Come superare un’era come la nostra, nella quale sembra dominare un offuscamento collettivo che ci impedisce di tutelare tanto l’ambiente naturale quanto la nostra cultura? Su questo ragionamento prende le mosse la personale fotografica “L’era successiva” di Mariella Bettineschi, inaugurata sabato alla Mazzacurati Fine Art in c.so Martiri della Libertà, 75 a Ferrara.
Come mi ha spiegato l’artista, le opere nascono nei primi anni della crisi economica globale ancora in corso. In un’epoca di perdita del senso delle cose, a rischio di sparizione sono tanto i luoghi della trasmissione e dell’elaborazione del sapere (come la Biblioteca Marciana di Venezia, la Biblioteca Casanatense di Roma, ma anche capolavori architettonici come la Cattedrale e il Castello di Ferrara), quanto la natura incontaminata (boschi, stagni), quindi tanto la creazione umana, quanto la creazione divina. Le accecanti nubi che incombono sui boschi come sulle biblioteche rappresentano forse l’obnubilamento della nostra mente e dei nostri occhi, una distorta percezione della realtà.
“L’era successiva”, titolo dell’esposizione, sarà invece, secondo la Bettineschi, rappresentata da una rinnovata presenza, a tutti i livelli, della centralità dello sguardo femminile, da quel corpo che partecipa alla creazione divina, da colei che possiede, col suo sguardo raddoppiato, una lungimiranza e una profondità necessarie per dare all’esistenza un’epoca di rinnovamento culturale e spirituale.
La mostra, curata da Vittoria Coen, è visitabile fino al 18 maggio dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30, chiuso il giovedì, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.
Qui sotto alcune mie foto delle opere in mostra.
Andrea Musacci