
Kobe Bryant e la figlia Gianna, la SPAL e i cristeros, don Camillo e Peppone, la Madonna di Guadalupe…Nell’oratorio il progetto artistico per far sentire ancora più a casa i ragazzi
di Andrea Musacci
A Ferrara c’è un luogo speciale dove Kobe Bryant si incontra con Carlo Acutis, San Francesco con don Camillo e Peppone. Un luogo dove, plasticamente, tutto può parlare di Dio, tutto può portare a Lui. Siamo nel campetto di basket dell’oratorio di Santo Spirito in via della Resistenza. Qui, in questo spazio quotidianamente frequentato da giovani, nel 2021 l’ormai ex parroco padre Massimiliano Degasperi pensò di renderlo ancora più un luogo non solo per i ragazzi, ma dei ragazzi. Così nacque l’idea di far realizzare alcuni murales da Stefania Frigo, madonnara e restauratrice veronese.
«Viva Cristo Re!»
L’invocazione dei cristeros messicani negli anni ’20 del secolo scorso è stata scelta come motto della “Compagnia dello Spirito Santo”, il gruppo dei ragazzi dell’oratorio il cui cammino insieme è rappresentato da una “cordata” che unisce i talenti di ognuno, guidata dall’Immacolata e diretta verso il Cielo. Un’immagine che richiama, oltre ai cristeros, anche il “Signore degli anelli”. E sempre a quest’ultimo è ispirato anche un altro mural nella parete opposta, in una unione di fantasy e Cristianesimo che, nell’amicizia profonda in Cristo e nell’avventura della fede, possa coinvolgere giovani e giovanissimi. Così, Gandalf sta a fianco del leone Aslan delle “Cronache di Narnia”, del cristero ragazzino San José Sanchez Del Rio, della Madonna di Guadalupe e della colomba dello Spirito Santo. E non distanti, vi sono anche don Camillo e Peppone nell’originale interpretazione di un giovane parrocchiano.
Padri della comunità
Nel campetto dell’Oratorio di Santo Spirito non è difficile vedere bambini o ragazzi delle età più disparate ritrovarsi per una sfida a basket o per altri giochi, oppure per una partita a calcio nel vicino campo. Ma lo spazio è, in realtà, dell’intera comunità: qui si svolgono pranzi, rinfreschi (l’ultimo, quello di addio ai frati e di don benvenuto a don Francesco Viali), feste e momenti di preghiera.
A testimoniarne la profonda devozione, sul muro nel lato di via della Resistenza c’è una statua dedicata a San Giuseppe, «il primo segno qui nel campetto», ci spiega padre Degasperi. La statua, in marmo bianco di Carrara e realizzata grazie a una parrocchiana benefattrice, è una specie di ex voto voluto dalla comunità nel 2019 (per S. Spirito, anno dedicato proprio a S. Giuseppe) per ringraziare della riapertura, seppur ai tempi parziale, della chiesa, i cui lavori post sisma “costringevano” i fedeli a frequentare quella vicina di San Giovanni Battista.
Ma un altro “padre” di questo luogo è stato Piero Zabini, indimenticato allenatore di basket venuto a mancare nell’aprile 2021. Storico parrocchiano, fu lui a volere questo campetto, e, insieme alla moglie Fiorenza, nel 2012 a dar vita in parrocchia al Banco Alimentare.

Fede e sport
Un campetto non solo per i ragazzi, ma dei ragazzi, dicevamo: «nel 2020 – prosegue p. Degasperi -, volli far realizzare i murales perché i giovani sentissero più loro lo spazio, anche nel senso di prendersene cura, di non rovinarlo. Il campetto lo lasciamo aperto molte ore al giorno e in tanti vengono qui a giocare a basket, sia ragazzi che frequentano la parrocchia sia semplici studenti universitari». E al basket sono dedicati due murales: il primo, struggente, rappresenta Kobe Bryant e sua figlia Gianna, morti insieme il 26 gennaio 2020 in un tragico incidente in elicottero insieme ad altre 7 persone. Prima di salire per il loro ultimo viaggio, come ogni domenica erano stati alla Messa mattutina delle 7 nella Cattedrale di Nostra Signora Regina degli Angeli a Newport Beach in California. Poco distante, un altro mural è dedicato a Luka Doncic, 23enne cestista sloveno, star mondiale dei Dallas Mavericks. Non poteva, poi, mancare la SPAL, squadra nata dai salesiani, col suo logo e con un altro dipinto che ricorda la magnifica coreografia realizzata al Mazza nel 2018 dalla Curva Ovest in occasione di SPAL-Bologna, il San Giorgio “spallino” che uccide il drago ispirato al dipinto di Paolo Uccello. Ma un legame speciale lega i Frati dell’Immacolata alla squadra di calcio della nostra città: nel pomeriggio del 13 maggio 2017 la SPAL matematicamente veniva promossa in serie A, e il Centro Mariano Diocesano (con in prima fila proprio i Frati di S. Spirito) fece una processione verso la Sacra Famiglia, oggi finalmente tornato ad essere Santuario del Cuore Immacolato di Maria, in occasione del centenario della prima apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima e in contemporanea con la canonizzazione di due di loro, Giacinta e Francesco.
I nostri santi
Naturalmente, poi, non potevano mancare, oltre al logo dell’Agesci, due murales, uno dedicato a San Francesco d’Assisi e uno a S. Antonio di Padova, nella sua veste miracolosa. Una scelta, quest’ultima, non casuale: S. Antonio visse, infatti, nel convento di S. Francesco a Ferrara fra aprile e maggio 1228. La sua permanenza nella nostra città è ricordata anche per il noto miracolo del neonato – avvenuto nell’attuale Via Zemola – che attestò la veridicità della paternità contestata. Inoltre, due sue reliquie fecero tappa a Ferrara tre anni fa. In questo gruppo di murales, i Frati hanno scelto di inserire anche il beato Carlo Acutis, esempio per tanti giovani.
«Per me dipingere è pregare»
Stefania Frigo è un’artista e restauratrice veronese, per la precisione di Torbe di Negrar, dove nel 2012 ha aperto il suo studio “Arte Antica”. È stata lei ad essere scelta da padre Degasperi per realizzare i murales, aiutata da altre quattro artiste, Francesca Simoni, Cinzia Pastorutti, Francesca Schiavon e Flavia Benato. Tra il 2016 e il 2019 Stefania ha partecipato al nostro Buskers Festival come madonnara realizzando, l’ultimo anno, sul Listone una Madonna di 6 metri x 8. Stefano Bottoni, patron del Festival, ha poi dato il suo contatto a don Giuseppe Cervesi per farle realizzare, nel maggio del ’21, un altro dipinto a terra davanti all’entrata del Santuario del Poggetto. Questo, però, a differenza del primo, è permanente: è il primo in assoluto, infatti, realizzato sull’asfalto appena steso, ancora caldo.
I murales di Santo Spirito, invece, sono in acrilico, realizzati a tappe l’anno scorso. Durante le settimane di lavoro, lei e le colleghe sono state ospitate dai Frati nella foresteria. «Per me – ci racconta Stefania – è stata un’esperienza di fede e umana molto importante, una delle più significative della mia vita. E anche alcune mie collaboratrici, che non erano quasi mai entrate in una chiesa, in qualche modo sono state toccate nel profondo: mi hanno raccontato di come abbiano sentito un’energia molto particolare che le abbia portate a fare gesti mai fatti, come mettere una moneta davanti alla statua di Sant’Antonio. Mi ha colpito anche – prosegue – l’atmosfera bellissima nel campetto e in chiesa, con tanti bambini e giovani sempre presenti».
Ci racconta, poi, di come ogni anno partecipi alla Fiera delle Grazie a Curtatone, nel mantovano, un’antica manifestazione internazionale di madonnari. «I miei – conclude Stefania – sono quasi tutti dipinti a soggetto religioso. La fede l’ho trovata proprio dipingendo l’arte sacra, è stata per me una vera e propria folgorazione, avvenuta quando avevo 20 anni. Per me dipingere è pregare: ogni dipinto è una preghiera per grazia ricevuta o per chiederne una».
Pubblicato su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 23 dicembre 2022




E’ un libro “storico”, per “nostalgici”, ma anche per bambini e adolescenti, un volume un po’ libro, un po’ giornale, fra racconto e fumetto, che chiunque sappia ancora divertirsi di gusto, può apprezzare. Si intitola “La calzetta dello sport: Scortichino contro Mìlion” il volume realizzato dal ferrarese Giovanni Calza e da Andrea Princivalli, creativo a tutto tondo originario del trevigiano. Calza, scrittore e compositore, lo scorso 14 dicembre ha ricevuto il primo premio nella sezione “Musica” per il concorso nazionale “Salva la tua lingua locale”, riconoscimento assegnatogli in Campidoglio a Roma. Dopo aver scritto libri per bambini e diversi in dialetto e sulla “ferraresità” (tra cui “Maiàl…!: bio-dizionario essenziale del dialetto ferrarese” e “T’arcordat? Parole ambienti espressioni di una civiltà. Primo dizionario illustrato di dialetto ferrarese”), nel 2014 ha deciso di raccontare la sua terra, col suo vernacolo, in musica. Il fumetto “La calzetta dello sport” – strutturato come un vero e proprio giornale sportivo, a volte con le pagine divise in colonne -, si immagina una sfida tanto “epica” quanto surreale, una spassosissima partita di calcio fra la compagine dello Scortichino e il Mìlion, che sarebbe quel fantastico Milan guidato da Arrigo Sacchi, che nei primi anni ’90 aveva ben pochi concorrenti. Il libro, edito da Albatros Il Filo e distribuito dalle Messaggerie Libri, è stato presentato lo scorso 12 maggio alla Fiera del Libro di Torino. Prossimamente verrà presentato anche nelle kermesse letterarie di Milano, Roma e Francoforte. “Nato circa vent’anni fa – spiega Calza a “la Voce” -, mi è stato fortemente ispirato dal programma televisivo ‘Mai dire gol’, mi divertiva molto sentire il modo con cui raccontavano il calcio. Ho fantasticato sulla squadra più forte di quegli anni, il Milan di Sacchi, che ammiravo molto, nonostante sia da sempre juventino. Ricordo Maldini, Baresi, i tre olandesi…allora il nome ‘Milan’ l’ho trasformato, prima in ‘milioni’, poi in ‘Mìlion’ ”. Storpiando nomi esistenti o inventandoli di sana pianta, ogni giocatore, allenatore, persino l’arbitro, così come anche i luoghi, assumono un’aria giocosa, surreale, assurda e ironica, ricordando i fumetti di Topolino. Al centro del libro di Calza e Princivalli, vi è la disputa della finale di “Coppa dei calcioni”, con un pubblico – giocandosi in Islanda – composto interamente da rappresentanti della fauna locale, come foche o renne. “Scortichino, poi – ci spiega ancora – è un nome che di per sè fa sorridere”, da qui nasce l’idea di usare il nome “Scortichino Scarpon Club”, composto da “personaggi stranissimi e bizzarri”, come i nomi delle tattiche di gioco, “del pesce in barile, o del nido d’ape”, solo per citarne due. L’amicizia con Princivalli, invece, “nasce nei primi anni ’90 quando ancora insegnavo vicino a Treviso, e lui era studente all’ultimo anno del Liceo artistico”. Ora, invece, è un creativo affermato: dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha realizzato numerosi video d’animazione sperimentali e videoclip, brevi spot per l’Unicef, per Fabbrica e per Mtv Usa, e suoi brevi jingle compaiono nella trasmissione “DoReCiakGulp” del noto giornalista Vincenzo Mollica. Collabora inoltre con la Kinder Ferrero per l’invenzione di personaggi e storie per gli “ovetti”. “La calzetta dello sport” ha anche un intento più “profondo”, se così si può dire: “è un libro alternativo”, ci spiega ancora Calza. “È una lettura scopiettante, piena di frizzi, giocosa, ma che al tempo stesso cerca di tracciare una nuova pista, volendo cioè sfatare il mito del gioco calcio, troppo spesso accompagnato da frustrazione, tristezza, odio ed eccessiva competizione. In questo libro si gioca al gioco del calcio, vogliamo riportare il calcio alla sua fanciullezza”. Parte del ricavato dalla vendita del libro sarà destinato alla realizzazione e al sostegno dei laboratori solidali di scrittura LetterariaMente.
Ci sono anche quattro ferraresi nel team vincitore della 24 ore di pattinaggio a rotelle a Le Mans in Francia. Tra sabato 30 giugno e domenica 1° luglio scorsi si è svolta, infatti, la 19° edizione della “24 Heures Rollers du Mans” ha partecipato anche la squadra “Qui Quo Quad”, formata da 5 bolognesi, 4 ferraresi e un tedesco.


Un’ora di gioco, un’ora d’aria, un’ora di libertà. La partita di calcio a 11 svoltasi ieri mattina nel campo sportivo della Casa Circondariale di Ferrara è stata molto più che una semplice sfida agonistica. Due tempi di mezz’ora ognuno nei quali una compagine di detenuti ha sfidato la squadra amatoriale di Corlo “La Compagnia”, impegnata nel campionato CSI e presieduta da Davide Fratini, presente all’evento.
