Archivio | 15:03

Fino al 28 novembre al Carbone la mostra di Roffi

24 Nov

La Poesia Totale di un artista bolognese, Gian Paolo Roffi, è la protagonista dell’esposizione visitabile alla Galleria del Carbone di Ferrara (in via del Carbone, 18/a) fino al prossimo 28 novembre.

La mostra intitolata “Materialità della parola” e curata da Pasquale Fameli (curatore anche del volume “Gian Paolo Roffi. La quadratura del cerchio”, Campanotto editore, 2016) rappresenta al meglio la poetica dell’artista, nelle diverse forme, lineare, fonetica, visiva (infatti, la sua è anche detta “Poesia visiva, non “Poesia visuale”). Roffi, classe ’43, di formazione letteraria, è stato anche redattore delle riviste “Tam Tam”, “Baobab”, “Dopodomani”. Il suo lavoro artistico è sempre legato al fenomeno del linguaggio e alla visualizzazione della scrittura, spaziando dall’alfabeto indiano all’iconografia cristiana classica, dal futurismo ai Liber Initialis.

Come scrive il curatore, Roffi utilizza “duri e opachi caratteri tipografici da combinare in serrati assemblaggi asemantici, preferendo il legno alla carta, e mantenendo così un pur vago legame con la pagina a stampa. Gli spessori aumentano soffocando i significati, frasi e parole esplodono lasciando soltanto dei frammenti. È proprio questa l’intenzione di Roffi: mettere a punto una ‘sintassi dei frammenti’ che accolga e cucia insieme, oltre a lettere e grafemi, anche brandelli di realtà, lacerti di mondo”.

Andrea Musacci

Ganzaroli presenta a Porotto il suo libro di racconti

24 Nov

cover“Buoni motivi per non dormire” è il nome della raccolta di racconti dell’artista e scrittore Maurizio Ganzaroli, che verrà presentato oggi alle 17 nella Biblioteca “Aldo Luppi” di Porotto (via Ladino, 19).

Il libro, uscito nella primavera del 2015, è una raccolta auto-prodotta di 10 racconti fantastici che esplorano i classici temi del brivido, come il gotico, il thriller, il surreale, il noir, il noir psicologico e l’horror vero e proprio. In quasi tutti i racconti vi sono protagoniste volontarie o no, donne a volte vittime delle circostanze infauste, e a volte loro stesse circostanze avverse per gli ignari passanti.

Durante la presentazione, verrà anche anticipato il prossimo libro in uscita. Sono disponibili le ultime copie numerate e limitate del libro, che saranno personalizzate sul momento con uno schizzo dell’autore.

Andrea Musacci

Pubblicato (in versione ridotta) su la Nuova Ferrara il 24 novembre 2016

 

Il Prefetto Tortora: «Siamo un territorio capace di accogliere»

24 Nov
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L’intervento del Prefetto Michele Tortora

Profughi, il Prefetto Tortora interviene al seminario organizzato da Unife: «Il 75% dei nostri Comuni ospita migranti, ma le strutture ora sono esaurite»

«Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo organizzato un’accoglienza dignitosa nel nostro territorio. I casi di protesta o di criminalità sono marginali, e comunque bisogna considerare che in sede locale non possiamo decidere quanti richiedenti e in quali tempi possiamo accogliere».

Con queste parole il Prefetto Michele Tortora ieri pomeriggio nell’aula magna della Facoltà di Economia di Ferrara (in via Paradiso) ha spiegato ai numerosi studenti, e non, presenti, la propria posizione in merito alla questione dell’accoglienza dei migranti nel ferrarese. L’occasione era il seminario “L’accoglienza dei profughi a Ferrara: esperienze a confronto”, organizzato dalla Cattedra di Sociologia generale col Comune di Ferrara.

Con il coordinamento del prof. Marco Ingrosso, l’iniziativa ha visto innanzitutto l’intervento di Tortora, che ha consigliato a  evitare «le polemiche tra i cosiddetti “buonisti”, per i quali l’accoglienza è sempre senza problemi, e i “cattivi”, per cui l’accoglienza è in sé un disvalore». Nel 2016 in Italia sono già sbarcati circa 170mila immigrati (erano 150mila nel 2015 e 100mila nel 2014), ripartiti nel territorio nazionale in base alla popolazione. Alla nostra Regione spetta il 9% del totale nazionale, e a Ferrara e provincia tocca il 7,3% del totale regionale.

«In questo momento nell nostra provincia accogliamo circa un migliaio di richiedenti asilo, 866 dei quali vivono in 60 strutture d’accoglienza. La nostra provincia è una delle più accoglienti a livello regionale, in quanto il 75% dei comuni accoglie richiedenti (i 2/3 sono nel comune di Ferrara), e tra i sette che non accolgono non vi sono solo motivi di rifiuto, ma anche di mancanza di sedi idonee». In Emilia Romagna solo la metà dei comuni è “accogliente”, mentre a livello nazionale solo il 25% delle municipalità ospita richiedenti.

«Nonostante non vi siano troppi traumi a livello criminale – ha proseguito il Prefetto –  non mancano le criticità: al momento sono esaurite le strutture di accoglienza, per sapere se ha diritto allo status di profugo, il tempo di attesa per il migrante non è mai inferiore a un anno, e la maggior parte di questi scopre di non avere i requisiti necessari».

Richiamando indirettamente le polemiche sul caso Gorino, «il fenomeno  – ha proseguito Tortora – può essere governato solo col consenso della popolazione, ma chi dice che non vuole accogliere rifugiati nella propria località, non fa che gettare sul paese vicino il carico dell’accoglienza».

2014-09-09-19-11-16«Rendere più dignitosa l’accoglienza non significa ignorarne i problemi, ma non si può parlare di invasione», ha invece spiegato l’Assessore alle Politiche sociali Chiara Sapigni.

Il seminario ha visto anche gli interventi di Federica Rolli, Direttrice ASP Ferrara, Cristiano Guagliata dell’Ufficio politiche Migratorie del Comune di Ferrara, don Domenico Bedin dell’Associazione Viale K, Anna Rosa Fava, Portavoce del Sindaco di Ferrara, Giorgio Benini dell’Ufficio sicurezza urbana del Comune, e Franck Kouen, Mediatore linguistico-culturale ASP.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 24 novembre 2016

Barco, i 35 anni del centro sociale

24 Nov

E’ stato il primo sodalizio per anziani nato in Regione

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Da sinistra, Fava, Artini, Giberti e Battaglioli, durante la conferenza stampa

Tutto nasce 35 anni fa da un fiasco di vino e un salame, da condividere mentre si gioca a carte. È così che l’11 febbraio 1981 prenderà vita il Centro Sociale per anziani “Il Barco”, oggi Centro di promozione sociale, il primo Centro Anziani nato in Regione e uno dei primi in Italia. Per festeggiare insieme a tutta la cittadinanza questa importante ricorrenza, sabato mattina dalle 10.30 vi sarà una festa nella sede di via Indipendenza, 40.

L’iniziativa è stata presentata ieri nel Municipio di Ferrara alla presenza del portavoce del Sindaco Anna Rosa Fava, il presidente del Centro Eridano Battaglioli, il responsabile delle attività del Centro Paolo Giberti e il presidente del coordinamento provinciale di Ancescao (Associazione nazionale centri sociali, comitati anziani e orti) Gianni Artini. Della «vivacità del quartiere Barco, grazie alla rete di associazioni», ha parlato la Fava, che ha ricordato come il Centro faccia parte del comitato “VivaBarcoViva”. «Insomma – ha proseguito – è un esempio da esportare nelle altre zone del Comune, un modello virtuoso di cittadinanza attiva».

Giberti ha dunque preso la parola per ricordare come «il quartiere non abbia vissuto sempre momenti facili, soprattutto 30-40 anni fa, ma il nostro Centro è sempre stato una presenza viva, un aiuto per affrontare le difficoltà. Sperando in una continuità generazionale, invitiamo soprattutto i più giovani a partecipare a questo che è un luogo di accoglienza e di aggregazione». Dopo l’intervento del Presidente Battaglioli, che ha ricordato le molte donne volontarie, e la loro importanza anche per l’aspetto finanziario del Centro, ha preso la parola Artini che ha spiegato come nel nostro territorio comunale vi siano «quindici Centri sociali per un totale di circa 10.000 associati», dei quali circa 200 attivi nel Centro del Barco.

Sabato il programma prevede alle 10.30 la presentazione della storia del Centro, con interventi di Battaglioli, Giberti e Artini, alle 11.15 l’intervento delle autorità e alle 12.15 proiezione di foto e rinfresco.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 24 novembre 2016