
L’incontro annuale del Vescovo coi giornalisti: «più attenzione ai temi della sicurezza sociale»
«Parlare col cuore» come normale conseguenza dell’ascolto e dell’incontro con le persone. È questo il tema al centro del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Tema ripreso lo scorso 14 febbraio anche a Ferrara in occasione dell’annuale iniziativa dell’UCSI – Unione Cattolica Stampa Italiana per la Festa del Patrono San Francesco di Sales, alla presenza del nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego. L’appuntamento si è tenuto nella chiesa di Santo Stefano a Ferrara e ha visto prima la S. Messa e poi un momento di confronto del Vescovo con i giornalisti.
«Non sempre l’informazione tratta quanto dovrebbe i temi della sicurezza sociale: ci vuole una visuale più ampia», ha riflettuto il Vescovo nell’incontro. «Il nostro è un territorio in sofferenza, con un calo importante della popolazione anche nel capoluogo». Critica a nuove trivelle per il gas nell’Adriatico, finanziamenti alle scuole paritarie, aumento della povertà e violenza sulle donne: sono, questi, per mons. Perego, alcuni dei temi sociali su cui la stampa dovrebbe porre maggiormente l’attenzione.
«Recentemente – ha proseguito – mi sono incontrato coi Vescovi di Chioggia e Rovigo per contrastare il progetto delle trivelle nell’Adriatico: il rischio è che i nostri Lidi scompaiano. Il territorio va, invece, salvaguardato, soprattutto per le future generazioni». Il Vescovo ha poi posto l’accento sulla scarsità dei finanziamenti pubblici per le scuole paritarie («facendo così venir meno il principio di sussidiarietà»), sul tema della violenza sulle donne, sull’aumento della povertà causato anche dalle sempre più frequenti separazioni e divorzi. Tutti problemi di sicurezza sociale che però spesso non trovano abbastanza spazio sui giornali. E che vanno affrontati soprattutto «a livello educativo», per contrastare anche «la crescente disaffezione alla politica che abbiamo visto alle recenti elezioni regionali».
Nell’omelia mons. Perego ha invece riflettuto su come «la comunicazione del Vangelo serve a tutti per conoscere la ricchezza della presenza di Dio nella storia. Vangelo e storia s’incontrano, come Vangelo e cronaca, non perché il Vangelo debba condizionare la lettura della storia e dei fatti di cronaca, ma perché nella lettura e nella comunicazione dei fatti, con libertà, si possa “parlare con il cuore”, non esasperare i fatti, non distruggere le persone, non generare conflittualità. Troppe volte – sono ancora sue parole – più che “parlare con il cuore” si parla, si comunica con una pregiudiziale – politica, sociale, culturale – che esaspera, fino a falsare, aspetti, situazioni, relazioni. La spersonalizzazione della notizia – ha proseguito – rischia di considerare anche le persone oggetti di indagine, più che soggetti con cui entrare in relazione: da vedere, ascoltare e con cui parlare».
«Ogni anno aumentano i problemi economici della stampa, quindi anche di quella diocesana», ha invece riflettuto Alberto Lazzarini, Presidente UCSI Ferrara. «Ma abbiamo ancora il dovere, a maggior ragione oggi, di diffondere i nostri valori cristiani, di dire la verità». Di un’informazione che «dia voce alla realtà, senza artefarla, per far emergere la verità», ha parlato anche Francesco Zanotti, neo Presidente UCSI Emilia-Romagna: «”parlare col cuore” – ha spiegato – significa mettere tutti noi stessi nel nostro lavoro. L’UCSI lo immagino come un luogo dove poterci incontrare e confrontare, comprendendo che si tratta di un cammino che stiamo compiendo insieme».
Andrea Musacci
Pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 24 febbraio 2023

Il giusto equilibrio tra l’urgenza di una denuncia e di una sensibilizzazione che sia forte, e, dall’altra parte, la necessità di non creare paralizzanti timori nelle persone, ma di far loro comprendere come la situazione del nostro pianeta è sì molto seria ma non per questo affrontabile e migliorabile. E’ stata questa la linea che i diversi relatori alternatisi la mattina di sabato 25 maggio in Municipio a Ferrara, hanno privilegiato. Nella Sala del Consiglio Comunale si è svolto il Seminario pubblico dal titolo “Cambiamenti climatici e informazione: i ruoli e le azioni possibili di istituzioni, cittadini e media”. L’incontro, moderato dal Responsabile Ufficio Stampa del Comune, Alessandro Zangara, è stato organizzato dall’Ordine Giornalisti e della Fondazione Giornalisti dell’Emilia-Romagna insieme all’Ufficio Stampa stesso e in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Museo civico di Storia Naturale di Ferrara. “Il clima, certo, da sempre subisce modificazioni significative, anche nel nostro territorio, ma in questo periodo storico è importante analizzare i co-effetti dell’azione della natura e di quella dell’uomo”, ha esordito Stefano Mazzotti, ricercatore e responsabile del Museo di Storia Naturale locale. “Dagli anni ’80 del secolo scorso l’uomo ha immesso nell’atmosfera molta più CO2 rispetto a prima”. Per questo, gli scienziati dovrebbero “alzare la voce”, farsi sentire di più riguardo a questa vera e propria “crisi climatica, a questa situazione davvero drammatica, descritta come tale da innumerevoli riviste scientifiche almeno dal 2015. Sempre più frequenti e acute saranno situazioni come quelle vissute nel nostro Paese di bruschi cali di temperatura in stagioni primaverili, o, al contrario, com’è accaduto a inizio maggio, di temperature di 30° in Siberia e di 15° in Groenlandia. Fino al 2050 è previsto a livello globale un aumento di 2°, ma potrebbero essere anche di più”, ha proseguito Mazzotti. “E’ già in atto l’estinzione di diverse specie animali (insetti, anfibi, piccoli mammiferi e coleotteri, ad esempio), con tutte le ulteriori conseguenze di ciò sull’ecosistema. Risulta poi che l’estinzione di alcune speci di vertebrati sia 114 volte più veloce rispetto al passato. L’Homo Sapiens – ha concluso – è paragonabile a un meteorite sul pianeta terra per quello che sta scatenando”. Alessandro Bratti, direttore generale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), ha scelto, invece, di porre maggiormente l’accento sui cambiamenti positivi da parte di cittadini e istituzioni nell’affrontare il problema. “L’Unione Europea – ha spiegato – si è posta l’obiettivo di riduzione delle emissioni climalteranti di almeno il 20% entro il 2020 e di almeno il 40% entro il 2030 (per l’Italia del 33%, in quanto varia da Paese a Paese), rispetto al 1990. Nel 2017 la temperatura media in Italia risultava maggiore di 1,30° (+1,20° a livello globale), mentre dal 1981 l’aumento era di 0,36°”. Due, però, sono i dati positivi: “nel nostro Paese nel primo trimestre del 2019 si registra una diminuzione di emissioni di gas serra pari allo 0,4%, grazie soprattutto al decremento dei consumi di gas a livello domestico e dei trasporti, e nonostante il lieve aumento del PIL (+0,1%). Inoltre, nella nostra penisola è in aumento la quota di energia da fonti rinnovabili (dati 2016-’17). Gli effetti positivi di tutto ciò, è normale, si vedranno a distanza di anni, di decenni”. Gli ultimi due interventi della mattinata si sono concentrati sul ruolo fondamentale dell’informazione e della comunicazione. Elena Stramentinoli, redattrice della RAI, già inviata del programma d’inchiesta “Presa Diretta”, ha spiegato com’è “molto bassa la percentuale di notizie sui media riguardanti l’ambiente, e di queste una buona parte riguardano il meteo, o la cronaca”. Di solito, poi, l’informazione tratta questa tematica usando “toni catastrofici, allarmistici, calcando molto sull’emotività, mentre sarebbe importante apporofondire, spiegare meglio i vari nessi causa-effetto, non giocando sulle reazioni di angoscia e di sconforto dei cittadini” che non fanno comprendere come il tema sia complesso, la situazione grave, ma affrontabile e risolvibile. Per questo sarebbe utile proporre esempi e azioni positive, concrete, e, non meno importante, “supportate scientificamente”. Infine, l’ultimo intervento è spettato a Sergio Gessi, giornalista e docente del corso di “Etica della comunicazione” all’Università di Ferrara, il quale, fra le varie riflessioni, ha ragionato sull’importanza di avere nelle redazioni dei giornali esperti di tematiche ambientali.
“Come vivi senza colpevolezza se hai consapevolezza?”: così recitava uno dei tanti cartelli issati da alcuni giovani studenti ferraresi la mattina di venerdì 24 maggio per il secondo “Sciopero globale per il clima”. Circa 200 ragazze e ragazzi – molte meno rispetto al primo Sciopero, a metà marzo, ma non meno “agguerriti” – sono scesi lungo le strade della nostra città per la seconda mobilitazione di “Fridays for future” volta a sensibilizzare sull’emergenza climatica, sulle cause che l’hanno provocata e sulle possibili soluzioni. Il corteo è partito da piazza Castello diretto al parco Giordano Bruno, passando per Largo Castello, corso Giovecca, via Palestro, Porta Mare, corso Ercole I d’Este, pedonale dalla Casa del Boia, viale Belvedere, corso Porta Po, via Cittadella, attraversamento viale Cavour, corso Isonzo e via Poledrelli.
“Siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana” è il titolo del Messaggio di Papa Francesco per la 53esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni, quest’anno in programma il 2 giugno.