Tag Archives: Cento

Pomeriggio fotografico a Cento

14 Mag

mostre a centoSono tre le esposizioni fotografiche che verranno inaugurate oggi alle 17.30 a Cento nella Sala Zarri del Palazzo del Governatore, organizzatre dal Fotoclub “Il Guercino”. In occasione del XII Concorso Biennale Nazionale “ArtePhoto 2016” vi sarà una mostra legata al concorso, una di Pepi Merisio, “Genti di Valtellina” e quella degli allievi del Fotoclub “Il Guercino”. A seguire presentazione presso il Teatro Pandurera da parte della fotografa Orietta Bay, riconosciuta a livello nazionale e docente del DiD (Dipartimento didattico) della FIAF, della mostra di Merisio. Infine, domani alle 10.30 sempre in Sala Zarri vi sarà la premiazione delle opere.

Andrea Musacci

La Gipsoteca Vitali aperta alle visite

15 Apr

8“Alla scoperta della Gipsoteca Vitali” è il nome dell’iniziativa in programma oggi alle ore 16 per scoprire il luogo d’arte da poco riaperto a Cento in via Santa Liberata, 11. L’ingresso è a offerta libera, e per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 349-6816925, oppure mandare una mail a gipsotecavitali@gmail.com.

Lo scorso novembre Donatella e Linda Cavicchi hanno deciso di riaprire questa gipsoteca nella quale vi è conservata una collezione di calchi in gesso, ma anche centinaia di foto, dipinti, disegni realizzati dall’artista Guerrino Vitali (1917-1990). Obiettivo è di farlo diventare anche spazio per eventi culturali.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 15 aprile 2016

La Gipsoteca Vitali di Cento riaperta per essere la casa della cultura

11 Mar

8[Qui sul sito de la Nuova Ferrara la mia galleria fotografica della gipsoteca]

Un luogo d’arte privato che aspira a diventare un punto di riferimento per la città di Cento. Una collezione di calchi in gesso (circa 170) – ma anche di centinaia di foto, dipinti, disegni realizzati dall’artista e imprenditore Guerrino Vitali (1917-1990) – che può diventare centro per numerose attività culturali.
È questa la Gipsoteca Vitali in via Santa Liberata, 11, inaugurata il 3 settembre 1988, e in seguito chiusa e riaperta più volte. Ora Donatella Cavicchi, nuora di Guerrino, e Linda Cavicchi, nipote di Donatella, sono più che mai determinate a omaggiare tanto la memoria di Vitali quanto la storia di Cento. Lo scorso 22 novembre, 25° anniversario dalla scomparsa del fondatore e circa un mese dopo la morte del figlio Giorgio (marito di Donatella), hanno infatti riaperto lo spazio alla presenza di circa 250 persone.
I calchi presenti sono copie di opere di diverse epoche, dall’antichità fino a Michelangelo, del quale spicca la Pietà Bandini, ma anche, ad esempio, di fregi ornamentali del XV-XVI secolo.
La produzione pittorica di Vitali, invece, è una vera e propria dichiarazione di amore a Cento. Basti pensare alle due versioni della Danza dei sette veli di Salomè. In essa, l’artista ha rappresentato i protagonisti con i volti di alcuni noti centesi, tra cui Ugo Montanari, Preside dell’Istituto Magistrale e del Liceo Cevolani. Lo stesso artista si rappresentò nell’opera, come fece anche in un dipinto del ciclo Cento Dipinta, realizzato tra gli anni ’70 e gli anni ‘80. Come ci spiegano Donatella e Linda Cavicchi, «le opere hanno un forte valore documentario, sono importanti per la memoria storica».
6Vi sono poi i disegni – raffiguranti per lo più figure femminili, ballerine, ma anche figure maschili per studi anatomici – e le centinaia di foto scattate a Cento, ad esempio durante il Carnevale, raccolte nella camera oscura. «Vorremmo catalogarle per fare un archivio – ci spiegano –, e pensiamo anche di raccogliere i suoi molti libri d’arte». Le idee, di certo, non mancano alle due nuove guide della gipsoteca. «Abbiamo anche pensato alla possibilità di usare questo luogo per spettacoli teatrali, incontri letterari, mostre fotografiche e concerti». Già lo scorso gennaio, quattro classi della Scuola Elisabetta Renzi sono venute qui per un laboratorio di sculture in gesso. Ora la speranza è che la gipsoteca diventi la casa culturale di tutti i centesi.

[Qui la pagina de la Nuova Ferrara con l’articolo]

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’11 marzo 2016

Immagine

La passione di Samaritani si chiama foto dipinta

28 Feb

Qui è possibile leggere il mio articolo integrale.mia pag. samaritani su nuova

“Le guerre di Aroldo Bonzagni” chiudono all’omonima galleria

28 Feb

mostra bonzagni cento“Le guerre di Aroldo Bonzagni” è visitabile fino a oggi nella Galleria d’Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”, in Piazza Guercino, 39 a Cento.
La mostra documenta l’influenza dei primi conflitti del ‘900 sull’opera dell’artista centese, per offrire un’inedita indagine del suo contributo iconografico alla “narrazione” del conflitto italo-turco e della Grande Guerra. La mostra focalizza il coincidere degli eventi bellici nella vicenda di un pittore che, pur essendo scomparso appena trentunenne nel 1918, ha lasciato una traccia significativa nel Novecento.
Dopo avere firmato i primi manifesti del Futurismo, realizzò immagini e vignette di satira politico-sociale per le principali riviste illustrate e inventò originali manifesti pubblicitari.
La mostra, realizzata col Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e col patrocinio del Comune di Milano, è visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Tariffe: intero € 6,00, ridotto: € 4,00.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 28 febbraio 2016

Immagine

Bruno Vidoni e il suo archivio, un patrimonio ancora da scoprire

22 Dic

Qui, sul sito de la Nuova Ferrara, potete trovare la galleria fotografica dedicata a Vidoni.

Qui sotto, invece, la pagina da me curata dedicata al grande artista centese.

Andrea Musacci

mia pagina su vidoni

Il Guercino ritrovato, «opera di grande realismo»

5 Dic

Da oggi al 13 dicembre la tela “Caino e Abele” sarà esposta al pubblico. A inizio 2016 il catalogo sulla nuova attribuzione con ulteriori scoperte

'Caino e Abele' - Guercino

“Caino e Abele” attribuito a Guercino

Tanta è la soddisfazione degli amanti dell’arte per l’attribuzione del dipinto “Caino e Abele” al Guercino (Cento, 1591-Bologna, 1666). L’opera, visitabile da oggi fino al 13 dicembre in Castello, è stata presentata ieri alle 18 nella Sala dei Comuni alla presenza di Stefano Zanasi, presidente della Fondazione Zanasi (proprietaria dell’opera dal 2014), Andrea Emiliani, Claudio Strinati, Gianni Venturi e Nicoletta Gandolfi, i cui studi, insieme a quelli di Gloria De Liberali e Micaela Lipparini, hanno permesso l’attribuzione.

Zanasi ha spiegato come già nel ‘700 si pensava che l’opera fosse di Guido Reni, paternità «confermata nel 1858 da Sir Thomas William Holburne», allora proprietario del dipinto. Purtroppo «Holburne ed eredi non hanno lasciato la documentazione a loro precedente, ma l’opera si può probabilmente datare tra il 1616 e il 1618». Il dipinto dovrebbe essere fra quelli commissionati all’allora giovane Guercino della “prima maniera” dal Cardinal Giacomo Serra, legato a Ferrara dal ’15 al ’23. Inoltre, ha proseguito Zanasi, «tra gennaio e febbraio 2016 uscirà il secondo catalogo dedicato alla nuova attribuzione, tradotto in inglese e nel quale verranno forse annunciate alcune scoperte di elementi su una possibile data e firma rintracciate sulla tela».

Claudio Strinati e Stefano Zanasi

Da sinistra, Claudio Strinati e Stefano Zanasi

Altri particolari che fanno pensare che sia del Guercino sono il tipo di azzurro usato per il cielo, il muretto alle spalle del cadavere, il colore della sua carnagione. Di particolare interesse è «l’incredibile realismo nella rappresentazione del corpo disteso». Zanasi ha spiegato come Guercino aveva la possibilità di assistere a molte autopsie, dalle quali prendeva i particolari anatomici. «Il corpo di Abele è rappresentato quasi alla perfezione nella fase di rigor mortis, che nel caso di morte violenta avviene immediatamente». A conferma di ciò, Caino viene rappresentato in fuga, ma non ancora distante rispetto alla vittima.

Strinati ha spiegato come nell’opera si vedano «anche gli influssi dei Carracci, non solo l’Annibale del “Cristo morto e strumenti della Passione” (1583-1585), ma anche, e soprattutto, Ludovico», che lo definì “mostro di natura, miracolo da far stupire”. «Inoltre – ha aggiunto Strinati – mi azzardo a dire che Guercino fu il primo grande autodidatta, poiché non era allievo di nessuno. Era “guercio” ma aveva un occhio fenomenale come artista, era un vero e proprio virtuoso».

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 05 dicembre 2015

Le opere di Vidoni “riemergono” e tornano in mostra

12 Ott

una delle opere in mostra - CopiaUn giacimento di creazioni nascoste in uno sgabuzzino. Sono opere di Bruno Vidoni (1930 – 2001) nella sua Casa Archivio di Cento gestita dalla vedova Marina Ferriani, rimaste per anni ignote e ora riemerse grazie al Comune di Cento e al Centro Etnografico. La prima tappa, “Occhi, nudi e immensi”, era stata presentata lo scorso maggio alla Galleria Dosso Dossi, mentre la seconda, “Onirica. Il richiamo di Lovecraft”, ha inaugurato sabato e sarà visitabile fino al 25 ottobre nella Galleria del Carbone a Ferrara. Il lavoro su queste creazioni è partito a inizio anno grazie a Greta Gadda, Emiliano Rinaldi e Roberto Roda.

Un viaggio nelle stranianti manifestazioni dell’orrorifico, tra riferimenti medievali, magici e alchemici, e richiami all’arte simbolista e fantastica, un compendio di personaggi diabolici, draghi, sirene, cavalieri, ammoniti e mostri tentacolari con le loro “orride seduzioni”. Tra le opere esposte, anche due pseudo codici medievali, un bestiario e un grimorio rilegati in pelle. In vendita anche il catalogo della mostra, mentre un altro è in preparazione per il prossimo anno insieme alla terza retrospettiva sui “dialoghi” di Vidoni con la Metafisica.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara il 12 ottobre 2015

Poste chiuse, i Comuni non ci stanno

8 Set
Il cartello sulle Poste di Montesanto

Il cartello sulle Poste di Montesanto

I sindaci a Bologna per un incontro all’ANCI, mentre procede l’iter per il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale

Di sicuro per Poste Italiane sarà un finale d’estate decisamente caldo. Fra pochi giorni, infatti, i sei comuni ferraresi coinvolti dalla chiusura di alcune filiali, inoltreranno, tramite l’avv. Gianfranco Berti, il ricorso al TAR per impedire la soppressione degli uffici periferici. La risposta, com’è probabile, arriverà dopo pochi giorni. Poi, per il 24 settembre, è attesa la sentenza definitiva del Tribunale.

L’ormai certa privatizzazione del 40% di Poste Italiane è preceduta, da alcuni anni, dalla chiusura degli uffici frazionali. Il caso di un piccolo paese bolognese, Portonovo, nel comune di Medicina, la cui Amministrazione Comunale lo scorso 4 settembre ha ottenuto, dopo soli pochi giorni dal ricorso, una sospensione della chiusura, fa ben sperare.

Così, mentre ieri i cittadini di Reno Centese, col sindaco Lodi e la consulta, hanno svolto un presidio davanti al loro ufficio postale chiuso, il primo a essere ottimista è Riccardo Bizzarri, sindaco di Masi Torello e portavoce dei comuni ferraresi coinvolti nella vicenda (oltre a Masi, Voghiera, Cento, Lagosanto, Ro e Argenta). L’abbiamo incontrato insieme alla vice sindaco Serena Poltronieri per fare il punto della situazione. Al sindaco chiediamo come mai il ricorso al TAR non sia stato inoltrato già da tempo, per evitare, anche se per pochi giorni, la chiusura delle filiali. «Per avviare l’iter del ricorso dovevo attendere la risposta di Poste Italiane alla mia diffida, che mi è arrivata solo il 28 agosto scorso», ci spiega Bizzarri. «Lunedì 31 ci siamo subito recati dall’avv. Berti per avviare la pratica».

Il presidio di venerdì scorso a Masi San Giacomo

Il presidio di venerdì scorso a Masi San Giacomo

In attesa del responso, i due ripercorrono un po’ la vicenda. Poltronieri ci spiega come «Poste non abbia potenziato la filiale di Masi Torello, nonostante la previsione di una clientela maggiore. In questo modo vi saranno maggiori code agli sportelli, e dunque un disservizio. Inoltre – ci spiega – già a marzo avevamo chiesto a Fulvia Allegretti, responsabile provinciale di Poste Italiane, di mettere almeno uno sportello ATM a Masi S. Giacomo. La risposta era stata positiva, ma da allora non abbiamo più saputo niente». Infine, «ancora lo scorso giugno, Poste ci aveva chiesto il rinnovo, per sei anni, dell’affitto. Tutto ciò è assurdo».

Intanto, oggi, a Bologna è in programma un incontro tra i sindaci coinvolti, l’ANCI e l’avv. Andrea Maltoni. Infine, una proposta da Bizzarri e Poltronieri: «stiamo ragionando con l’AUSER locale su un servizio navetta verso Masi San Giacomo, anche per sopperire alla scarsità del trasporto pubblico».

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’08 settembre 2015

“Cento d’estate”, gran finale con Elena Guerrini

8 Ago

17966712_il-suo-di-elena-guerrini-grasso-giorno-felice-domani-0Gran finale per la rassegna “Cento d’Estate 2015” iniziata lunedì. Stasera alle ore 21.30 nella Piazza della Rocca si svolgerà lo spettacolo Bella tutta! I miei grassi giorni felici, di e con Elena Guerrini, autrice e attrice teatrale e cinematografica. Dal monologo teatrale la Guerrini ha tratto anche l’omonimo libro, edito da Garzanti Editore. Lo spettacolo è “un inno alla nostra singolarità, ad accettare la propria diversità, un inno alla vita”. Tema principale è il rapporto con il proprio corpo, specie se in sovrappeso (o considerato tale), con una società che impone alle donne diete ferree e tanta infelicità. La Guerrini dopo anni di sofferenza ha deciso di dare una svolta: “Non è cambiato il peso – scrive lei stessa –, è cambiato lo sguardo». Con autoironia l’attrice mette dunque in scena un monologo contro gli stereotipi che inchiodano le donne, vittime di falsi miti e conseguenti ossessioni.

Originaria di Grosseto e fondatrice di una compagnia teatrale, la Guerrini dopo aver studiato al DAMS di Bologna, nel ’94 inizia a fare l’attrice teatrale e due anni dopo conosce Pippo Delbono, col quale inizia a lavorare nella sua compagnia. Partecipa, inoltre, a numerosi film e cortometraggi di autori italiani e stranieri come Pupi Avati (Il testimone dello sposo), Pappi Corsicato (I vesuviani), Giuseppe Bertolucci (Il dolce rumore della vita), Alfonso Arau (L’imbroglio nel lenzuolo), e lo stesso Delbono.

Andrea Musacci

Pubblicato su la Nuova Ferrara l’08 agosto 2015