Fino a sabato prossimo nella Galleria Artè Primaluce (in Via Ripagrande, 84 a Ferrara) è possibile ammirare le sculture di Donato Ungaro, artista classe ’60 nato in Francia e residente a Taviano (LE). Nadia Celi, curatrice, ci accompagna tra queste forme sinuose, calde e delicate che richiamano la scultura simbolista in quanto “è lo spazio a penetrare nella scultura, non questa a occuparlo”. Diverse opere presentano, però, alcune “facce” bruciate, a voler rappresentare la dualità dell’essere e della creazione: l’interno corrotto fa da contraltare all’apparenza esteriore, pulita e presentabile. Questo si vede, ad esempio, in due opere che si richiamano a vicenda, per contrasto, “Il nulla” e “Passaggio di stato”, oppure nell’affascinante “Angeli”, che svela il suo lato demoniaco, “the dark side of the moon”. “Passaggi di luce”, dunque, che esaltano le “Illusioni” del reale. Ma la trasformazione del femminile (in “Evoluzione vita”), che è il ciclo della vita, sa ridonare senso e pregnanza a queste insolubili contraddizioni. La mostra è visitabile da lunedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.30 (sabato fino alle 18.30).
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 22 febbraio 2015