come “la velocità dell’informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta”. Mentre Dalia Bighinati di Telestense ha parlato dei diversi condizionamenti a cui sono soggetti i media, Stefano Scansani, direttore de la Nuova Ferrara, ha provocato il pubblico e gli interlocutori sottolineando l’assenza nel dibattito dei rappresentanti dell’informazione via web: noi siamo il giornalismo storico – ha proseguito – ma manca la controparte: loro che idea hanno della verità e del giornalismo?”

Mons. Negri ha colto il cuore del tema nella questione antropologica, nell’essenza reale dell’uomo, nella “difesa da parte della comunicazione della persona e della sua dignità”. La questione in quanto antropologica è anche educativa, bisogna cioè chiedersi “chi educa il giornalista a essere uomo? Sentitevi dentro – ha proseguito il Vescovo – un cammino di educazione, la verità dev’essere l’impegno della vita, sentitevi sfidati ad un’umanizzazione, a crescere come uomini nella ricerca della verità”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 02 marzo 2014

(nella foto, da sinistra: Cristiano Bendin, Alberto Lazzarini, Mons. Luigi Negri, Dalia Bighinati, Stefano Scansani, Don Massimo Manservigi)