Tag Archives: Mons. Luigi Negri

Giornata per la Vita: “contrastare la cultura di morte”

2 Feb

Emilia-Romagna terza in Italia per aborti. SAV: segnali di nichilismo.

Giornata per la vita 2015“Solidali per la vita. Sfide e modelli per il tempo difficile” è il titolo della 37° “Giornata per la Vita” svoltasi ieri e promossa dal Servizio di Accoglienza alla Vita. Dopo la S. Messa alle 11.30 in Cattedrale, celebrata da Mons. Luigi Negri, alle 15.30 ha avuto luogo il convegno in Sala Estense. L’incontro si è aperto con il saluto della presidente del Sav Maria Chiara Lega e si è concluso con  l’intervento di Laura Molla, figlia di Santa Gianna Beretta Molla.

Chiara Mantovani invece ha iniziato spiegando come oggi molti delitti (e desideri) sono definiti “diritti” da una cultura della morte che “chiama bene ciò che è male”. A questa ideologia che scarta la vita ritenuta indegna e che coltiva una “passione per la morte”, bisogna rispondere con testimonianze vere. Nel 2012, ha proseguito Mantovani, vi sono stati 103.191 aborti, e la nostra regione è al terzo posto a livello nazionale. Anche la pratica dell’utero in affitto, della fecondazione eterologa e l’ideologia gender sono tasselli di questo nichilismo .

Giornata per la vita 2015 - 2Mons. Negri ha spiegato come la vita umana sia “il dono di Dio, dunque va oltre se stessa, e per questo è indisponibile a ogni potere umano”. L’importanza dell’educazione ha portato il ragionamento del Vescovo a sottolineare la necessità di recuperare la Dottrina Sociale della Chiesa e a “vivere la tradizione cristiana come realtà attuale e originale, non come nostalgia”. Portare la verità cristiana (che è di per sé inclusiva) nel mondo significa quindi “essere critici” verso questa “mentalità volgare e diffusa, che è la cultura della morte”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 02 febbraio 2015

(Foto di Andrea Tosini)

Curatela e prefazione de “I promessi sposi nostri contemporanei” di Mons. Luigi Negri

4 Dic

Copertina libroNei mesi scorsi ho avuto l’onore di curare testo e note del libro “I promessi sposi nostri contemporanei. Sette incontri sui personaggi del Manzoni”, oltre che di scriverne la prefazione.

E’ un’opera (con DVD allegato) che raccoglie le sette conferenze di Mons. Luigi Negri dedicate alla visione cristiana dei personaggi de “I promessi sposi”.
Il cofanetto (libro+DVD), edito da Mimep Docete, si può trovare a un prezzo economico su Amazon.it, Ibs.it, Libreria universitaria e sul sito di Mimep Docete.

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I promessi sposi sono come uno specchio dell’epopea del popolo cristiano a cui ciascuno è chiamato a partecipare da reale protagonista.

Circostanze liete e negative, orrori dell’odio e consolazioni della bontà in un intreccio di incontri guidati dai fragili propositi umani e dalla forte presenza dell’agire di Dio nella storia.” (Mons. Luigi Negri)

 

All’Uci Cinemas proiezione del film “Cristiada”

13 Nov

CristiadaOggi alle 20.30 presso l’Uci Cinemas in via Darsena, 73 a Ferrara vi sarà la proiezione del film “Cristiada”, con Andy Garcia, Eva Longoria e Peter O’Toole. Prima della proiezione interverranno Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara – Comacchio, Chiara Sapigni, Assessore del Comune di Ferrara e Cristiano Bendin, Caporedattore de Il Resto del Carlino.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 13 novembre 2014

Dialogo tra Mons. Negri e Lucio Rossi tra scienza e fede

30 Ott

c46b1-negri“Che cos’è la realtà? Come conoscerla?” è il titolo dell’incontro in programma stasera alle ore 21 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Matematica e Informatica, in via Machiavelli, 30 a Ferrara. Due i relatori d’eccezione per questa iniziativa a cavallo tra scienza e fede: il Prof. Lucio Rossi, del CERN di Ginevra e S. E. Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Il dialogo tra i due prenderà le mosse da alcune domande fondamentali per l’essere umano, sul rapporto tra realtà e conoscenza, fede e ragione, vita e sapere. L’evento è organizzato dall’Associazione studentesca universitaria Student Office di Ferrara e CAM (Centro Accoglienza Matricole), in collaborazione con Centro Culturale “L’Umana Avventura”, Fondazione Enrico Zanotti, e con il contributo dell’Università degli Studi di Ferrara.

Lucio Rossi è Capo del “Magnets, Cryostats and Superconductors Group” al CERN di Ginevra, e dal 1992 è professore associato del Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano. Inoltre, dal 1989 collabora con il CERN per lo sviluppo e la costruzione dei primi magneti prototipo per LHC (The Large Hadron Collider), strumento che ha portato nel 2012 alla scoperta del Bosone di Higgs.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 30 ottobre 2014

Il vescovo Negri esalta la testimonianza di Sambi

26 Ago

2014-08-25 16.36.42La 35° edizione del Meeting di Rimini, “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo”, ha visto ieri pomeriggio la partecipazione di Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, alla presentazione del libro “Pietro Sambi. Nunzio di Dio”, di Valerio Lessi (Ed. Cantagalli). All’Eni Caffè Letterario, nella sede di Rimini Fiera, Mons. Negri ha discusso della figura di questo Vescovo e importante diplomatico della Santa Sede insieme all’autore, a Mons. Silvano Maria Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede per le Nazioni Unite, e a Camillo Fornasieri, Direttore del Centro Culturale di Milano. Sambi amava definirsi “sacerdote per vocazione, storico per formazione, diplomatico per obbedienza”. Mons. Negri, dopo aver ricordato il primo incontro con Sambi, avvenuto a Gerusalemme, ha concentrato il discorso proprio sul senso della parola “obbedienza”, essenziale per gli ecclesiastici. “Non c’é fede senza obbedienza”, ha proseguito Mons. Negri, “la valorizzazione dell’umano avviene attraverso l’abbandono di sè a una misura piú grande di sè, alla volontà di Dio e al suo corpo, la Chiesa”.

Oggi alle 17, nella stessa sede, il Vescovo parteciperà alla presentazione del libro “I più non ritornano. Diario di ventotto giorni in una sacca sul fronte russo (inverno 1942-43)” di Eugenio Corti (Ed. Ares). Gli altri relatori saranno Cesare Cavalleri, Direttore delle Edizioni Ares, Vanda Corti, Moglie di Eugenio Corti, Paola Scaglione, scrittrice e Camillo Fornasieri, Direttore del Centro Culturale di Milano.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 26 agosto 2014

Mons. Negri, lunedì e martedì la ribalta del Meeting di CL a Rimini

21 Ago

c46b1-negriIeri l’arcivescovo di Ferrara, Luigi Negri, ha inviato una lettera di  cordoglio a Papa Francesco per il tragico incidente che ha coinvolto alcuni suoi familiari in Argentina. Sempre ieri si è avuta la conferma che l’arcivescovo sarà presente lunedì 25 e martedì 26 agsto alla 35° edizione del Meeting di Rimini, dal titolo “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo”, per partecipare a due eventi. Lunedì alle 15 all’Eni Caffè Letterario A3, dopo l’incontro “La lezione di Obama. Come vincere le elezioni nell’era della politica 2.0 ”, vi sarà l’invito alla lettura dal titolo “Pietro Sambi. Nunzio di Dio”. La presentazione del libro di Valerio Lessi (Ed. Cantagalli) vedrà la partecipazione, oltre che di Mons. Luigi Negri, anche di Mons. Silvano Maria Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede per le Nazioni Unite. Introdurrà il dibattito Camillo Fornasieri, Direttore del Centro Culturale di Milano.

Domani Martedì alle 17, nella stessa sede, vi sarà l’incontro “Quale futuro per l’Europa? Percorsi per una rinascita” e a seguire la presentazione del libro “I più non ritornano. Diario di ventotto giorni in una sacca sul fronte russo (inverno 1942-43)” di Eugenio Corti (Ed. Ares). A quest’ultimo incontro, oltre a Mons. Luigi Negri, parteciperanno Cesare Cavalleri, Direttore delle Edizioni Ares, Vanda Corti, Moglie di Eugenio Corti, Paola Scaglione, Scrittrice. Introdurrà Camillo Fornasieri, Direttore del Centro Culturale di Milano.

Come ogni anno, anche l’edizione 2014 del Meeting – in programma fino al 30 agosto nella sede di Rimini Fiera – vede la partecipazione di importanti personalità della politica, dell’economia, della cultura e della società, “sarà l’esperienza di un viaggio verso le periferie del mondo e dell’esistenza, in cui paragonarsi con le sfide che la realtà pone”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 agosto 2014

Addio alle suore a Codifiume

7 Lug

chiesa codifiumeLe suore, nel piccolo paese di Santa Maria Codifiume, erano arrivate nel settembre del 1973. Dopo 41 anni di servizio, abbandoneranno la parrocchia e l’asilo che hanno gestito con amore e dedizione. Venerdì alle 18 nella Chiesa dedicata a S. Maria Maddalena vi è stato l’appuntamento per salutare e ringraziare suor Cinzia, suor Vittorisa e suor Marta, alla presenza del Vescovo Mons. Luigi Negri. Prima della funzione religiosa, sono intervenuti Don Andrea Martini, parroco del paese, la Madre Superiora delle Piccole Suore della Sacra Famiglia e lo stesso Vescovo. Quest’ultimo, rivolgendosi alle suore, ha posto l’accento sulla “creatività di fede e di umanità che si è espressa nella vostra opera”. Esse, ha proseguito, “con umiltà e con fecondità di spirito hanno risposto alla fame di Dio” di questa comunità. “Nel silenzio e nella preghiera non vi siete sottratte alla vostra missione”, con spirito di sacrificio. Alla messa, celebrata dal Vescovo e concelebrata da Don Andrea Martini, erano presenti anche il Sindaco di Argenta Antonio Fiorentini e il presidente del Consiglio di Partecipazione Luciano Baraldi. Dal mese di settembre, l’asilo verrà affidato alla cooperativa Consorzio Sì di Ferrara.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 06 luglio 2014

Dall’assenza di Dio alla verità nella speranza. Testo intervento presentazione “Il sangue di Abele”, 17/06/2014.

18 Giu

Il-sangue-di-abele-frontIeri sera, 17 giugno, sono stato invitato a relazionare per la presentazione del libro di Padre Zef Pllumi, “Il sangue di Abele”, curato da Keda Kaceli.

Tra i relatori, oltre a me, era presente la stessa Kaceli, Fausto Tagliani e Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Don Massimo Manservigi ha introdotto la serata.

Questo il testo del mio intervento.

“Buonasera a tutti. Ringrazio innanzitutto Don Manservigi, Mons. Negri e Keda Kaceli per avermi invitato stasera.

C’è un grido che esce istintivo dalla bocca di Padre Zef: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», lo stesso grido di Gesù sulla croce (Mt 27,46). E in effetti il racconto di quegli anni nell’Albania comunista sembra dimostrare in modo netto la vittoria, il dominio del male, del maligno, attraverso una visione materialista e nichilista dell’uomo. Uomo che – come nei campi di concentramento nazisti o in quelli staliniani – è ridotto a pura materia inerme, a mero oggetto da chi aveva – per usare le parole di Hannah Arendt – una «pretesa di dominio assoluto sull’uomo» (“Le origini del totalitarismo”, 599). È il male radicale, insomma. Sembra che Dio sia assente, lontano, silente.

Tanti sono gli esempi che potrei fare, descritti con coraggio e precisione nel libro: ribelli anticomunisti bruciati vivi nei fienili, le unghie dei prigionieri strappate con delle tenaglie, altri prigionieri costretti a bere la propria urina per non morir di sete, altri ancora sepolti vivi nel fango, l’uso di scariche elettriche…e mi fermo qui, ma c’è anche di peggio…«Per me tutto era solo buio e tenebra» (130), dice Padre Zef a un certo punto del libro.

Sono situazioni disumane che molti cristiani hanno vissuto e vivono ancora oggi. Alcuni cristiani, come ha ricordato Papa Francesco lo scorso 4 marzo durante un’omelia a Santa Marta, infatti ancora oggi semplicemente «sono condannati perché hanno una Bibbia. Non possono [nemmeno] fare il segno della croce».

Solo poche settimane fa l’associazione “Open Doors” (ong nata negli USA) ha pubblicato l’ennesimo rapporto sulle persecuzioni anticristiane nel mondo in un periodo di tempo limitato – dal primo novembre 2012 al 31 marzo 2014. Complessivamente, in un lasso di tempo di soli 17 mesi, nel mondo sono stati 5.479 i fedeli cristiani uccisi, con una media di 322 al mese. Tra chiese, negozi e abitazioni si contano 3.641 edifici distrutti e 13.120 atti di violenza…e c’è da considerare che queste stime sono al ribasso e non considerano paesi quasi inaccessibili dove le persecuzioni sono difficili da quantificare come Corea del Nord, Eritrea, Iran e Cina.

Anche in Occidente sempre di più cresce un ‘fastidio’ verso i cristiani, verso le radici più profonde della nostra cultura – italiana, europea e occidentale. Esistono cioè anche modi ‘non violenti’ per sradicare la religione da un popolo, da una terra, da una storia. Non voglio dilungarmi troppo su questo punto ma cito solo un passaggio – emblematico – di un’intervista rilasciata pochi mesi fa da Paolo Flores d’Arcais, filosofo e direttore della rivista MicroMega: «Va negato radicalmente – dice Flores d’Arcais – e in modo sistematico ogni ruolo pubblico delle religioni nella democrazia, perché qualsiasi [loro] ruolo pubblico minaccia e mette a repentaglio elementi essenziali del sistema democratico». Egli auspica, di conseguenza, per Dio l’«esilio dorato nella sfera privata della coscienza». Benedetto XVI in “Deus caritas est” (2009) definiva questo umanesimo che esclude Dio un«umanesimo disumano».

Eppure, nonostante tutto, tante persone come Padre Zef e come tanti cattolici albanesi, di cui il libro parla, hanno continuato fino all’ultimo a testimoniare la propria fede, non hanno abdicato al ‘pensiero unico’ che il Potere imponeva loro. Hanno, cioè, al contrario di Pilato, continuato a porsi la domanda «Che cos’è la verità?» (Giovanni 18,38). Invece, secondo molti oggi la ricerca della verità è diventata qualcosa di futile o di pericoloso per il vivere comune. La verità impaurisce il Potere, il Potere di quegli uomini che si credono Dio.

La ricerca della verità però non può non essere collegata al concetto di speranza. San Paolo, nella “Prima lettera ai Tessalonicesi” (4,13), dice loro: Non dovete «affliggervi come gli altri che non hanno speranza». La speranza, insomma, sembra poter vincere, sembra poter avere l’ultima parola sul Male.

Trattando dei primi martiri della chiesa, Benedetto XVI nell’enciclica “Spe Salvi”, parla di due basi, di due sostanze della vita dell’uomo. Dice che i martiri hanno sopportato le persecuzioni «perché comunque ritenevano questa sostanza materiale [la loro vita terrena], trascurabile. Potevano abbandonarla, perché avevano trovato una ‘base’ [una sostanza] migliore per la loro esistenza – una base – dice Benedetto XVI – che rimane e che nessuno può togliere». Questa ‘base migliore’ è la fede, una fede forte nella verità.

In conclusione,vorrei citare le parole di un giornalista [de La Stampa], Domenico Quirico, rapito il 9 aprile 2013 mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, poi liberato l’8 settembre 2013, dopo cinque mesi di sequestro: dice di aver provato «il silenzio di Dio», ma «essendo io credente, avevo accanto a me qualcosa […]: la presenza di Dio, l’atto semplicissimo del pregare. Questa è stata presente per tutti i 152 giorni della mia detenzione: Dio era lì […], non mi ha mai abbandonato».

Ho finito, grazie a tutti.”

Andrea Musacci

Mons. Negri partecipa al laboratorio “Scienza e Fede”

4 Mar

c46b1-negriIl corso di Laboratori Seminariali “Scienza e Fede. La costituzione elementare della materia” in programma all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “B. Giovanni Tavelli da Tossignano” in via Boccacanale di Santo Stefano, 24 prosegue oggi alle 18 con l’intervento di Mons. Luigi Negri Arcivescovo della Diocesi di Ferrara-Comacchio. Dopo l’incontro di ieri col Prof. Gianpaolo Bellini, fisico dell’I.N.F.N. di Milano e l’incontro di oggi, nell’aula magna dell’Istituto di Casa Cini domani interverrà, alla stessa ora, il Prof. Mancin Giacomo, docente di Ontologia e Metafisica presso l’I.S.S.R. di Ferrara.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 04 marzo 2014

Giornalismo, verità, etica a Casa Cini

2 Mar

P1000081Quello dell’informazione giornalistica è un tema delicato vista la possibilità di porsi o a servizio della verità o della sua mistificazione. Su questa questione è ruotata la tavola rotonda svoltasi venerdì alle 21 all’Istituto Casa Cini dal titolo “Comunicazione: servizio all’uomo, servizio alla verità”. È stato Alberto Lazzarini dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti ad introdurre uno dei discorsi più importanti: il messaggio del 2008 di Benedetto XVI per la XLII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Un testo definito “epocale” dallo stesso don Manservigi, direttore de La voce di Ferrara – Comacchio, nel quale Ratzinger mette in guardia dal rischio che i mezzi di comunicazione “si trasformino […] in sistemi volti a sottomettere l’uomo”, usati “per fini ideologici o per la collocazione di prodotti di consumo.” Il rischio, ha proseguito don Manservigi, è che la comunicazione non “rappresenti la realtà, ma la determini”. Per questo, tornando al testo di Benedetto XVI, è più che mai necessaria “un’info-etica così come esiste la bio-etica.”

Sul tema della velocità delle informazioni si è invece soffermato Cristiano Bendin de Il resto del Carlino citando le parole di  Papa Francesco su come “la velocità dell’informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta”. Mentre Dalia Bighinati di Telestense ha parlato dei diversi condizionamenti a cui sono soggetti i media, Stefano Scansani, direttore de la Nuova Ferrara, ha provocato il pubblico e gli interlocutori sottolineando l’assenza nel dibattito dei rappresentanti dell’informazione via web: noi siamo il giornalismo storico – ha proseguito – ma manca la controparte: loro che idea hanno della verità e del giornalismo?”

Mons. Negri ha colto il cuore del tema nella questione antropologica, nell’essenza reale dell’uomo, nella “difesa da parte della comunicazione della persona e della sua dignità”. La questione in quanto antropologica è anche educativa, bisogna cioè chiedersi “chi educa il giornalista a essere uomo? Sentitevi dentro – ha proseguito il Vescovo – un cammino di educazione, la verità dev’essere l’impegno della vita, sentitevi sfidati ad un’umanizzazione, a crescere come uomini nella ricerca della verità”.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 02 marzo 2014

(nella foto, da sinistra: Cristiano Bendin, Alberto Lazzarini, Mons. Luigi Negri, Dalia Bighinati, Stefano Scansani, Don Massimo Manservigi)