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Tombini dal mondo: Bottoni a Voghenza con la sua collezione

24 Giu
Stefano Bottoni, Martina Rubbi, Valter Lucchini - Copia (2) - Copia

Stefano Bottoni e Martina Rubbi

Domenica alle 17 nel Teatro Città di Voghenza (via San Leo, 8, di fronte al Santuario di San Leo) verrà inaugurata la mostra “Da Amsterdam a Voghenza”, organizzata da Bottoni Manhole Cover Collection – Museo internazionale delle ghise (con sede in via Baluardi, 125 a Ferrara, a ridosso del Monastero di Sant’Antonio in Polesine) di Stefano Bottoni, alla presenza di Aart Heering, addetto stampa e politica della Reale Ambasciata dei Paesi Bassi. L’esposizione di tombini artistici provenienti da tutto il mondo è curata dalla studentessa e fotografa Martina Rubbi e organizzata, oltre che da Bottoni, anche da Stefano Orlandini, presidente Comitato d’onore del Museo. La mostra comprende una cinquantina di tombini provenienti, tra l’altro, da Israele, Danimarca, Cuba, Brasile, Norvegia e Cina.

La “Bottoni Manhole Collection” di Stefano Bottoni, ideatore del Ferrara Buskers Festival, raccoglie 150 tombini in ghisa (equivalenti a oltre 15 tonnellate di materiale) avuti come dono da sindaci di altrettante città nel mondo. Per alcuni anni, dopo il terremoto del 2012, la sede è stata in Corso Porta Reno.

Il progetto Internazionale delle Ghise nasce nel 1998 come documentazione fotografica a opera di Bottoni e nel 2002 si trasforma, grazie alla donazione da parte del Sindaco di Praga Vladimir Vihan del primo tombino e la disponibilità di Comuni ed enti internazionali, nella più grande collezione al mondo di questo tipo. Nel 2007 nel chiostro di Sant’Anna a Ferrara Bottoni ha organizzato una mostra che ha richiamato migliaia di visitatori.

Oggi dopo l’inaugurazione verrà offerto un rinfresco con intrattenimento musicale nel Parco Massari-Mazzoni. La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto, dal lunedì al venerdì su prenotazione, mentre sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 24 giugno 2016

Laboratorio sull’affresco oggi a Belriguardo

7 Feb
angolo bimbi belriguardo

L’angolo per i bambini al Museo di Belriguardo

Riprendono oggi i laboratori didattici per bambini al Museo di Belriguardo a Voghenza. A partire dalle ore 16 spazio alla creatività attraverso una lezione pratica per capire come nascono gli affreschi.

Il Castello di Belriguardo era famoso per i più di cento saloni affrescati dai più importanti artisti del Rinascimento italiano. Ancora oggi è possibile ammirare la Sala della Vigna, la sala da pranzo degli Este per i pranzi di Stato con il ciclo di affreschi che rappresentante cariatidi e paesaggi alpini.

Ai giovani partecipanti non mancheranno, dunque, le fonti di ispirazione.

Inoltre, a Belriguardo, è stato allestito un “angolo dei putìn”, con tavoli, sedie, fogli da disegno e colori per tenere impegnati i bambini, mentre i genitori visitano il Museo.

Andrea Musacci

Il Ministro Franceschini al Belriguardo: «Un sito da valorizzare»

15 Mar

Voghiera, ieri la visita di Franceschini che ha inaugurato la sezione archeologica.

Il sindaco Cavicchi: «questo è il coronamento di un grande percorso virtuoso»

2015-03-14 11.42.59 - CopiaUn «giorno di festa» per valorizzare una delle tante “delizie” del nostro sistema museale diffuso, e un «impegno concreto» per aiutare la cultura di Voghiera. Si può sintetizzare così il messaggio che il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha voluto lasciare durante l’inaugurazione della Sezione Archeologica del Museo Civico di Belriguardo.

Una giornata, quella di ieri, che i voghieresi ricorderanno a lungo, un evento che ha richiamato circa 150 persone, tra le quali Tiziano Tagliani, Sindaco  di Ferrara e Presidente della Provincia, Michele Tortora, Prefetto di Ferrara, Riccardo Bottazzi, Sindaco di Masi Torello e Carlo Pieroni, Comandante provinciale dei Carabinieri. È stato Ottorino Bacilieri, Ispettore Soprintendenza Regionale, a sottolineare come «oggi sia il punto d’arrivo di quarant’anni di impegno». Ha quindi ricordato come nel 2010, in occasione dei 50 anni del Comune, seduto al posto del Ministro vi era suo padre Giorgio, che nel ’47 fu tra i parlamentari che presentarono alla Camera il progetto di legge per l’istituzione del Comune di Voghiera.

Anfora e vari (foto Bacilieri)Ricordo come «mio padre era molto orgoglioso di aver fatto nascere comuni come questo», ha esordito il Ministro, che ha omaggiato anche Nino Cristofori. Franceschini ha sottolineato come «investire nella tutela del patrimonio  sia un dovere morale, costituzionale e una grande possibilità per la nostra economia». Peculiarità del sistema museale italiano è quello di essere un “museo diffuso”.  «Dobbiamo scrollarci di dosso un po’ di pessimismo: pensiamo agli occhi ammirati dei tanti stranieri» che da tutto il mondo vengono a visitare il nostro Paese. «È importante essere qui oggi, ha concluso il Ministro, continuare a potenziare il Belriguardo: il mio è un impegno per il futuro perché questo luogo venga ancor più valorizzato».

Il Sindaco di Voghiera Chiara Cavicchi ha presentato l’evento come «il coronamento di un percorso virtuoso» e ha poi ricordato il caso orribile della distruzione del Museo di Mosul da parte di membri dell’ISIS. Una richiesta esplicita al Ministro è giunta invece dall’Assessore alla Cultura Paolo Benetti, «un aiutino economico per la nostra cultura», mentre Caterina Cornelio, del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ha ricordato gli aspetti «virtuosi e tenaci» che hanno reso possibile questo progetto.

Chiara Cavicchi, Paolo Benetti, Ottorino Bacilieri

Chiara Cavicchi, Paolo Benetti, Ottorino Bacilieri

Valentino Nizzo, della Soprintendenza Archeologica Regionale ha insistito sull’importanza della memoria collettiva, con queste «testimonianze fragili e preziose». Nizzo ha dunque fatto da guida per il Ministro, le autorità e le persone presenti attraverso le tante bellezze della nuova sezione, affiancato dalle letture in latino da parte di alcuni ragazzi in abiti etruschi e dell’Antica Roma. In conclusione il Ministro ha posto la prima firma sul libro dei visitatori della Sezione, e ha brindato col Sindaco e le altre autorità.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 15 marzo 2015

Un Ministro al Museo del Belriguardo

12 Mar
Ottorino Bacilieri, Chiara Cavicchi e Paolo Benetti

Ottorino Bacilieri, Chiara Cavicchi e Paolo Benetti

Esposti preziosi reperti provenienti dalla necropoli di Voghenza e altri luoghi. Sabato Dario Franceschini taglierà il nastro.

[Leggi qui l’articolo sul sito de la Nuova Ferrara, guarda il video e la fotogallery]

Più di un millennio della nostra storia rivive nella nuova sezione archeologica del Museo Civico di Belriguardo: un viaggio tra i reperti ritrovati, tracce, a volte uniche, delle antiche civiltà etrusca e romana.

Sabato alle 11.30 sarà il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini a inaugurarla insieme a Chiara Cavicchi (Sindaco di Voghiera), Paolo Benetti (Assessore alla Cultura), Ottorino Bacilieri (Ispettore Soprintendenza ai Beni Archeologici), Valentino Izzo (Funzionario della Soprintendenza e coordinatore dei lavori), Fede Berti (Museo Archeologico Nazionale) e vari sindaci della provincia.

Balsamario del I sec. d. C.

Balsamario del I sec. d. C.

Il primo nucleo del Museo è istituito a Voghenza nel ‘79 da alcuni volontari e da Don Primo Cristofori (Ispettore della Soprintendenza archeologica, poi sostituito da Renzo Cirelli), e nel ‘94 viene trasferito a Belriguardo. Ora, la sezione si arricchisce dei numerosi pezzi trovati a Fondo Tesoro (nel centro di Voghenza) tra l’ ‘84 e l’ ‘89, e mai esposti prima.

In attesa dell’inaugurazione abbiamo visitato la nuova sezione. Il percorso inizia con vari oggetti del periodo etrusco, i più antichi mai trovati nel nostro territorio. Fu il prof. Nereo Alfieri a riportare alla luce, nel ‘54, queste testimonianze risalenti al IV-III sec. a.C. Proseguendo, ci imbattiamo in un bronzetto raffigurante il dio Mercurio, del II sec. d.C., ritrovato negli anni ’20 del ‘900, oltre a scarti di fornace e a importanti oggetti provenienti da Fondo Tesoro, del I-II sec. d.C. Oltre a utensili di uso civile (mortai, anfore, serrature), troviamo una tuba e un diploma militare, inciso sui quattro lati in bronzo e appartenuto a Lucio Bennio Beuza, militare dalmata della flotta imperiale di Ravenna, il quale, dopo ventisei anni di servizio, ricevette la cittadinanza romana dall’imperatore Traiano. Si è riusciti a decodificare la data precisa: era il 12 giugno 100 d.C. Poco oltre, un’altra traccia fondamentale: su un frammento in ceramica vi è la più antica testimonianza ebraica trovata nel nostro territorio.

Diploma militare del 12 giugno 100 d. C.

Diploma militare del 12 giugno 100 d. C.

Un altro periodo è quello della necropoli romana di Voghenza (I-III secolo d.C.): vi troviamo monete, un balsamario in vetro a forma di dattero, un corredo da trucco e uno splendido anello d’ambra con amorino che guida una biga. Infine, un pezzo unico al mondo: un magnifico balsamario in sardonice del I d.C. Si passa quindi al IV d.C., fine dell’età imperiale, periodo nel quale Voghenza diventa sede della prima Diocesi ferrarese. Qui i resti della necropoli bizantina testimoniano le umili origini dei defunti, eccezion fatta per una spilla con croce.

Rappresenta quindi un’ulteriore motivo d’orgoglio questa nuova sezione: un altro fondamentale luogo di conoscenza storica nel nostro territorio, e un punto di riferimento per gli amanti dell’archeologia.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 marzo 2015

“Come nasce un quadro” in sostegno a Telethon

29 Giu

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Un progetto che mette in relazione l’arte, il territorio e la beneficenza. “Come nasce un quadro” è un’idea di Franco Casoni e di Telethon Ferrara, un evento iniziato il 19 aprile scorso al ristorante Las Vegas di Voghenza. La pittrice Jana Barisova ha dipinto nove quadri in altrettante serate, ognuno ispirato ad un film o regista ferrarese. Giovedì sera alle 20.30 si è svolta, nello stesso luogo, l’asta benefica delle opere, il cui ricavato sarà devoluto interamente a Telethon. Il presidente Claudio Benvenuti era presente insieme a due ricercatori dell’associazione. Ha, inoltre, partecipato il giovane pugile professionista, Alessandro Caccia, il quale ha donato un suo paio di pantaloncini originali e autografato, assegnati insieme ad un quadro. Durante la serata, intrattenuta dal piano bar di Simona Natali, è intervenuto anche Donald Soffritti, celebre fumettista, disegnatore, tra l’altro, di “Topolino”. I film e gli autori omaggiati sono: Michelangelo Antonioni (la cui nipote, Elisabetta, ha portato i saluti), Carlo Rambaldi (“padre” di King Kong e di E.T.), “La lunga notte del 43″ di Florestano Vancini, Sofia Loren ne “La donna del fiume”, “Il giardino dei Finzi-Contini”, “Gli Occhiali d’oro”, “Ciao America”, “Nebbie e Delitti” e “Baciami Piccina”. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Ferrara, dalla Provincia di Ferrara, dal Comune di Voghiera e dall’Ente Palio di Ferrara. Erano presenti il sindaco di Voghiera Claudio Fioresi – il quale ha acquistato il quadro omaggio a Carlo Rambaldi, che donerà al Comune – e il vice sindaco Ottorino Bacilieri. Lunedì 1 luglio, invece, avrà luogo, al ristorante L’Archetto di via Bologna a Ferrara, l’asta benefica dei dipinti prodotti da Barbara Ponti in omaggio al Palio di Ferrara, il cui ricavato andrà, anche in questo caso, interamente a Telethon Ferrara.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 29 giugno 2013

I film storici su Ferrara diventano quadri grazie a Jana Barisova

21 Apr

Jana

La Ferrara raccontata da Bassani, quella Ferrara cupa e amara del Ventennio è stata ripresa da Giuliano Montaldo nel film “Gli occhiali d’oro” del 1987. Venerdì sera quell’atmosfera riviveva grazie ad un altro mezzo artistico, la pittura, in particolare col dipinto che Jana Barisova ha creato dal vivo al Ristorante Las Vegas di Voghenza. La serata ha inaugurato la rassegna “Come nasce un quadro”, organizzata dall’instancabile Franco Casoni e da Telethon, che riceverà in beneficenza il ricavato della vendita all’asta delle otto opere di Jana. Opere che creerà durante altrettante serate, fino al 7 giugno, ognuna ispirata ad un film dedicato a Ferrara (la prossima sarà venerdì 26 con “Il Giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica). Jana, di origini slovacche, vive in Italia da 12 anni e dipinge da quando ne aveva sei. Sarà la sua prima opera esposta pubblicamente. Per l’occasione si è vestita ispirandosi allo stile degli anni ’40, con una lunga gonna nera, scarpe nere ed un’elegante fascia color rosa antico. I due colori della sua mise riprendono le tinte del dipinto, in particolare l’abito e il cappello nero indossati da Philippe Noiret (protagonista del film), e l’incarnato della pelle dello stesso, nonché il colore delle volte del porticato  – di p.zza Ariostea – sullo sfondo. I dipinti, man mano che verranno creati, saranno esposti da Salvatore Chindamo nel suo ristorante e alla fine delle serate verranno messe in mostra presso la sala civica del Comune di Voghiera. Solo dopo, il 28 giugno, si svolgerà l’asta benefica a favore di Telethon Ferrara, ente presieduto da Carlo Benvenuti. Il locale venerdì era al completo, soprattutto grazie alle molte famiglie con i bambini della scuola dell’infanzia di Voghenza. Ed erano proprio i bambini ad avvicinarsi a Jana, molto incuriositi nel vederla dipingere.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 21 aprile 2013

Otto quadri d’autore dipinti per Telethon sui film ferraresi

17 Apr

come nasce un quadro

Ieri mattina presso il Ristorante Las Vegas a Voghenza ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Come nasce un quadro…”, organizzata da Franco Casoni insieme a Telethon col patrocinio dei Comuni di Voghiera e di Ferrara, e della Provincia di Ferrara.

L’ inedito evento riguarda otto serate al Ristorante Las Vegas durante le quali una giovane pittrice di origine slovacca, Jana Barisova,creerà dal vivo un dipinto, ognuno ispirato ad un film riguardante Ferrara e la provincia, il tutto accompagnato da degustazioni di piatti tipici offerti dalla casa. Gli otto dipinti verranno venduti all’asta la sera del 28 giugno, e il ricavato andrà in beneficenza a Telethon. Tra i film scelti, “Gli occhiali d’oro” di Giuliano Montaldo, “Il giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio De Sica, “La lunga notte del ‘43” di Florestano Vancini, “ET” e “King Kong”, in omaggio a Carlo Rambaldi. Franco Casoni ha chiarito come l’evento sia “un omaggio al cinema “ferrarese” dal secondo dopoguerra fino a oggi, e che la rassegna si chiuderà con una serata dedicata a Michelangelo Antonioni”. Ha inoltre spiegato come siano in corso diversi tentativi di invitare, per ogni serata, attori o collaboratori degli otto film. Ottorino Bacilieri, vicesindaco del Comune di Voghiera, ha spiegato come il Comune nelle sue tre sale espositive “esporrà volentieri anche i dipinti di Jana, per due settimane”. Ha, inoltre, ricordato la ormai consolidata collaborazione con Telethon, rappresentata dal coordinatore provinciale Claudio Benvenuti, il quale ha sottolineato come “tante iniziative e manifestazioni come questa ci diano ossigeno, siano per noi fondamentali”. Prossimamente, l’evento sarà replicato anche al Ristorante “L’archetto” a Ferrara, con la pittrice Barbara Ponti, la quale darà vita ad opere ispirate al Palio. “È una bella emozione assistere alla creazione di un’opera d’arte”, ha concluso Casoni e sarà dunque un piacere assistere alla produzione dal vivo di Jana, che vive da molti anni a Portoverrara, e che per la prima volta dipingerà in pubblico ed esporrà le sue opere.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 17 aprile 2013

(Nella foto, da sx: Claudio Benvenuti, Salvatore Chindamo, Jana Barisova, Franco Casoni e Ottorino Bacilieri)