
La pittrice è “ambasciatrice” dell’arte ferrarese in Medio Oriente: varie mostre negli Emirati e servizi sulla stampa mondiale
In linea d’aria, più di 4mila km separano Ferrara da Abu Dhabi. Nulla per Daniela Carletti, pittrice ferrarese che da più di un anno ha “conquistato” i lussuosi e competitivi circuiti artistici degli Emirati Arabi Uniti, diventando a tutti gli effetti “ambasciatrice” dell’arte ferrarese in Medio Oriente.
Il viaggio della Carletti negli Emirati inizia nel settembre 2013 con la personale “Metamorphosis”, esposta all’Emirates Palace Hotel di Abu Dhabi. La mostra è curata dalla Swiss Art Gate UAE di Kurt Blum, che ha conosciuto la Carletti ammirando le sue opere sul web. Così, quest’avventura da “mille e una notte” si realizza: l’esposizione viene presentata su Al Bayan, Al-Ittihad, Al Khaleej ed Emarat Al Youm, quotidiani degli Emirati. Già un mese prima, in agosto, sia il Khaleej Times sia il Gulf Today le dedicano un servizio. In questa sua prima esperienza, la Carletti ha anche modo di incontrare Giorgio Starace, dell’Ambasciata d’Italia a Abu Dhabi, e Lapo Pistelli, Viceministro degli Affari Esteri: i due, in visita negli Emirati per motivi diplomatici, venuti a conoscenza dell’esposizione di questa loro connazionale, vanno a guardarla.
In gennaio, la stessa personale viene presentata a Dubai, grazie ad Artissima Art Gallery di Aurela Cuku, gallerista con la quale la Carletti instaura fin da subito un profondo rapporto amicale, dettato da una grande stima e fiducia. Cuku le fa visitare i sette Emirati, in mezzo al “deserto rosso” arabico fino al Golfo Persico, passando per le montagne della Catena del Hajar. L’artista ha modo anche di esporre in tre mini-collettive, sempre con Artissima, e sempre negli Emirati: la prima, all’Ajman Saray Hotel di Ajman, la seconda al Center of Ministry of Culture a Umm al Quwain, e l’ultima, “Inspiring Collections”, alla Sharjah University, College of Fine Arts and Design, a Sharjah dal 28 settembre al 12 ottobre scorso. In quest’ultima, oltre a lei erano presenti tre maestri di fama internazionale, Ndue Pepa, albanese, Mamani Mamani, boliviano e Eddie Sulca, peruviano. Aurela Cuku, albanese che vive a Dubai da circa sette anni, sente l’importanza di presentare artisti apprezzati ovunque ma la cui arte rappresenti pienamente le rispettive culture d’origine. La Carletti, che presenta quattro grandi tele, il 23 settembre parte per gli Emirati, dove rimane una settimana. Anche in quest’occasione, Gulf Today (quotidiano degli Emirati in lingua inglese), le dedica un articolo: la nostalgia della Carletti per un rapporto più diretto con la natura «results in beautiful art pieces!», si traduce in belle opere d’arte, scrive il giornalista. Ma l’ultima, enorme, soddisfazione è data dalla notizia, arrivatale da Cuku, di un’intera pagina dedicata a lei e alla mostra “Inspiring Collections” sul New York Times Style Magazine, noto mensile di moda, arte e viaggi.
Un successo inaspettato, improvviso, emozioni che ancora traspaiono dalle sue parole, dagli occhi che brillano di gioia nel riviverle. Una fama, però, che non le ha fatto dimenticare la sua terra. Un anno fa, infatti, ha presentato “Inland” presso la Banca Mediolanum di Ferrara, mentre lo scorso aprile ha partecipato alla collettiva “La Leda Perduta: una collezione ferrarese”, presso il Castello Estense. Inoltre, fino al 7 dicembre presenta due sue opere (delle quali una in digitale, sua nuova passione) alla Galleria del Carbone per la collettiva “Scandito ad arte”. Il prossimo anno, infine, esporrà a Firenze presso Palazzo Rosselli Del Turco, sede della School of Economics Firenze, mentre a maggio al Magi ‘900 di Pieve di Cento presenterà una sua personale.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 02 dicembre 2014
(Foto in alto a sinistra: Daniela Carletti durante l’inaugurazione della mostra alla Sharjah University, settembre ’14;
foto in basso a destra: Daniela Carletti nel suo studio a Ferrara, novembre ’14).
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