
Maria Livia Brunelli, Giovanna Ricotta e Fabrizio Casetti
[Qui le mie foto della mostra]
La presa di coscienza del limite umano e la conseguente ricerca di un’armonia impossibile. È questa l’anima del progetto “Furiosamente. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori” di Giovanna Ricotta, presentato sabato alla MLB home gallery in c.so Ercole I d’Este, 3 e visitabile fino al 26 giugno. La mostra, curata da Maria Livia Brunelli e Silvia Grandi, prende le mosse dai 500 anni dell’Orlando Furioso. In parete, 14 disegni (di un progetto più generale che ne prevede 46) e una decina di foto di suoi progetti performativi, “Toilette” (2008) e “Fai la cosa giusta” (2010). Centrale è dunque il dialogo dell’artista con Orlando: il corpo nelle sue mille locazioni identitarie sprigiona una tensione umanissima, dunque fragile: lo scheletro del cavaliere spacca la sua stessa armatura, il cuore è strappato da Angelica. Nei disegni, tutti a mano libera, Ricotta porta a un’ulteriore grado di smaterializzazione questa lotta (sua e di Orlando), arrivando a una mappatura dell’inconscio nella quale affiora la stessa Ferrara, per lei luogo di pace, con le sue geometrie erculee e adamantine, sotto le cui strade, però, come in lei stessa, scorre sempre una furia tendenzialmente nichilista.
Andrea Musacci
Pubblicato su la Nuova Ferrara il 18 aprile 2016
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