Archivio | 17:26

Di corsa per il diritto di cittadinanza

7 Ott

italiani al traguardoù

Nella giornata conclusiva del Festival di Internazionale un avvento “anomalo” ha animato la mattinata ferrarese. Alle 10.30 al Largo Castello ha preso avvio “Italiani al traguardo. Tutti di corsa per il diritto di cittadinanza alle seconde generazioni”, corsa non competitiva di 5 km patrocinata dalla Fidal e dalla Uisp nazionale e in collaborazione con la Uisp di Ferrara, Arci Ferrara e il Liceo Roiti. Erano presenti, come testimonial, anche Gloria Hooper, campionessa italiana dei 100 metri di origini ghanesi e Delmas Obou, campione italiano assoluto dei 100 metri di origini ivoriane, che hanno dato il via ufficiale alla corsa.

Un’ora prima della partenza sono iniziate le iscrizioni di questa gara gratuita e aperta a tutti, donne, uomini, bambini, disabili. Un piccolo ma “agguerrito” gruppo di podisti (circa 50 persone presenti) si è dato appuntamento sotto il porticato di fianco al punto di partenza per dimostrare come lo sport, l’agonismo “da sempre unisce i popoli”, per usare le parole di Obou. Tra i protagonisti della gara si potevano vedere giovani e meno giovani, famiglie con bambini, amatori e agonisti, tutti accomunati non dallo spirito competitivo ma dal desiderio di divertirsi e di dare un segnale importante in tema di diritti di cittadinanza. In questa cupa domenica d’inizio ottobre, pochi ombrelli, molti impermeabili e pettorine gialle in un clima conviviale sono partiti in direzione di corso Ercole I d’Este, sfidando la pioggia che ha accompagnato questi tre giorni di festival.

Questo è stato il percorso della maratonina: partenza da Largo Castello (lato muretto Castello Estense). Attraversamento di viale Cavour verso Corso Ercole I d’Este, fino a Porta degli Angeli (successivo attraverso di Corso Biagio Rossetti), Rampari di Belfiore, Viale degli Angeli, Via delle Vigne, Via delle Erbe, Corso Porta Mare, Via Palestro, Corso Giovecca, e arrivo in Largo Castello.

Andrea Musacci

Fracking, ovvero la fine della rivoluzione verde

7 Ott

energia-petrolio

“Il petrolio è finito, viva il petrolio! Fracking, boom energetico e conseguenze sull’ambiente” è il titolo dell’incontro svoltosi sabato alle 15 al Teatro Comunale nell’ambito del Festival di Internazionale.

Silvia Bencivelli, collaboratrice con la Rai per Presa diretta, di Riccardo Iacona, e per Radio3 scienza, di Rossella Panarese, ha introdotto e moderato il dibattito tra tre giornalisti esperti di politiche energetiche a livello globale: Serge Enderlin, svizzero, Dimiter Kenarov, bulgaro e Fred Pearce, britannico. Il Governo degli USA ha annunciato con orgoglio di puntare, nel giro di pochi anni, a raggiungere l’indipendenza a livello energetico. Da cosa dipende questo? Dal fatto che la tecnica del fracking grazie alla possibilità di produrre energia a basso costo e alla possibilità di creare molti posti di lavoro, viene sempre più presentata come il futuro, la miglior soluzione possibile per sfruttare le proprie risorse naturali. L’aumento del numero di perforazioni negli USA ha, quindi, “sepolto” tutti i progetti basati sulla “rivoluzione verde”, sull’uso di combustibili puliti. Il fracking, infatti, ha totalmente riabilitato combustibili come il gas e il petrolio. Le rapide mutazioni tecnologiche e la scoperta di nuovi giacimenti sembrano presentarlo come l’unico modo per affrontare i problemi di disoccupazione: si potrebbe dire che “l’economia di ieri” (i vecchi combustibili fossili) stiano aiutando “l’economia di oggi” ad uscire dalla crisi. Questo punto di vista non tiene conto delle nefaste conseguenze a livello ambientale, non solo l’ulteriore innalzamento della temperatura globale ma anche i problemi legati all’enorme quantitativo di acqua che la tecnica del fracking richiede.

A risentirne sono, dunque, anche tutti i progressi compiuti nella ricerca di combustibili puliti, nel grande progetto della “rivoluzione verde”. Inoltre, come ha sottolineato Enderlin, “il fracking porterà ad un miracolo economico di breve durata” (5-10 anni), sarà insomma nient’altro che una “bolla”.

Silvia Bencivelli ha concluso ricordando come la teoria secondo la quale sia il fracking la causa del sisma avvenuto nel 2012, sia nientemeno che una “bufala”, in quanto nel nostro Paese non vi sono le risorse naturali sufficienti per giustificare l’uso di questa tecnica, che peraltro sarebbe impossibile da nascondere.

Andrea Musacci

Le vite degli altri ad Internazionale

7 Ott

Ferrara – “Le vite degli altri” raccontate in Sala Estense durante il Festival di Internazionale sono quelle di immigrati che – attraverso i fumetti di Hervé Barulea, in arte Baru – arrivano fino a noi.

Il disegnatore francese nato da padre italiano e madre bretone, assiema Laurent Maffre, disegnatore francese, ha raccontato secondo il suo modo di narrare per vignette come negli ultimi vent’anni sia aumentato l’arrivo di disperati in Italia, mentre nel passato erano gli stessi italiani ad emigrare, in particolare in Francia, in Germania e in America.

“Il flusso si è invertito”, l’Italia è diventato un paese di frontiera, una “porta d’accesso” privilegiata. La dura realtà dei paesi balcanici, di molti paesi africani e del Medio-Oriente ci pone, dunque, da molti anni di fronte ad “una vera e propria catastrofe umanitaria”, della quale la tragedia di Lampedusa di qualche giorno fa non è che l’ultimo, terribile esempio.

Rispondendo alle domande di Francesco Boille, di Internazionale e di Igiaba Scego, scrittrice italo-somala, Baru ha ricordato come il padre, italiano, sia cresciuto esso stesso in Francia, dopo che il nonno era emigrato. Una domanda, in particolare, ben rappresenta la tragicità dell’immigrazione: “Qual è il prezzo che gli immigrati pagano per essere integrati in un paese che spesso non vuole accoglierli?”.

Da questo interrogativo ha preso spunto una riflessione sull’essenza dei suoi fumetti, creando i quali egli si pone sempre dal punto di vista dei dominati, di coloro che, per il fatto di aver perso – come spesso accade – la speranza, perdono la loro dignità, la cifra che li rende umani.

Andrea Musacci

Pubblicato su Ferrara 24 ore il 07 ottobre 2013